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Ho fatto fatica a leggere il saggio. Non sono attratta dall’argomento e ancora meno dall’approccio. Ma quello che mi ha reso la lettura difficile è il linguaggio. Sicuramente è un testo per un pubblico di nicchia, ma non la mia nicchia.

Annalisa

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Riflessione filosofico/ religiosa sulla pandemia Cov2 che ci ha coinvolto/sconvolto negli ultimi due anni. Ancora una volta la sofferenza indiscriminata subita pone la questione ( per credenti e no dice appunto l’autore) del perché l’homo sapiens sia vittima (consapevole) di processi evolutivi interspecifici. Evidentemente non c’è risposta nel trascendente. Il pur breve saggio ha un grosso limite (irritante) nei continui riferimenti a citazioni, opere, termini che lo rende di faticosissima lettura e (forse) volontariamente destinato a n pubblico accademico ristretto.

Francesco Crippa

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Per me un po’ difficile

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nota: ho scritto di preferire il 1 libro, ed era una domanda a risposta obbligata, o così l’ho intesa, ma i due libri sono tanto diversi da non essere confrontabili se non nel contenuto ultimo:la pandemia.
questo libro lo identifico in un "diario ragionato" per tenere memoria del primo periodo covid, quello per intenderci in cui si diceva"andrà tutto bene"

Loredana Gamberoni