< Labirinto Stasi di  Gianluca Falanga (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di LabirintoStasi raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Libro da leggere che attraverso le vicende di protagonisti ci apre gli occhi su quella che per un certo periodo è stata la popolazione più spiata al mondo.

Fausto Demozzi

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Anche se non disdegno la saggistica, questo libro mi è parso troppo un saggio, quasi un manuale di di storia. Moltissimi dati affastellati uno sull’altro, che confondono e fanno perdere il filo del discorso. Ho fatto davvero molta fatica a leggerlo.

Elisabetta Di Stefano

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Ho molto apprezzato “Labirinto Stasi”, un libro che racconta come dopo la caduta del Muro nel 1989, gli archivi della Stasi si aprirono ai cittadini della ex Ddr che erano stati spiati per quarant’anni. Questa è la storia di tre cittadini, che per primi ebbero la possibilità di leggere i propri documenti .
L’apertura degli archivi della Stasi è un esperimento unico al mondo e nella storia, frutto di una scelta coraggiosa, ma soprattutto voluto dalla gente. Molto interessante.

Elisa Croci

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il primo libro, scritto in modo intrigante e quasi mistico, è sicuramente di una profondità unica poiché nonostante la grande portata di libri sullo stesso tema, nessuno di quelli che ho letto fino ad oggi è stato in grado di descrivere in maniera così cruda le ingiustizie che l’uomo qualunque, anche non ebreo, potesse subire (punto chiave per l’identificazione coi protagonisti). Il romanzo è inoltre arricchito dall’intreccio delle tre storie che ho trovato brillante sia dal punto di vista letterario che da quello di comprensione in quanto lettrice.
Tuttavia, non sono una grande amante del genere ed ho dunque prediletto il secondo libro.

Maria Vittoria Zanrè

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Baldur, Gilbert, Andreas sono i tre personaggi principali di questo saggio che di fatto si legge come un romanzo: tre vittime di uno Stato paradossale che sembrava esistere al solo scopo di tenere prigionieri i propri cittadini. Inquisiti dalla Stasi per reati come aver letto 1984 di Orwell, aver raccolto materiale per un’inchiesta giornalistica sui punk della DDR, o aver tentato di attraversare il confine. Spostando l’attenzione da una storia all’altra e da un’epoca all’altra, Falanga racconta la vita dei suoi protagonisti (la formazione, la detenzione, la vita dopo il rilascio e quella dopo l’implosione del regime) dipingendo allo stesso tempo un ritratto inquietante ma coinvolgente della cupa storia della Germania Est. Ho apprezzato molto il modo in cui l’autore, seguendo in questo la strada tracciata da Gilbert, dedica attenzione anche alle storie dei funzionari della Stasi, ad un tempo vittime e carnefici di un mostruoso incubo totalitario durato mezzo secolo. Un libro difficile da dimenticare.

Alessandro Mossa

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Argomento importante ma raccontato in maniera coinvolgente, abbastanza lungo

Valentina viola

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Per quanto si possa essere consapevoli delle atrocità e degli abusi di un regime totalitario, solo leggendo saggi come questo si riesce a entrare, con sgomento, nei meccanismi perversi di un sistema, come quello della DDR, in grado di organizzare per decenni sistematiche e organizzate attività repressive e spionistiche verso una grandissima parte della popolazione. Questo saggio suggerisce tante considerazioni e pur trattandosi di una ricostruzione rigorosa e scientificamente corretta, la lettura è scorrevole e coinvolgente.

Rosa Tripaldi

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Baldur H. , letto e commentato il romanzo di George Orwell, 1984, : tre anni e tre mesi di reclusione.

Gilbert , documentata la vita dei punk nella Berlino Est : due anni di reclusione.

Andreas, tentata fuga dal paese, imprigionato.

Alla fine del 1991, ai cittadini dell’ex Germania dell’Est viene concesso di accedere ai fascicoli che la polizia segreta aveva prodotto su di loro e tentare, cosi, una riappropriazione, seppur lacerante, della vita a loro rubata e posseduta.
In questo forte saggio ritroviamo tre di queste persone, tre storie nella storia degli archivi della Stasi.
Un buio labirinto di sorveglianza e controllo , toccante e raccapricciante.
Uno scorcio di storia terrificante, uno strappo, perlopiù, indignante, alla storia dell’uomo, che va raccontata per non dimenticarne l’abominio, documentata per coltivarne la memoria, diffusa per non essercene più replica.

Ilaria Liccardo

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Il libro ci mostra le vite di tre persone sotto la Germania pre distruzione muro, attraverso ciò che di loro è stato ritrovato negli archivi della Stasi. Un saggio interessante, e dato che si parla anche dei pensieri dei protagonisti quasi un romanzo... quasi. Non sempre ha mantenuto alta la mia attenzione però.

Chiara Marcucci