< Le maestose rovine di Sferopoli di  Michele Mari (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di LeMaestoseRovineDiSferopoli raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Una scrittura liscia come l’olio anche quando si fa incalzante. Descrizioni che letteralmente ti proiettano dentro boschi, stanze, strade, paesi, pensieri. Si coglie una leggera piacevole ironia in molti dei racconti.

Anna Baglioni Hadjigavriel

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Attingono al ricordo, all’immaginario, persino all’horror, i racconti de “Le maestose rovine di Sferopoli” di Michele Mari catapultano in un mondo altro, quasi labirintico. L’impressione è che tempo e spazio siano fluidi, che il confine tra ciò che è vero e ciò che è solo immaginato sia sottile, quasi indistinguibile.

Brevi, stupefacenti, vari, i racconti sono talvolta destabilizzanti, è come se Mari invitasse il lettore a non lasciarsi guidare dalla sola ragione e di cedere invece al fascino di ciò che non si comprende.

Questo libro è un viaggio verso l’ignoto, durante il quale capita di sentirsi smarriti, di sorridere, di chiedersi “perché?” ma alla fine ci sarà almeno un racconto da portare nel cuore: “Come venne ricordato mio padre nel cimitero di Lambrate” è il mio.

Ramona Lucarelli

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Inizialmente confusionario, ho dovuto continuare per diverse pagine per entrare nell’ottica di un insieme di storie brevi a tema horror. Apprezzo l’inventiva e la ricerca di scenari interessanti, ma è un’opera che ha bisogno della giusta frame of mind per essere apprezzata ancora di più.

Alexandra Cojocaru

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“Le maestose rovine di Sferopoli” di Michele Mari è una raccolta di racconti brevi. Racconti che sono misteriosi, onirici, fantasiosi, a volte divertenti e a volte un po’ inquietanti.
Personalmente non mi sono piaciuti tutti i racconti, un paio mi hanno lasciata un po’ annoiata, altri mi hanno proprio colpito e li ho trovati davvero interessanti (“Con gli occhi chiusi”, “Tema in III C”, “Storia del bambino triste” e “Scarpe fatidiche”).
Si parte sulla Strada Provinciale 921 e inutile cercare di capire dove l’autore voglia portarti esattamente, non ci riuscirai. Ma è proprio lì, forse, il fascino di questo libro, nel fatto che cerchi di trovare un nesso e un senso ai vari racconti ma senza davvero trovarli perchè fondamentalmente non c’è. Bisogna solo lasciarsi andare in questi paesaggi un po’ strani in cui vivono personaggi altrettanto particolari.
Consiglierei questo libro perchè è una lettura interessante e tutto sommato mi è piaciuto.

Eleonora Dall’Olio

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Un labirinto di narrazioni che strizzano l’occhio al nonsense.

Alice Nubile

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Personalmente non riesco ad appassionarmi ai racconti brevi. Non sono riuscita a trovare uno stimolo che mi spingesse a leggere i racconti uno dietro l’altro.

Giulia Cominato

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Credo che la scrittura di Mari ti imponga inevitavilmente l’uso integrale ed immersivo di tutte le inteligenze di cui siamo dotati .
Ogni frase va pesata, compresa, sentita.
Un viaggi in modo così assurdamente lontani ma inevitabilmente vicine al sentire comune di ogni persona.

Sara Brambilla