* * *
Lavoro complesso e lungo:da studiare
Donnici Elena
* * *
A proposito di questo libro ho due cose da dire: la prima è che ho fatto una grande fatica a leggerlo dal momento che non mastico precisamente economia anche se capisco l’italiano, ma ovviamente questo non è sufficiente a comprendere adeguatamente uno scritto così specifico. Immagino ci siano testi molto più tecnici di questo, ma per le mie meningi è stato abbastanza così. La seconda è che per me, per un libro del genere, sarebbe stato necessario avere più tempo. Ho riletto due volte la prima parte e la seconda volta ho inquadrato meglio il discorso, sfortunatamente non sono riuscita ad arrivare fino in fondo però, il che mi dispiace moltissimo, perché durante la lettura mi venivano in mente critiche e domande che forse avrebbero trovato risposta alla fine. Certamente non ho la capacità di giudicare un saggio di economia politica, pur apprezzando molto l’argomento. Anche qui vale quanto ho detto a proposito del libro di Scurati circa l’assenza di consapevolezza del dramma che ci apprestiamo a vivere in questo momento storico. Aggiungo che in questo caso questa mancanza è diversamente colpevole rispetto al silenzio dell’intellettuale. Il motivo è legato alla peculiarità dell’argomento trattato: economia politica. È mai possibile che nella congerie di fatti e situazioni che conducono al dipanarsi degli eventi che ci hanno condotti qui e ora gli economisti politici non abbiano visto nulla? Tralascio altre mancanze, che però attribuisco alla mia ignoranza in materia a causa della quale presumibilmente non comprendo correttamente alcuni passaggi. Certamente rileggerò con attenzione il libro nella speranza di trovare risposte alle mie domande.
Maria Antonia Grasso
* * *
Ho imparato molte cose sulla democrazia e su come questa sia veramente a rischio. Non è scontata come potremmo immaginare. Ho già consigliato questo volume a parenti ed amici.
Claudia Ottaviani
* * *
Condivido il pensiero degli Autori. Libro agile, scorrevole anche per chi (con un po’ di impegno…) non ha studiato economia
Giovanna
* * *
E’ un’appassionata analisi di una nuova prospettiva politica per la sinistra. e di una prospettiva, nella tesi degli autori "possibile" all’indomani della crisi del 2008 che ha messo in risalto i rischi di un liberismo selvaggio.
Gli autori sono due economisti e quindi fondano le loro valutazioni su una prospettiva che non è solo politica.
Il testo è ottimamente argomentato e, per quanto mi riguarda, condivisibile per impianto e prospettive. Unica pecca, ma, solo in un ambito di valutazione personale, è forse l’eccessiva fiducia che in questo paese un simile rigore di indagine e di politiche da mettere in campo sia effettivamente realizzabile, vista la presenza di una vasta area politica vicina a prospettive non democratiche. E gli stessi autori, nel capitolo finale mettono in luce queste difficoltà.
Sono un appassionato di saggi storici, ma scelgo questo testo perché trasmette una prospettiva politica positiva e spero possibile.
Enzo Gentile
* * *
Una prospettiva interessante e convincente, ben articolata, per dare una risposta alle necessità di cambiamento locali e globali. Un’ottica riformista intelligente, che opportunamente affronta il quadro della situazione dai molteplici punti di vista necessari.
Roberto Falciola
* * *
Ho trovato il saggio molto interessante, in generale forse un po’ troppo ptretenzioso nel voler dipingere una società a mio parere utopica in cui si possa raggiungere quello che viene definito "liberalismo inclusivo". Alcuni aspetti sono forse realizzabili, ma andrebbe ridisegnato l’assetto di molte forme di governo per poter permettere ad essi di emergere e qui si propongono ipotesi applicabili a realtà che siamo ancora lontani dal raggiungere. Nonostante questo, il rilancio di una società orientata in modo più liberale ed europeista e la realizzazione degli ideali proposti dai due autori affondano le loro radici nella speranza che questo cambiamento possa avverarsi. Perciò lo ritengo un buon saggio, di lettura non troppo complicata e con un buon excursus storico e politico degli ultimi anni.
Chiara Menichetti
* * *
Due economisti ripercorrono le teorie economiche sul capitalismo (e le sue interazioni con la politica) partendo dal periodo del "laissez faire", al periodo del compromesso socialdemocratico, al periodo del neoliberismo. Il tutto con citazioni di famosi economisti.
E’ un libro piuttosto complesso per chi è digiuno degli argomenti trattati, non facilissimo come linguaggio e a tratti anche un po’ difficile da seguire perchè rimbalza spesso avanti e indietro nelle teorie economiche. Tuttavia, interessante.
Cinzia B.
* * *
“Liberalismo inclusivo” è un saggio lucido, lineare e autorevole che mette in luce, da una prospettiva più economica che storica (come è anche la specializzazione dei suoi due autori), l’incredibile fragilità dei sistemi che sottendono la realtà capitalista e neoliberista del nostro “angolo di mondo”. Attraverso le conoscenze di cui dispongono, Salvati e Dilmore analizzano e propongono, passandosi coerentemente la penna in un’opera scritta a quattro mani, le coordinate ideali per instaurare una politica solida che sappia contenere, se non risolvere, le più grandi crisi del nostro tempo.
Simona Di Carlo
* * *
Tenendo pur conto dell’argomento ostico ai più, risulta essere noioso.
Rincorre le tematiche in modo ripetitivo e pare non arrivare effettivamente al dunque, rincorrendosi in una introduzione che sembra non finire.
Nunzia Baresi