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Interessante e molto ben fatto il cambio dell’io narrante durante lo svolgimento del romanzo. Denota una eccellente tecnica, anche perché non interrompe minimamente il flusso della narrazione, né il ritmo che caratterizza il genere.
Stile moderno, diretto e molto accattivante per il lettore. L’ironia che si avverte in alcuni tratti rende la lettura leggera e scorrevole. La filosofia di vita di Pippo Nocera di fronte a un Negroni merita da sola la lettura di questo libro!
Raffaele Carafa
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Non avevo mai letto nulla dell’autore e non conoscevo la "saga dei fratelli Corsaro" prima di leggere questo libro.
Sicuramente ho apprezzato di più questa lettura rispetto all’altra che mi è stata proposta, non fosse altro per il lessico che è sicuramente più ricco e accurato.
Evidentemente l’autore ha padronanza della lingua italiana e la sfrutta in tutti le sue sfumature, anche abbandonandosi ad accezioni gergali che, comunque, ritengo ben dosate.
La storia è avvincente e l’espediente del racconto in prima prima persona dal punto di vista di entrambi i fratelli sicuramente ha stuzzicato la mia curiosità.
Belle e accurate le descrizioni di persone, luoghi e cose e comunque leggere e mai disturbanti della narrazione dei fatti.
Un bel giallo che mi fa venire voglia di acquistare i capitoli precedenti della saga e di leggerli tutto d’un fiato pur avendo già avuti alcuni "spoiler".
FM
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L’idea del libro è buona, così come l’incastro dei personaggi. A mio parere il libro manca un po’ di personalità nella scrittura. Mi è sembrato molto giornalistico. Invece un po’ più di psicologia del personaggi e delle situazioni avrebbe reso la storia più fluida.
Gertrud Maranca
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Storia avvincente scritta in modo brioso. I protagonisti ti catturano con i i loro caratteri complementari. Sicuramente il lettore aspetta la prossima avventura.
Lucia tarantino
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Romanzo intrigante, ben scritto, storia che ti appassiona.
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Con "Memorie di un delitto" ho scoperto un autore che non conoscevo e che frequenterò senza dubbio. Ho apprezzato il modo in cui ha ricostruito il delitto, ho apprezzato la relazione e il confronto tra i due fratelli Corsaro, ho apprezzato la Sicilia, come è raccontata.
Continuavo a chiedermi come lo avrebbero risolto e correvo in avanti, con curiosità, godendomi le descrizioni dei vari personaggi, e l’intrecciarsi delle storie. Ebbene sì, mi ha sorpreso.
Patrizia Proietti
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Anna Maria d’Agostino
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Teresa Ruggiano
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Marina Falbo
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Una nuova indagine dei fratelli Corsaro
Un cold case per i fratelli Corsaro: Roberto, avvocato, e Fabrizio, giornalista, vengono ingaggiati da una nobildonna siciliana in fin di vita per fare luce su un delitto avvenuto nell’estate del 1989. Salvo Toscano costruisce un noir con tutti gli ingredienti giusti: una vittima bella da far girare la testa, un gruppo di giovani viziati della Palermo bene, ognuno con un segreto da nascondere, un pò di politica, un pizzico di mafia.....La trama è serrata, fino al colpo di scena finale; la penna dello scrittore è intinta nel registro dell’ironia, il che rende molto godibile la lettura.
Francesco Asdrubali
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Roberto Falciola
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Memorie di un delitto di Salvo Toscano. La vicenda si svolge a Palermo, che Toscano dipinge in modo impeccabile, nei giorni nostri al tempo di pandemia e quarantene mal’investigazione che devono portale avanti i fratelli Corsaro fa un tuffo nel passato e precisamente è ambientata negli anni ’80. Essi infatti, vengono chiamati per risolvere un caso commissionato da una donna facoltosa, che li accoglie nella sua lussuosa villa per spiegare il perché della loro convocazione. La donna oramai vedova, fa i conti con la sua coscienza e un figlio morto suicida. Oltre alla risoluzione del caso, il libro ci parla delle vite dei due fratelli, ognuna con i suoi problemi familiari, debolezze e difficoltà. La scrittura pulita ed elegante di Toscano è una garanzia, tiene incollati alle pagine che scorrono una dopo l’altra, questionandosi e cercando di risolvere il caso, anche se Toscano riesce sempre a sbalordirci.
Caterina Ottaviano
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Germana Grazioli
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Un libro che si può definire "estivo," in quanto la vicenda inizia nell’estate del 1989 e si conclude nell’estate del 2020. In aggiunta è la Sicilia, ed in particolare, Palermo e i suoi dintorni, il luogo ove si svolgono i fatti. Il libro si legge velocemente (con qualche imperfezione sintattica); il finale non è molto sorprendente.
Carlo Alberto Basile
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Il libro “Memorie di un delitto” è un giallo che racconta di come i fratelli Corsaro (avvocato e giornalista) collaborano per risolvere il caso dell’omicidio di una giovane donna in una villa di Cefalù. La storia è ambientata in tempi molto recenti, tanto da parlare di lockdown e mascherine. Il romanzo è leggero e scorrevole, trovo il personaggio della vittima interessante e ben rappresentato tramite le lettere
Simone Brognoli
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Un giallo scritto in epoca di pandemia, l’ottavo della serie dei noir dove i fratelli Corsaro conducono le indagini. Due fratelli molto diversi che si dividono la scena di un omicidio avvenuto trent’anni prima, il 6 agosto 1989. Un’anziana signora di Modica chiede a Roberto Corsaro, penalista, e a suo fratello Fabrizio, giornalista di cronaca nera, di essere confermata in ciò che la tormenta da tempo, e cioè che suo figlio, accusato e condannato per l’omicidio, è innocente. Le indagini erano iniziate e si erano chiuse velocemente con la dichiarazione di colpevolezza del ragazzo viziato e ricco e con qualche precedente. L’ironia e la leggerezza sollevano qualche pagina, soprattutto a causa di Fabrizio, il giornalista, e della frenesia di Monica, la moglie dell’avvocato, appassionata di un pesce di nome Fortunato che nell’acquario “…annoiato, bighellonava pancia all’aria a pelo d’acqua”.
Emma Dovano
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Scorrevole, niente di eccezionale, però tiene incollati alle pagine per
scoprire il colpevole (anche se non è stato difficile intuirlo).
Pur
non avendo letto i precedenti titolo della saga dei fratelli Corsaro e
non comprendendo a pieno i rimandi a questi, il libro risulta
auto-contenuto.
Alice Raffaele
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Un thriller piacevole, scrittura fluida e trama ben costruita.
I fratelli Corsaro , uno avvocato e uno giornalista, lontani anni luce per carattere ma legati da uno stretto legame affettivo, vengono chiamati a indagare su un delitto di 30 anni fa.
Un’anziana nobildonna vuole sapere se suo figlio, accusato di un delitto e suicida in carcere, era il vero colpevole.
L’indagine appare ovviamente non facile, sono passati 30 anni, ma i fratelli riescono a mettere insieme le tessere mancanti per arrivare alla soluzione.
La scrittura è molto agile, con tocchi di humor intelligente e citazioni di vecchi film popolari.
Attraverso il racconto dei testimoni c’è un continuo rimando al passato, e l’escamotage di far parlare un fratello per volta nei diversi capitoli rende benissimo la differenza caratteriale ma anche il profondo affetto che li lega.
Piacevole anche il ricorso sporadico al dialetto siciliano, e molto efficace la descrizione dei luoghi
Agostina Baudone
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Ben congegnato l’intreccio, belle le sfumature del rapporto tra i due fratelli e lo spessore assegnato a ciascuno dei personaggi. La parlata palermitana, a me familiare, a volte mi è risultata stucchevole e ho trovato che l’autore indugiasse troppo sull’uso del linguaggio sboccato finto popolare in voga tuttora negli ambienti borghesi di Palermo. Ridondante e prevedibile mi è sembrata la ricerca a tutti i costi della battuta umoristico/dissacrante. Ho apprezzato l’espressione sentimentale del desiderio di paternità di Fabrizio Corsaro.
Anna Maria Cannata
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Una scrittura pulita, scorrevole, senza colpi di scena, ma cesellata verso la soluzione finale con eleganza avvincente. La Sicilia di fine anni ‘80, che è la mia giovinezza, anche se milanese. Passato e presente, età adulta e gioventù, avvolti nel mistero risolto oggi con la tecnica moderna, ma con i sentimenti di un passato mai perduto del tutto.
Nicoletta De Angelis
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Teresa Santini
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Vorrei cercare di non offendere nessuno, ma questo è il classico romanzo nel cassetto, che nel cassetto doveva rimanerci.
La saga dello scontato: investigatori dilettanti ma arguti, rampolli della Palermo bene con nomi tipo Foffy, Dado, Ketty ecc., nobildonna in punto di morte con magione stile Downton Abbey che puntualmente tira le cuoia a caso risolto, poliziotti miracolosamente tempestivi nel venire in soccorso agli ingenui protagonisti, e infine l’immancabile storia omosessuale repressa.
Per i feticisti del genere questo libro è parte di una serie.
Carlo Bonato
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In questo romanzo lo scrittore fa un’analisi dettagliata dei
protagonisti di un omicidio successo 30 anni prima all’interno di una
compagnia di amici della borghesia siciliana che passano insieme le
vacanze estive a Cefalù.
Viene analizzata la vicenda attraverso i
racconti di tutti i protagonisti mettendo a nudo le dinamiche
psicologiche e sociali che hanno portato uno del gruppo ad assassinare
l’amica, era la ragazza del gruppo con un carattere molto deciso e
determinata nelle sue scelte, lasciando poi che venisse accusato e
condannato l’amico con cui aveva una relazione.
Giustifica l’omicidio
con il fatto di essere stato accusato di omosessualità e se fosse stato
divulgato avrebbe dovuto rinunciare alla carriera politica.
Mi
limito a queste riflessioni anche se il libro offre molti spunti di
riflessione su diverse tematiche sociali. Consigliata la lettura.
Irma Dionese
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Non conoscevo i fratelli Corsaro, ma ho trascorso in loro compagnia un paio di serate piacevoli.
Giallo classico: un’indagine di tanti anni prima che va rivista e ripercorsa, per riabilitare un colpevole non ritenuto tale.
Un giallo quindi, ma anche un percorso psicologico e introspettivo in cui tutti personaggi debbono fare i conti con ciò che sono ora, rispetto all’epoca dei fatti indagati, quand’erano giovani sognatori che desideravano tutt’altro.
Il libro mi è piaciuto nonostante sia un giallo inusuale, con poca tensione e nessuna incombente e terribile verità. Come nei gialli migliori, avevo intuito la soluzione e questo è un pregio, perché dimostra che l’autore ha ben disseminato gli indizi necessari.
Laura De Marchi
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Storia veramente appassionante. Una scrittura scorrevole, chiara, che ben caratterizza personaggi e ambientazione.
Laura Primon
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I fratelli Corsaro indagano su richiesta di una nobildonna ormai alla fine della sua vita su un fatto accaduto molti anni prima. Suo figlio, condannato per l’omicidio di una giovane amica, morì suicida in carcere. Dovranno capire se era veramente innocente come si era proclamato fino al suo ultimo giorno di vita. L’autore fa narrare ai fratelli lo svolgersi delle indagini, attraverso l’aiuto di un ex carabiniere e di suo figlio che ha abilità informatiche e l’incontro con i componenti della compagnia di amici emergono via via gli elementi che come i pezzi di un puzzle andranno a comporre la scena del crimine. Il racconto riguarda anche i temi che i fratelli stanno affrontando nella loro vita privata, rendendoli parte integrante della trama che è coinvolgente e di piacevole lettura.
Maria Mabilia
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Un classico libro “giallo” che indaga sul passato, con due fratelli che non fanno gli investigatori di professione- un avvocato e un giornalista- diversi fra loro per carattere ed attitudini. E’ interessante la ricerca di testimoni del delitto presenti sulla scena trent’anni prima e le cui vite, nel frattempo, hanno preso strade a volte inattese. La madre del presunto colpevole, suicida in carcere dopo la condanna, vuole riscattare la memoria del figlio, che per lei è innocente anche se durante il processo non si è mai opposto alle accusa. Il racconto è accattivante, divertente e ben scritto; solo piuttosto prevedibile negli sviluppi conclusivi.
Rosanna Tasca
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Liliana Contin
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I protagonisti sono due fratelli: l’avvocato Roberto Corsaro e il fratello Fabrizio, giornalista. Sono entrambi incaricati da un’anziana nobildonna di indagare sull’omicidio di una giovane donna amica del figlio che, incolpato del delitto, si è tolto la vita in carcere. Lei ed il marito non hanno mai creduto alla colpevolezza del figlio e prima di morire vuole riabilitarne le figura. L’indagine risulta difficile anche perché sono trascorsi ben 30 anni, ma i fratelli ritornando indietro nel tempo rileggendo i verbali delle indagini, interrogando i testimoni riusciranno a risolvere il caso. Un giallo come tanti altri, niente di nuovo.
Mario Guderzo
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Non conoscevo i fratelli Corsaro; è stata una piacevole scoperta. Avvincente romanzo, soft, che si snoda su due piani; personale di Fabrizio e Roberto e l’indagine. Il tutto facendoci entrare nell’epoca in cui si è verificato l’omicidio.
Maristella Drago
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L’indagine dei fratelli Corsaro è avvincente e descritta con precisione e attualità! Mi è piaciuto il libro perché indagando i protagonisti non svelano solo il colpevole, ma mettono in luce il lato introspettivo e psicologico dei personaggi alle prese con i problemi esistenziali.
Graziella Pivotto
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Romanzo polifonico in cui ogni capitolo viene narrato in prima persona da uno dei protagonisti, ed in cui viene rispolverato un omicidio di trent’anni prima. In questa polifonia ci sono due solisti: i due fratelli Corsaro (l’uno avvocato, l’altro giornalista) che tentano di risolvere questo caso d’omicidio oramai dimenticato. Dimenticato ma non da tutti.
Il libro si fa leggere con piacere, mescolando mistero, umorismo, malinconia e tenerezza, facendosi perdonare alcune piccole forzature. Da perfezionare, ma anche da consigliare. E la simpatia per i protagonisti principali, pur senza ruffianerie, lascia alla fine nel lettore un sorriso che è sempre piacevole.
Voto: 7,5
Denis Dal Farra
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Il romanzo è insolito nel modo in cui gli stessi eventi vengono raccontati dai cinque amici. Purtoppo non mi piacciono romanzi thriller.
Antolini Nunzio
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Errore
Luisa Tassano