< L’Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi di  Paolo Cognetti (PonteAlleGrazie)

Qui di seguito le recensioni di Lantonia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Paolo Cognetti mi ha fatto conoscerere Antonia Pozzi, assente nelle materie scolastiche, Cognetti ha scelto e curato il materiale per ripercorrere la vita, gli stati d’animo, le parole e le immagini dell’autrice milanese morta nel 1938. Una poetessa che merita di essere riscoperta. Mi è piaciuto come con delicatezza ci parla di questa poetessa attraverso le sue poesie e lettere, ci fa vedere delle sue fotografie e comprendere i suoi amori, la montagna, le amicizie.
La formula del suo racconto frammezzato dagli scritti dell’autrice e le fotografie rendono molto accattivante la lettura.

Daniela Destro

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Da profano di poesia italiana non conoscevo assolutamente la figura di Antonia Pozzi ma, per merito di un Paolo Cognetti bravissimo, questo libro mi ha conquistato. Questo alternarsi ben dosato tra pagine di diario, poesie e racconto in terza persona l’ho trovato funzionale alla narrazione e davvero ben riuscito. Troppo breve la vita di Antonia e troppo breve questo testo che avrei voluto non finisse mai

Torre Gian Luca

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Palazzeschi è un volume del genere che rifuggo. sembra di tornare ai tempi della scuola, quando le insegnanti ti affidavano la lettura della vita e delle opere degli autori e tu imbrogliavi leggendo solo inizio e fine. ecco io ho fatto così. e poichè sono una lettrice accanita, non essere riuscita a leggere l’opera significa che per me non ha avuto alcun interesse.

daniela segreti

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La storia di Antonia poetessa vissuta all’inizio del novecento morta giovanissima suicida, raccontata da Paolo Cognetti mi ha affascinata. La passione per la montagna è il trait d’union con Paolo Cognetti che lo spinge alla ricerca del materiale per il libro, fa conoscere la vita, gli stati d’animo, le parole e le immagini dell’autrice milanese morta nel 1938. . Mi è piaciuto entrare nel mondo di Antonia attraverso le poesie, le lettere e le fotografie.

Rosanna Destro

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Il testo è molto interessante, soprattutto perché le poesie di Antonia Pozzi sono mescolate al suo vissuto, grazie all’inserimento di fotografie e lettere personali nella pubblicazione.

Martina Romagnoli Polidori

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Paolo Cognetti, nascosto come un complice sotto il lenzuolo di un modesto corsivo, ci accompagna nell’intimità di Antonia Pozzi, passando dall’esercizio filologico alla scoperta psicologica, dalla storia di famiglia a quella con la S maiuscola fino alla storia dell’urbanizzazione di Milano, alle abitudini da "Lessico famigliare" della sua borghesia. Ci regala un libro straordinario, una tipologia di saggio che ispira grande vicinanza alla scrittrice e che ci piacerebbe leggere per tanti, tanti altri autori della nostra letteratura (vorrei quasi dire "per tutti")

Annalisa Molfetta

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Attraverso lettere e poesie vediamo chi è Antonia, cosa vede e cosa vive; i suoi desideri espressi o nascosti fra le righe.
Paolo Cognetti ci accompagna nella sua vita, narrando e dettagliando, per aiutarci a soffermarci su parole e immagini.
Sono pagine che esprimono emozioni diverse, siano esse felicità o malinconia, che tornano ciclicamente: Antonia tira le somme per arrivare a nuove rinascite, per poi ripiombare in sentimenti bui.
Conosciamo attraverso i suoi occhi l’amore, la montagna, i suoi bambini, nulla che però basti fino in fondo. Nulla della sua vita di agi e di possibilità, di esperienze non alla portata di tutti, che riesca a liberarla, a strapparla da una sorta di morte annunciata.

Beatrice Bermond

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La vita di una grande ed infelice poetessa, suicida a 26 anni, narrata attraverso poesie e lettere.

Cognetti ( ho molto apprezzato "otto montagne" ), disegna un percorso in sei capitoli, in cui alterna poesie ( 40 delle circa trecento scritte dalla poetessa), e lettere , da cui traspare la passione di Antonia per la montagna, per la natura , per la musica.
Antonia ha vissuto in maniera disperata l’amore per il suo insegnante Antonio Maria Cervi, questo e poi la durezza del padre, i rapporti con gli amici ,gli amori non ricambiati, sono raccontati con passione e delicatezza in un libro ricco anche di bellissime fotografie.
Il settimo capitolo, "Chiaravalle", che si chiude con una bellissima poesia di Vittorio Sereni, amico e compagno di studi di Antonia, è straziante.
L’ottavo, "Dopo di lei", in breve, è dedicato alle persone che le sono state vicino, vissute più o meno a lungo.
Una selezione di liriche è del tutto personale, ma Antonia ha scritto di tutto quello che vedeva, di tutto quello che la colpiva, delle cose più inaspettate.
Leggete ad esempio "La disgrazia" del 1931:
"E’ caduto il ragazzo
del lattivendolo, su per le scale:
un gran rimbombo
nella penombra fredda ......" ecc.

Le poetesse che porto nel mio cuore sono Antonia e Sylvia Plath, accomunate dalla stessa fragilità e dallo stesso tragico destino.
Vorrei che tutti leggessero i loro versi.
Vi sono belle edizioni : un’integrale ( quasi ) Garzanti per Antonia, ed un Meridiano Mondadori per la Plath.
Quattro pagine al giorno: le loro parole vi riempiranno l’anima.

Naturalmente questo libro ha la mia preferenza.

Francesco Manzo