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La prima parte di "Le ragioni del dubbio" è molto scorrevole e da degli ottimi spunti di riflessione, citando spesso anche concetti di psicologia. Ma a partire dalla secona metà diventa particolarmente lenta la lettura, dato che entra molto nel dettaglio e questo appesantisce un po’ il tutto.
Valentina Ducceschi
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Un saggio molto intrigante e stringente sull’arte di usare le parole, diviso in tre parti, tutte da leggere con gusto perché estremamente comprensibili e ricche di esempi e richiami anche all’attualità. Una lettura utile e dirimente, un aiuto per chi si perde nel mare della confusa comunicazione d’oggi.
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Il libro tratta un argomento di grande interesse e importanza cioe l’Arte di usare le parole. Tra i pregi del libro, ben scritto e comprensibile, è l’essere attuale e portare molti esempi a sostegno delle tesi esplicate.
Patrizia Cattaneo
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Sono interessato ai problemi della comunicazione (scritta, verbale, linguaggio del corpo...)anche in relazione ai mezzi (telefono, messaggistica, mail...)
Il testo è attuale, scritto in era post-pandemica, interessante ma un po’ troppo analitico (da specialisti, insomma) Però ha perso di corto muso..
Confessione: ho saltato alcune pagine...
ITALO BECCARIA
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Un saggio attualissimo che pone l’attenzione sulle parole e sul modo di rapportarsi con il mondo e soprattutto con le persone che ci circondano. Leggere questo libro è come fare una bellissima chiacchierata con un’interlocutrice "sempre sul pezzo" che, con i suoi spunti di riflessione, ti offre la possibilità di ragionare su questioni che, a prima vista, sembrerebbero superflue e/o di poco conto.
Agnese Fuligni
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libro molto utile per capire i vari aspetti della comunicazione odierna. ho apprezzato molto la discussione sulle tecniche di manipolazione. il saggio non è mai noioso, e mi è piaciuto molto che l’autrice ha argomentato portando molti esempi concreti sia più nobili e letterari sia di uso comune e attuali. si apprezza l’amore dell’autrice per la lingua e la comunicazione , silenzio incluso.
valentina barba
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analitico e approfondito ma piuttosto noioso nella descrizione
Severino Salvemini