< Le nostre imperfezioni di  Luca Trapanese (Salani)

Qui di seguito le recensioni di LeNostreImperfezioni raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Indubbiamente un titolo fortemente emotivo, oltre che trattato con serietà. I personaggi dei due protagonisti sono molto ben presentati e inevitabile è il dolore che non possiamo non provare accompagnandoli per la loro strada. Penso che il romanzo si divida però un po’ troppo su due piani: da una parte la descrizione di una vita e di una malattia molto reale e concreta e dall’altra alcuni passaggi (come l’inizio del romanzo) che risultano molto onirici e distaccati. La forza di questo testo sta nell’emotività e nell’empatia che suscita nei lettori per i due protagonisti, ma al di fuori del racconto di come la malattia si "imponga" a ogni aspetto delle loro vite (o quasi) non ho trovato altro. E’ stato comunque un bel libro, ma dovendolo paragonare a Via Guglielmo Da Spello 17, qui ho sentito la mancanza del tono leggero con cui si racconta la tragedia umana (anche se di tragedia ce n’era a sufficienza) e della varietà di storie di tematiche.

Viola Cappelluti

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Incipit buono, ma pieno di "cumminazioni cumminate" direbbe Camilleri, possibile che capiti tutto a Livio ? E’ un po’ un racconto a tesi , che vuole a tutti i costi mettere il cammino spirituale ( ormai ci vanno anche i gatti) le turbe mistiche, il volontariato, la malattia che non perdona, l’omosessualità, l’eredità salvifica, la ricerca di paternità, la morte e pure il figlio inaspettato. Non mi é piaciuto, anche il sesso descritto, troppo compiaciuto.

Luciana Sidari abito a Mira Riviera del Brenta

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Questo mi è piaciuto veramente molto in quanto conosco la storia di Trapanese . scritto molto bene!

Caterina Minacci

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Luca Trapanese, Le nostre imperfezioni Il percorso di vita di Livio, un ventenne gambe magre e sorriso largo, spirito libero, animato da idee e concetti nuovi nel campo della solidarietà.
Un abitante del mondo pronto a garantire il proprio aiuto a tutta la comunità magari al seguito di malati e bisognosi, con l’intento di donarsi e con la recondita aspirazione di entrare in seminario per vivere in pieno la propria fede. Insomma un ragazzo di una normalità intraprendente cioè operoso, capace, risoluto.
Poi in un viaggio a Santiago l’incontro della vita. Inatteso, casuale ma determinante.
Un giovane dalla carnagione scura, affabile e gentile, costretto a muoversi su una sedia a rotelle, conquista il suo cuore e da quell’incontro la svolta alla vita di Livio. Abbandona l’idea di entrare in seminario e coltiva quella della vita di coppia con Pietro e il suo handicap.
Più avanti il desiderio di un figlio per completare la singolare e inattesa esperienza. Con il bagaglio di una impegnativa trasferta in Canada, di decisioni non semplici e di scelte di vita responsabilizzanti. Avendo una sola certezza: l’amore, quello vero non muore mai.

Aurelio Miccoli

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La storia di Livio è una storia magnifica, di dolore, di forza di volontà, di ricerca di avventure, di donazione di sé agli altri, di rinascita. E di amore. L’amore puro per Pietro, narrato in maniera per nulla scontata da Luca Trapanese, con una scrittura fluida e coinvolgente. Non si riesce a smettere di leggere, tanta è la voglia di scoprire le vicissitudini di Livio e Pietro e di imparare da questi due grandi personaggi, che ci mettono davanti a una grande verità, ancora non interiorizzata da gran parte della gente: la disabilità non è un limite e non richiede la pietà e il compatimento da parte degli altri. Livio stesso, dopo dieci anni a fianco di Pietro, incombe ancora in questo errore: «Insomma, sì, lui era… ‘malato’ gridavano i suoi pensieri. E poi, ancora una volta, si era reso conto dell’errore. Sempre il solito. Considerarlo incapace di fare qualcosa». Per poi ricordarsi e ricordarci che siamo tutti «esseri umani con le loro normali sfumature e imperfezioni».

Chiara Diquattro

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"Le nostre imperfezioni" è il racconto di un cammino, che in primis dobbiamo affrontare noi stessi, per imparare a camminare nel mondo. Luca Trapanese mette anche se stesso in queste pagine, rendendoci partecipi di una realtà così naturale ma al tempo stesso ancora lontana agli occhi dei più, forse perché spaventa, forse perché ritenuta inconcepibile. Le nostre imperfezioni, così come da titolo, sono ciò che ci rendono umani, tutti. E per questo non devono allontanarci, ma farci avvicinare.

CRISTINA PESAPANE