< Mastro Geppetto di  Fabio Stassi (Sellerio)

Qui di seguito le recensioni di MastroGeppetto raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Poetico e straziante. Il candore e la purezza del protagonista e la pochezza umana di chi spesso lo circonda. Molto attuale

Paola Masaro

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È interessante la figura di Mastro Geppetto nata dalla penna di Stasi. La ricerca di un figlio da parte del padre in una continua alternanza tra fantasia e realtà. A tratti il libro è piacevolmente scorrevole mentre in altri parti si sente troppo l artificio di voler seguire la trama e gli episodi del libro di Collodi

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Stassi riscrive e rovescia la favola di Pinocchio. Un padre che ha paura di non ritrovare più suo figlio, costruito con un pezzo di legno buono solo per essere bruciato. Le avventure di Geppetto si aggiungono a quelle di Pinocchio e forse riesce a trovare il “senso del suo vagare”. Il libro è anche una storia personale, scritta dopo aver visto Roberto Benigni interpretare Geppetto al cinema e avvertendo una “strana aria di famiglia”, l’attore assomigliava allo zio malato di Alzheimer e che come Geppetto è anche lui un falegname, ma della sua infanzia.

Teresa Catenaro

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Fabio Stassi riscrive la storia di Mastro Geppetto, il "papà" di Pinocchio, e lo fa con una prosa elegante e avvolgente, che è l’unico punto veramente valido di questo libro. Con qualche cambiamento di personaggio (Mangiafuoco è un burattinaio girovago che brucia le marionette usurate, ad esempio, così come il grillo parlante è più noioso che saggio consigliere), ma per il resto è la storia scritta da Collodi.
Aprezzabile l’intento di Stassi di affrontare così un tema forte e importante, quello del diventare genitori, dell’essere padre, e di dare luce e priorità a un personaggio che nella favola di Collodi era secondario, ma secondo me non riesce a trasformare una favola in romanzo, restando troppo invischiato ancore nella favola, restituendo al lettore una storia che non convince.

Eliana Corrado

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Romanzo poetico che, oscillando tra fantasia e realismo, riformula con sguardo inedito ed originale il racconto universale di Pinocchio per trasformarlo in una riflessione profonda sull’umanità e le sue miserie. Protagonista è il vecchio Geppetto, metafora vivente dell’emarginazione e della malattia. La scrittura è ricca e avvincente. Il richiamo nel finale alla vicenda autobiografica, ispiratrice dell’opera, è toccante e offre molteplici chiavi di lettura al racconto e ai suoi finali possibili.

Virna Moschini