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poco incisivo
Vincenzo Carlini
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Il saggio di Lelio Simi si fa letteralmente divorare in poche ore. Dati, analisi, prospettive e proiezioni . Quello che i media sono diventati e che molto presto non saranno già più. Intanto siamo in possesso di uno strumento molto agile che ci aiuta a comprendere la tempesta che ha travolto l’informazione e l’intrattenimento, cullando i neofruitori con una nenia ammaliatrice che nemmeno la maga Circe. Che l’ algoritmo vegli su di noi, misericordioso.
Rosario Cuomo
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Un saggio molto ben fatto. L’autore si pone come una guida che aiuta a districarsi nei meandri di questo "mondo sottosopra", in cui siamo immersi, senza strumenti per rendercene conto. Un ottimo inizio verso una possibile "consapevolezza digitale e tecnologica".
Virginia Miele
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Molto interessante, mi ha aperto una riflessione coinvogente.
luciano DONINI
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Mediastorm è un saggio attuale e interessante, alla portata di tutti e non solo di un pubblico accademico. Gli spunti sono molto interessanti per cercare di accostarci alla media-contemporaneità economica che delinea e scandisce il nostro tempo. Avrei aggiunto hint di approfondimenti per poter scalfire l’apparenza dei temi, solo superficialmente banali e scontati.
Sabrina Stefanini
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Non conosco l’autore, ha illustrato in modo dettagliato il netto cambiamento che stiamo vivendo, in qualsiasi campo. La tecnologia va avanti a ritmo galoppante, noi (=italiani) invece a recepirla un po’ meno, considerato che l’Italia è un paese con un tasso di anzianità elevato. Riusciremo ad andare al passo coi tempi o resteremo indietro anche qui?
Rosaria Lacitignola
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Premessa tecnica, il font utilizzato per il corpo del libro rende difficile distinguere le a dalle o, e snerva.
Il problema dei saggi è che i fatti e i dati bisogna saperli leggere, per poi analizzarli e divulgarli a chi ne capisce poco o nulla.
Mediastorm di Lelio Simi è un libro scritto nel 2021 come se fossimo ancora nel 2006: si analizzano Facebook, Google, Netflix, Spotify e—tiepidissimamente—TikTok e altre "App asiatiche" come se i mercati locali di Sud Corea, Cina continentale, Taiwan e Giappone avessero anche solo un pelo di cinghiale in comune.
Oltre a buttare sul tavolo della discussione i dati, il libro dice sommessamente
Per non parlare dell’uso smodato di nerd, che va a minare e impacchettare la professionalità e competenza di ingegneri informatici, programmatori e data analists a gente con la fissa per i numeri.
Giovan Battista Cucinella
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La storia ti prende inevitabilmente perché Massimo Troisi è nei cuori di tutti noi. Perché Massimo se n’è andato troppo presto e a raccontarcelo è l’amico Lello Arena. E come dice Lello "Massimo è troppo grande per esaurirsi nel racconto di uno di noi. [...] Massimo è un universo gigantesco. Forse se ognuno di noi raccontasse il suo, finalmente riusciremmo a scoprire la sua reale grandezza".
Bettina Todisco
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Solida indagine senza fronzoli su cosa succede nei nuovi media. Una scrittura un po’ da newsletter che largheggia con le citazioni e le note.
Ilario Gradassi