< Le furie di  Valerio Callieri (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di LeFurieCallieri raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Lo stile "intrecciato" di questo libro mi sarebbe piaciuto se fosse stato sviluppato in maniera più chiara. Ci sono dei passaggi un po’ confusi, nei quali non si capisce esattamente di chi o cosa si sta parlando. Questo difetto rende la lettura poco scorrevole e di conseguenza meno piacevole.

Valentina Ducceschi

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Assegnare "Le Furie" ad una psicoterapeuta significa voler vincere facile.
Passato e presente si fondono, il transgenerazionale rincorre il protagonista ed il lettore, la voce narrante a mo’ di Ego freudiano ci porta ad affrontare cosa accade dopo gli abusi e la violazione della propria intimità. Dall’altro lato ci costringe a guardare negli occhi, a scrutare da vicino il carnefice chiedendoci se, anche lui, possa avere un passato traumatico. E se sulla sfondo della storia vi è la tratta di donne nigeriane, ogni pagina ci porta a fare i conti con le Erinni, con quelle Furie che chiedono -con forza- ascolto e vendetta.

Valentina Mossa

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Intrigante, una lettura scorrevole che ti coinvolge alla scoperta degli esseri umani.

Giada Frisoni

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Le Furie sono le divinità custodi della memoria di ogni crimine e dedite alla punizione del colpevole. Le Furie sono tremende forze pronte a sgretolare le mura della civiltà o le profonde radici da cui nasce la giustizia? È questa la domanda che si pone l’autore del libro, quando descrive la vita di un padre che ha perso il figlio Gerard e della sete di vendetta o di giustizia. Il figlio defunto era uno studente di giurisprudenza e si poneva la domanda se la giustizia oltre al rito punitivo e sacrificale ci fosse qualcuno che si prendesse cura della vittima.
Il libro narra la storia di Leonardo che decide di scrivere un libro in memoria dei principi del figlio: la giustizia/verità e il dolore causato. Una storia con pochi protagonisti e un intreccio tra passato e presente, tra chi volge lo sguardo al passato e chi nel presente.
Nello che racconta come nel campo di concentramento chi tagliava a fette il pane sarebbe stato l’ultimo a servirsene, in questo modo le porzioni dovevano essere uguali per evitare che restasse la più piccola all’ultimo, esempio di giustizia.
Clementina che nonostante i decenni trascorsi ha nella testa il Demone che le fa affiorare la violenza subita quand’era giovane, per poi rileggerla sotto un’altra lettura, covando sete di vendetta nei confronti di Leonardo. Da quel rapporto conflittuale nasce Matteo, ignaro che Leonardo sia il suo padre biologico.
Giulia, proiettata nel presente per dare un futuro migliore o diverso, è un’attivista che lavora per aiutare le prostitute nigeriane ad uscire dalla loro situazione; si prende cura delle vittime.
L’incontro fra questi diversi mondi avviene attraverso un incidente tra l’automobile di Clementina con a bordo Matteo e lo scooter di Giulia sotto lo sguardo di Leonardo.
È una narrazione molto diretta in cui incombe la sorveglianza delle tre Furie che scompigliano la vita di Clementina, Matteo e Giulia.

Laura Favaro

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Un romanzo scorrevole nella maggior parte della lettura, trama abbastanza coinvolgente con molti intrecci, flashback ben collegati con la realtà. Personaggi ben caratterizzati e vari temi sociali affrontati.

Gaia Marani