Qui di seguito le recensioni di LeViteNascosteDeiColori raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)* * *
Le vite nascoste dei colori affascina fin dalle prime pagine, un intreccio di storie costellato da descrizioni che riescono a farti immergere in ogni scena. Una poetica storia d’amore intrisa di tradizioni e di un pizzico di malinconia. Un romanzo che ti spinge a voler prestare più attenzione a tutto ciò che ti circonda, per poterne cogliere tutte le sfumature.
Natasha Tamara Maletta
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Lineare e scorrevole nella trama anche se a volte troppo lungo nella descrizione di semplici eventi famigliari. ricorda gli scrittori giapponesi benché l’autrice sia nostrana.
FABRIZIO TURCI
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E’ un libro magico che affascina, i nomi delle sfumature dei colori sono incredibili. La descrizione del contesto nella cultura giapponese è molto intrigante e anche l’incontro e la storia tra i due personaggi sono ben delineati. E’ un libro che si legge in un fiato.
paola confalonieri
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Bellissimo, delicatissimo. Un libro in cui le descrizioni, che noi editori talvolta cassiamo quando abbondano, non sono qui mai abbastanza, sia quelle sui colori e tutte le sue sfumature, sui luoghi, sulle emozioni dei protagonisti. Lo stile narrativo è intimistico ma mai mieloso, i contrasti descritti sono feroci ma verosimili. Bellissimo l’accostamento della Tokyo del ventesimo secolo e i suoi rituali antichissimi.
Marina Finettino
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano“Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia
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Romanzo molto gradevole che riesce con acuta delicatezza a narrare anche i momenti più duri della vita, come la morte. Affascinante nella prima parte poi cade un po’ nella ripetitività e in questo rispecchia la cultura giapponese che l’autrice ha fatto sua. I nomi giapponesi, con ideogramma accanto distraggono dalla piacevole lettura così come la necessità di andare nel glossario finale per capirne a fondo il senso.
Luisa Carinci
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Chiari “I MiseraLibri – Biblioteca di Chiari”
coordinato da Alice Raffaele
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Anche se tutto ha colore, anche se la palette di
Mio è estremamente raffinata, e lei stessa rimane incantata quando
descrive i colori che la avvolgono, i colori magici della natura che si
apre, che splende, sa che è difficile attribuire ai sentimenti un colore
e ancor più è impossibile dare un colore alla morte. Forse perché li
comprende tutti. Il ragazzo che Mio incontra è Aoi, il quale eredita dal
padre un’agenzia di pompe funebri: il suo contatto ogni giorno con la
morte gli fa conoscere l’intimità dei gesti, lo rende meno sofisticato,
più autentico anche nel labirinto delle emozioni che sente per la sua
amica. “Davanti alla morte lui era calmissimo, la vita al contrario lo
confondeva”, ma per tutti e due anche l’assenza dell’altro li faceva
vacillare (come in una favola).
Emma Dovano