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Si tratta di una biografia di Lady Mary Wortley Montagu, una nobildonna inglese del Settecento, moglie di un diplomatico. Fu una donna curiosa, molto colta e appassionata viaggiatrice. Molto in sintonia con lo spirito illuministico dell’epoca, tendeva a pensare con la sua testa e a osservare attentamente le abitudini ed i costumi delle donne. Colpita dal vaiolo in gioventù, perse il fratello a causa della malattia. A Istanbul si incuriosì della pratica orientale di inoculare materiale prelevato da soggetti infetti a soggetti sani per preservarli dalla malattia. Divenne una infaticabile paladina di questa pratica, che sperimentò in mezzo a mille polemiche sui suoi stessi figli. Tornata in patria riuscì a convincere persino la regina a sperimentarla. Il libro, scritto in modo appassionante, racconta i suoi viaggi, i suoi rapporti e la sua campagna di sensibilizzazione che riuscì a convincere medici e regnanti, nonostante l’inoculazione fosse inizialmente ritenuta “un esperimento praticato da donne ignoranti”. Inoltre un altro grosso pregio è la documentazione ricca e precisa.
Anna Allerhand
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Lady Montagu e il Dragomanno di Maria Teresa Giaveri è stata una lettura appassionante. Attraverso il racconto della vita di questa donna volitiva e anticonformista, che ha sfidato la moralità e l’ottusità dell’Inghilterra del settecento facendosi promotrice del metodo di immunizzazione dal vaiolo praticato dalle donne circasse, riflettiamo sulla diffidenza che suscita in ogni epoca l’introduzione di un nuovo metodo scientifico. Particolarmente belle le descrizioni del viaggio verso la Turchia, dove il marito è stato nominato ambasciatore, e le pagine sulla scoperta da parte della giovane Mary Wortly Montagu degli usi e costumi di Costantinopoli, percepita come una città affascinante e cosmopolita.
Enrica Bardetti
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PREFERITO
Lettura gradevole e coinvolgente grazie ad uno stile narrativo scorrevole e al taglio biografico. Il contenuto è stato una scoperta interessante, così come il parallelismo con vicende molto recenti. Una narrazione interessante anche dal punto di vista sociologico, oltre che medico-scientifico
Germana Grazioli
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Il libro tratta due argomenti quanto mai attuali, il vaccino da una parte e il femminismo dall’altra.
Nella narrazione la protagonista è ben delineata, emerge una donna dal carattere forte, elegante e intraprendente che con molto entusiasmo promosse l’inoculazione del vaiolo.
La scrittrice ricostruisce fatti realmente accaduti narrandoceli come in un libro d’avventura e questo coinvolge il lettore ma la scrittura non risulta molto scorrevole.
Valentina Tomidei
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Un affascinante viaggio nel tempo alla ricerca di una nuova consapevolezza di questa dimensione ancora non del tutto conosciuta, attraverso filosofia, storia e fisica quantistica. Passato, presente e futuro non sono più ciò che abbiamo sempre creduto che fossero: spazio e tempo si fondono in un continuum infinito. Una nuova prospettiva supportata da potenti basi scientifiche, in grado di sbaragliare ogni nostra certezza e al contempo regalarci l’emozione di averci capito qualcosa in più e, di conseguenza, di aver ancora moltissimo da imparare.
Livia Bortoletto
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Un libro estramamente piacevole su questa donna moderna, curiosa, che inizierà l’europa a quello che sarà il vaccino contro il vaiolo. Ma al di lè del vaccino emerge tutta la curiosità e lo sguardo senza pregiudizi di una donna colta che si confronta con culture differenti dalla propria
alberto castori
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“Lady Montagu e il dragomanno” è “l’avventura di un’idea”, un viaggio avvincente, ricco di spunti e riflessioni sul passato, che attraversando il 1700 arriva a farci riflettere sul nostro presente - dalle pandemie alle risoluzioni diplomatiche delle guerre, dal ruolo della donna nella società alla fiducia nella scienza, dall’Ancien Regime alla Rivoluzione Francese passando attraverso l’Illuminismo. Una lettura che apre concettualmente e materialmente la strada ad altre letture, avventure e viaggi attraverso la lente del “favoloso innesto” come Giuseppe Parini definiva la pratica della “variolizzazione” o “inoculazione”, liberando in parte l’umanità da una delle peggiori tra le pestilenze che l’avevano decimata nel corso della storia fino a quel momento: il vaiolo. “L’ossessione di epidemie, endemie, pandemie avrebbe accompagnato ancora per qualche secolo i passi di tutti i viaggiatori” e nuovamente fino a oggi, “anche nei porti e nelle grandi fiere cittadine una sotterranea e costante paura serpeggiava a ogni voce di malesseri contagiosi o di febbri improvvise. Il potere politico temeva i disordini e nascondeva le notizie; la medicina offriva poche armi di difesa: difficili le diagnosi (infreddatura o peste? si chiedeva Mary Wortley a ogni tappa; “mala” aria o infiammazione? si sarebbe domandato il medico italiano al capezzale di Allegra Byron; varicella o vaiolo? avrebbero disputato i dottori francesi in consulto presso il morente Luigi XV), vaghe le prognosi, spaventevoli e inefficaci le terapie”. Come oggi: “Sola difesa alle epidemie il sistema di chiusura delle città e di quarantena nei porti messo a punto nel tardo Medioevo dai Comuni italiani e lentamente adottato anche negli Stati europei: sistema oneroso, spesso vanificato da un ritardo nell’applicazione, da una fuga notturna di abitanti, da un involto di merce sottratto a un carico…”. Il perfezionamento dell’“innesto” del vaiolo che sarà chiamato “vaccinazione”, perché basato appunto sull’innesto di materiale prelevato da un bovino infetto che provoca un tipo di morbo attenuato, sancirà insieme alla Rivoluzione Francese l’inizio dell’età contemporanea. Vaccinazione che resta una delle più importanti scoperte in campo medico e che oggi, ancora e di nuovo: “ci permette di guardare il mondo con occhi limpidi nei volti intatti - noi che non abbiamo subito sfregi o menomazioni dalla malattia, noi che non abbiamo rischiato a ogni passo di essere falciati da una morte purulenta” o senza respiro.
Federica Gonnelli
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Testo sulla vita e sui viaggi di Lady Montagu, ricco di informazioni sulla storia della variolizzazione.
Marco Bichicchi
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Lo stile è quello di un romanzo, avvincente e ricco di riferimenti storici e geografici con ricchezza di particolari sulla vita quotidiana dei luoghi visitati durante il viaggio. Interessante il richiamo finale alla pandemia del 2020.
Merita la preferenza per l’approfondimento bibliografico, che ne ha fatto un ottimo saggio.
MARCO MORETTI.
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Lady Montagu era partito bene, entusiasmante, incalzante, attirava l attenzione. Purtroppo man mano che andavo avanti nella lettura ha perso smalto,.Sembra scritto da 2 persone diverse.
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Molto interessante, fa capire molte cose del tempo che stiamo vivendo.
Giorgio Berardini
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Una storia bellissima di questa donna coraggiosa alla quale dobbiamo molto. Ho apprezzato lo stile del racconto che, più che un saggio, assomiglia ad un’avventura.
Trovo che in alcuni passaggi un po’ di sintesi sarebbe stata utile al lettore per non perdersi.
Barbara Bria
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Ottima ricostruzione delle storia delle origini dell’arte vaccinale. La trama si sviluppa in maniera intrigante ed accattivante, invitando il lettore a completare in tempi breve la lettura. L’alternarsi di vicende personali a fatti pubblici rende la storia meno pesante e sicuramente più leggera e piacevole
Mario D’Amico
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Questo libro mi tentava da molto tempo,mi aveva colpito solo dalla copertina vista in biblioteca.
Aspettavo il momento propizio per leggerlo,é stata veramente un bellissimo viaggio dove ho avuto la possibilità di conoscere la figura carismatica di lady Montagu ma anche tantissime altre cose sugli usi e costumi del tempo.
Vanessa Burella
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Libro ben scritto, romanza l’epistolario di una donna illuminata, che ha promosso i vaccini.
Si legge rapidamente e piacevolmente, avvicina ad una tematica da sempre attuale ed importante.
Lo consiglierei
Claudia
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È il libro che preferisco perché a tratti romanzato, è stato molto piacevole da leggere
Daniela Marucci
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Una donna tra Oriente e Occidente e le origini dei vaccini
La colta, curiosa e poliglotta Mary Wortley Montagu non ha mai voluto prendere la strada più comoda , ciò che le faceva ardere di vita era la sua voglia insaziabile di conoscere, di dare risposte a ciò che la incuriosiva. La vita di Lady Montagu,aristocratica inglese svela una donna che da autodidatta è riuscita a farsi riconoscere per la sua finezza intellettuale diventando pioniera dei diritti delle donne e, soprattutto, grande scrittrice sia di lettere private che di poesie e saggi. Tra questi ultimi spiccano con luce propria quelli dedicati ai suoi viaggi nelle grandi capitali, da Vienna a Istanbul, e per i paesi culla della civiltà occidentale, dall’Italia alla Francia.
Questa singolare testimonianza è arricchita da uno sguardo attento e osservatore, non permettendo che scappassero i più minimi particolari.Così, durante la sua permanenza in terra ottomana come moglie dell’ambasciatore inglese, imparò come le anziane del luogo inoculavano preventivamente una dose attenuata dell’allora temibile vaiolo. Lady Montagu lo provò con successo con suo figlio e si impegnò nella diffusione di questa tecnica nelle Corti europee, concentrando contro di lei epicentri di polemiche e duri confronti.
Con questo libro, la scrittrice italiana Maria Teresa Giaveri recupera e rivendica la figura di una donna eccezionale e indipendente, la cui intensa vita intellettuale e personale non è mai stata condizionata dai pregiudizi di terzi. Di fronte le avversità ha fatto valere le sue idee e non c’è da stupirsi che figure come Lady Montagu abbiano cambiato il mondo.
Maria Federica Rodríguez
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La figura di Lady Montagu è stata brillantemente ricostruita da Maria Teresa Giaveri, come dimostra l’accurata bibliografia finale. Il Settecento illuminato e illuminista si fa sintesi in questa donna, moglie di un ambasciatore inglese: i viaggi e il cosmopolitismo, i contatti continui con gli intellettuali del tempo a partire da medici e scienziati, l’apertura verso la "sperimentazione" di pratiche femminili popolari e popolane come appunto l’inoculazione del vaiolo come forma di prevenzione del contagio, il coraggio di provarlo sui propri figli, la determinazione nel condividere queste scoperte con la comunità scientifica, talvolta scettica... Un documentato viaggio all’origine dei vaccini, senza tralasciare le problematiche connesse.
Simona Montorsi
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Leggere queste pagine è come iniziare un grande viaggio, seguire le tappe in una splendida Europa del Settecento descritta in modo oggettivo ma con sentimento da Lady Montagu nel suo prezioso diario. La lettura è scorrevole e lo sguardo curioso di Maria Teresa Giavieri è lo stesso della protagonista di quest’opera: ecco il potere della narrazione attraverso gli occhi di chi sa guardare. Un testo interessante per scoprire il periodo storico e la nascita del vaccino, soprattutto in un contesto come quello attuale.
Nellie Airoldi
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Ci racconta la storia interessantissima dei vaccini attraverso il racconto di un viaggio e di una vita. Riesce a rendere bene le atmosfere di quel secolo svelandoci un oriente sconosciuto ma da conoscere.
Daniele Parizzi
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Interessante saggio storico in cui quello che sembra all’apparenza il racconto di un’avventura mostra in realtà come un’intuizione bizzarra e all’apparenza sconvolgente possa in realtà risultare vincente e, all’occorrenza, salvare.
In un periodo in cui si parla fin troppo di vaccini e se ne mette in discussione l’efficacia, conoscere le imprese di Lady Montague- se fosse vissuta in epoca contemporanea potrebbe essere considerata una vera e propria influencer- che riesce a ottenere credibilità, pur essendo donna, e a salvare molte vite, dà alla lettura, già molto scorrevole e accattivante in sé, quel tocco in più per incolla il lettore alle pagine del saggio.
Connie Bandini
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Si legge come un romanzo e, per me che non sono una lettrice di saggi, questo rende la lettura molto piacevole. In un momento come quello attuale, in cui i vaccini sono argomento di conversazione quotidiana, penso per chiunque, l’autrice è riuscita a stupirmi.
Chiara Sacco
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Ben scritto, ben documentato, di piacevole lettura. E’ molto interessante l’informazione che inoculare il vaiolo per prevenire le forme gravi della malattia fosse una patica popolare in Oriente e che una nobildonna inglese si sia fatta paladina di tale pratica in Europa già nella prima metà del 700. Fino ad oggi ( insieme a molte altre persone) ritenevo che il precursore delle vaccinazioni fosse Jenner e che prima delle sue osservazioni sulle mungitrici che contraevano una forma lieve della malattia nessuno ci avesse pensato. La biografia della nobildonna inglese, inoltre, si può leggere anche come un romanzo storico.
Terza Agnoletti
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Il libro è avvincente e si legge con interesse. In alcuni momenti è prolisso, ma nell’insieme risulta interessante leggere la storia delle malattie e dell’impegno dell’uomo per liberarsene.
Anna Maria Volpe
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Libro scorrevole e molto interessante. Durante la lettura mi sono sentita spesso coinvolta nel viaggio percorso dalla protagonista che ha come obiettivo quello di spiegare la storia del vaccino. Molto piacevole!
Caterina Spertini
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Lady Kontague racconta una storia molto bella che non conoscevo, ma ho trovato la scrittura un po ripetitiva e a tratti mi ha distolto dalla storia
Alessia Bellini
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Brillante fusione tra romanzo epistolare con lettere vere e vicende storiche che sono singolarmente riverberabili nel presente.
Si legge con avidità.
Ilario Gradassi
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La scelta è stata, questa volta, difficile. Due libri diversi in tutto, riguardanti a grandi linee lo stesso argomento. Entrambi meritavano di essere scelti. Questo per la storia, appassionante e coinvolgente....