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 < L’irresistibile simmetria della vendetta di  Rosa Mogliasso (Salani)

Qui di seguito le recensioni di LirresistibileSimmetriaDellaVendetta raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Libro molto leggibile e con una trama ben sviluppata. Scritto con uno stile equilibrato e con dialoghi agili, il libro in sé è forse un po’ troppo corto e alcuni personaggi rimangono forse a livello di sketch a causa della doppia trama. Ciononostante, ho avuto pochi dubbi nello scegliere questo libro.

Alessandro Pisu

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Lettura scorrevole e spedita per una penna ironica e pungente che palesa una spudorata ed irriverente protagonista!
Dalla peculiare decisione di cambiare la forma verbale del suo nome che da passiva si fa attiva, Amanda (ex Amata in senso non solo letterale!) incalzera’ in tutte le sue restanti scelte con fare ficcante e spietato.
Scrittrice di gialli un po’ insoddisfatta e donna un tantino cinica e sicuramente annoiata, insegna scrittura ad allievi più o meno appassionati ed interessati le cui vite ed esperienze abitano le pagine insieme ad una trama binaria.
I capitoli saranno, quindi, alternativamente costruiti dalle sue lezioni e dagli elaborati dei suoi allievi che di volta in volta contribuiranno alla realizzazione finale di un giallo.
Curiosa è la trovata di sovrapporre la personalità di Amanda a quella della protagonista del giallo : senza mezze misure, entrambe le donne assaporeranno, a loro modo, con fare deciso, il piacere della schietta rivalsa.
L’ arso anelito di vendetta è così sarcasticamente soddisfatto e servito su un finale da colpo di scena!

Ilaria Liccardo

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La lettura di questo romanzo è come una passeggiata in barca a vela: si fila finché non cali il vento; a quel punto, si soffre sotto il sole, si è costretti a pensare, e si ammira la costa. Per quanto sia forte la curiosità di conoscere la soluzione dell’enigma, non si ha l’ansia spasmodica di arrivare alla fine del libro – mi sono goduta ogni singolo capitolo, prendendo qualche appunto di tanto in tanto, com’è mio solito fare.
Il titolo del romanzo è efficace: rinvia immediatamente al desiderio di vendetta di chi è stato tradito, un sentimento “irresistibile” per chiunque, anche per chi lo neghi. Apprezzabili la brevità dei capitoli, e i relativi titoli, appropriati, e a volte poetici. Geniale l’idea del romanzo nel romanzo. Il giallo scritto dagli allievi di Amanda risulta più avvincente del romanzo che lo contiene, ma siccome l’Autrice è una sola, lode a lei per il doppio sforzo di avere scritto un libro nel libro. La scrittura è semplice, fluida, ma non mancano richiami letterari, e colpi di scena. Vengono trattati argomenti importanti quali separazioni coniugali, abbandoni, problemi connessi alla vecchiaia, e ovviamente, amore, vendetta e tradimenti, con leggerezza e ironia. Per usare le parole dell’Autrice, “l’argomento è grave ma il tono è leggero, un po’ come si dovrebbe affrontare la vita”. Interessanti le indicazioni per la scrittura, disseminate in vari capitoli. Puntuali i rinvii a Dante, a Kant, a Catullo. Intrigante e commovente il capitolo 7, in cui viene descritta la complicità amorevole della coppia di anziani, Giovanni e Caterina. Il finale è malinconico, espresso bene dall’ultima frase di Amanda, “Tutto è perduto nel tempo come lacrime nella doccia”, ma è adeguato, quasi necessario. Inoltre, potrebbe non essere definitivo: nell’ultimo capitolo, Amanda, sola nel box doccia, pur pervasa da “un senso di sconfinata malinconia”, non rinuncia a scrivere le prime pagine di una nuova storia, forse una storia d’amore tra Eugenio e Vanessa, il cui titolo è appunto: “Ma l’amore?”.

Lucia Finelli

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Il romanzo di Rosa Mogliasso ha il pregio di condurre con successo una duplice operazione: raccontare un giallo credibile e riflettere metaletterariamente sugli strumenti della narrazione. Mentre la trama del giallo si sviluppa, i personaggi riflettono sulla costruzione narrativa del modello: l’autrice instaura così un rapporto dialettico con i meccanismi del racconto, discutendoli, mostrandoli e confutandoli. Arricchito da uno stile acuto e mordace, questo romanzo presenta una storia ben costruita e un’operazione letteraria intelligente e di effettivo spessore.

Francesca Salvatori

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L’irresistibile simmetria della vendetta si rivela essere, sin dalle prime pagine, un romanzo molto interessante. Per prima cosa è un romanzo metaletterario, che rifletta quindi sulla letteratura stessa sull’atto dello scrivere e in questo caso sullo scrivere un romanzo giallo, genere in cui la protagonista, Amanda, è maestra. Interessanti poi sono i piani narrativi: il primo è quello della realtà narrata, che vede Amanda, giallista dalla personalità particolare, schietta e irriverente, insegnante di un gruppo di scrittura, e il secondo è quello del romanzo giallo che viene scritto dai partecipanti del gruppo.
I personaggi sono ben costruiti, anche se alcuni vengono solo tratteggiati e mai raccontati pienamente.
Nota fastidiosa è la superiorità e a tratti arroganza della protagonista, Amanda, che traspare in ogni pagina del libro anche attraverso numerosissime citazioni (che a tratti diventano seccanti e altezzose). Nonostante questo il romanzo è ben scritto e scorrevole. Soprattutto nella prima parte incuriosisce molto il possibile sviluppo della trama che delude, però, sul finale, che arriva in modo affrettato e poco approfondito su entrambi i piani narrativi.

M.C.

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Leggero, leggibile, a tratti caustico nei confronti dei vizi dei personaggi.
Mi è molto piaciuto la narrazione fondata sulla creazione di un libro.
Letto in un soffio e mezzo.

Francesco Nube

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Interessante la trama che prevede un libro che "si scrive" attraverso un corso di scrittura. Mi aspettavo di più, però, dalla parte di storia "in diretta". Finale molto tiepido.

Rita Giannotta

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Amanda, una scrittrice di gialli con alle spalle un travagliato matrimonio, si ritrova a tenere un corso di scrittura creativa presso una libreria di Torino. La pluralità delle voci dei partecipanti al corso (con le loro esperienze personali) compone, sotto l’abile guida di Amanda, un romanzo giallo dalle molte sfaccettature dove la vendetta, in molteplici declinazioni, è la vera, indiscussa, protagonista.
Un romanzo che utilizza una gran varietà di stratagemmi letterari per mantenere in equilibrio diversi piani narrativi fra loro interconnessi, con un buon ritmo e avvincenti dinamiche.

ELISA BENNI

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Gruppo di Lettura  
“Biblioteca di Buccinasco”
coordinato da Silvia Mincuzzi
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L’incipit del libro di Rosa Mogliasso mi ha conquistato per il suo stile piacevole.  Ma, dopo la lettura di qualche capitolo, mi sono stancata di leggere.  Ho trovato ovvia e scontata la storia e anche i personaggi da Rutger, l’aitante tennista a Ludovica, l’agente letteraria. Anche i consigli sulla scrittura li ho trovati scontati, dopo aver letto ON WRITING, l’autobiografia di Stephen King, un eccezionale corso di scrittura creativa, ricco di esempi e riferimenti pratici.

Sala Alessandra

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Questo libro ha meritato in pieno il mio voto. Il testo mi ha affascinato dalla prima pagina, sono subito entrata nell’atmosfera di questo gruppo di persone che fanno il corso di scrittura..., mi sembrava di essere proprio seduta lì con loro, di avvertire la loro presenza quasi “fisicamente” talmente sono ben descritti. E mi sembrava di essere in teatro e vedevo sul  palco questi attori e quando finiva un atto e il tendone calava sul palcoscenico, non vedevo l’ora di arrivare alla pagina successiva,  quindi non vedevo l’ora che il tendone si rialzasse per andare avanti nella lettura. Mi è piaciuto molto, scritto in maniera scorrevole e tale da incuriosire li lettore da subito.

Solano Tina