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Descrive situazioni in cui molte donne si possono identificare
Georgia S.
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la prima scrittrice usa la sua vita per parlare della vita della donna, questo libro ne parla ma in modo didascalico. apprezzabile, certo, se si trattasse di una mia professoressa che tiene un seminario, momento perfetto per fare incetta di nozioni e aneddoti da poter rigiocare in un dibattito a cena in cui potrei fingere di aver letto il Talmud quando l’uomo coglione di turno prova a prevaricare con le solite stronzate maschiliste.
ricco di spunti interessanti. provato ad empatizzare quando i toni si facevano militanti e spinti ma ecco che bastava poco per ricondurre nella sua tana la mia empatia.
Priscilla Balsamo
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Elena Loewenthal affronta in questo breve saggio la tematica del linguaggio e il suo legame con la discriminazione di genere. Descrive ciò che distingue le donne dagli uomini con una convinta critica femminista affrontando il tema della separazione di genere e il tentativo di riunire attraverso stratagemmi questa disparità.
Fa una approfondita riflessione sulle conseguenze delle parole, confrontando anche la lingua ebraica con quella Italiana, sottolineando che “ci sono parole di troppo e altre che mancano, quando si chiama una donna”.
Nel nostro quotidiano, se siamo donne, ci accorgiamo molto spesso come venga enfatizzata la complessità e la differenza, a volte mascherata da parole di uguaglianza, senza però riuscire nel tentativo di parità e inclusività. In questo saggio Elena Loewenthal lo racconta egregiamente.
Un libro fondamentale per una crescita di pensiero e culturale da avere in libreria.
Francesca Franzoni
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Libro di nicchia forse poco accessibile ai tanti. Interessante analisi e soprattutto uno stimolo, almeno per me, a meglio conoscere gli autori citati.
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e’ azzeccato il titolo sulla condizione femminile, in tempi di pseudoeguglianza. concordo che le libertà maschili siano ancora maggiori, soprattutto le donne si pretende che siano sempre prestazionali e attente al proprio aspetto fisico, conformi a degli standard che negano loro la possibilità di cambiare fisiologicamente col trascorrere del tempo. la tematica poteva essere affrontata con più intensità e riferimenti antropologici, comunque un buon punto di partenza per riflessioni ulteriori
Mariaelena Corigliano Minniti
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Non mi ha convinto forse non rientra tra i miei generi
Clementina Zindato
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Senz’ ombra di dubbio è un testo molto chiaro ed esplicito, scritto con cognizione di causa e passione e condivido la maggior parte delle cose che l’ autrice dice ( non sono affatto d’ accordo, invece, sul "vittimismo" femminile e sul suo giudizio, che a me pare ,per certi versi, addirittura negativo sul "me too" di recente acquisizione! )
Roberta Scarpa
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Il tema è assai vicino alla mia sensibilità e, dunque, mi sarei aspettata di essere condizionata, nel mio giudizio, da un pregiudizio favorevole, rafforzato dall’autorevolezza dell’autrice. E invece il volume non mi ha convinto: il procedere come flusso di coscienza, i concetti troppo insistiti (sul sofagate ripetizioni infinite), le questioni lessicali da risolvere “al femminile” con l’immancabile “carrellata” sui possibili rimedi tecnici. Mi sarei aspetta di più.
Paola Ivaldi