< Le stanze del tempo di  Piera Ventre (NeriPozza)

Qui di seguito le recensioni di LeStanzaDelTempo raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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In “la Stanza del Tempo”, l’autrice catapulta il lettore all’interno della storia sin dalle prime pagine descrivendo situazioni ed eventi che almeno una volta nella vita sono capitati a tutti.
La narrazione prende spunto dalle diverse case che nel corso della vita, la protagonista (nonché l’autrice) ha attraversato e in un certo senso vissuto o meglio, le case che data la conoscenza con i suoi abitanti, ha più o meno indirettamente imparato a conoscere. Le case sono le vere protagoniste dell’opera in quanto al loro interno sono incastonati i ricordi. La “normalità” è la caratteristica principale del libro: ognuno di noi è entrato ed uscito da diverse case e questo porta il lettore non solo a comprendere in modo più profondo l’autrice ma anche a rivivere i propri ricordi nelle “proprie” case.
Questo rende l’opera una piacevole lettura.

Francesca M. Galgano

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Piera Ventre in Le Stanze del Tempo racconta e descrivere la quotidianità e le dinamiche di chi abita un luogo, le diverse modalità in cui si può abitare e come ci si può sentire a vivere una casa. Le stanze sono appunto diverse, così come lo sono le persone che le abitano, è facile però ritrovarsi simili a molti di loro e sorridere di qualche pensiero o dettaglio che abbiamo vissuto anche noi nel nostro abitare.

CS

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La scrittura è elegante, le descrizioni sono tali da far vedere, immaginare, ambientare. In una giusta misura consente al lettore di abitare le pagine e di muoversi al loro interno come a casa propria.

Ada Prisco

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Carino, si legge in modo scorrevole ma tra i due preferisco il primo

Federica

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Un libro diverso dalle mie solite letture. L’ho trovato un po’ più “lento” dell’altro o, semplicemente, mi ha catturata di meno, la lettura è stata meno incalzante.
E’ stata comunque una lettura interessante. Una scrittura piena di dettagli, di memorie. Mi ha ricordato i cortili di Berlino. Entri in un cortile con tutte le porte e i negozietti che vi si affacciano, i giardinetti e il resto, però poi nel cortile c’è una stradina e lì c’è un cortile nel cortile. Anche nel secondo cortile si affacciano delle case, delle stanze, ci sono delle aiuole e poi c’è una stradina e dentro c’è un altro cortile, e anche lì si affacciano delle porticine, etc. L’autrice ti fa entrare totalmente nella testa e nella vita del personaggio, il suo modo di pensare, di parlare, il mondo che la circonda, le sue amicizie…guardiamo tutto con i suoi occhi.
A tratti mi è sembrato quasi di essere a teatro ed ascoltare questo lungo monologo, il racconto di ogni momento, significativo o meno, e dettaglio della vita di questa donna e quando il sipario si chiude, ti chiedi se ora la conosci davvero. Non distingui più se lei parlava di se stessa o anche di tutti gli altri, me compresa.

Francesca Cosanti