< Miss Stress di  Anita Dadà (Fandango)

Qui di seguito le recensioni di MissStress raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Nonostante sia un romanzo erotico non scade mai nello sconcio. Buona la capacità narrativa e la non compiacenza del tema erotico. Piacevoli i personaggi e le ambientazioni. Scrivere un romanzo leggero e piacevole con sottofondo la sessualità non è certo facile. Una piacevole è coinvolgente lettura.

Demetrio Sergi

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Miss Stress
Viola, mistress di professione e impiegata in una galleria d’arte, conduce il lettore sull’ottovolante di una vita che si muove speditamente fra vertici emotivi indotti dall’uso di sostanze stupefacenti e gli abissi dell’anima, passando attraverso i parzialismi sessuali di clienti selezionati e le dipendenze emotive di una relazione traballante.
Prendendo la vita a morsi ed esercitando verso gli Altri una sospensione del giudizio che riserva solo per sé e la propria madre, Viola conosce e svela tutta la sua Umanità, facendone dono al lettore sotto forma di auspicio:
’Penso che ti mettono al mondo, ma poi sei tu che devi nascere’.

Fra i tuoi libri l’uno, il primo, che probabilmente sarebbe entrato nelle mie prossime letture e l’altro, il secondo, sconosciuto, è Miss Stress di Anita Dadà a incontrare il mio favore, perché incarna con più vigore quella funzione perturbante che apprezzo nella lettura e nella letteratura; perché sa offrire al lettore, seppure con uno stile a tratti un po’ grezzo e che avrebbe richiesto un lavoro più minuzioso, una prospettiva di conoscenza della realtà fuori dall’ordinario, con una lucidità talvolta sfacciata, ma mai volgare.

Marilena Vicentini

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Fino a che punto si può spingere la perversione umana? Me lo chiedo dopo aver letto le prime pagine di questo libro, che in realtà penso che non avrei mai scelto di leggere, tanto è lontano dalla mia realtà . Ma poiché, come dice il saggio, nulla di umano mi è estraneo, decido comunque di intraprendere questo viaggio in un mondo per me inquietante e sconosciuto. E quindi mi trovo a navigare tra fiumi di cocaina, singolari gusti sessuali e palloncini fuscsia. Che dire.. Alla fine non ci sono arrivata. Cosa che mi capita raramente.

Maria Rosaria Maggio - Napoli

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Un linguaggio frizzante e innovativo che al tempo stesso conduce ad un terreno narrativo ricco di spunti di riflessione, soprattutto sul ruolo dell’immagine sociale degli individui che cela i più inaspettati feticismi e libertinismi.

Lara Scanu

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Storia frizzante, provocante e non banale, anche se mi sarei aspettata qualcosa in più.

Gioia C.

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L’obiettivo dell’autrice sembra essere, in "Miss Stress", quello di sviluppare l’argomento del sesso come si fa con un’arte ma tale parallelismo non l’ho percepito né nel tipo di struttura scelto né dal punto di vista dello stile. Ho trovato, difatti, una mancanza di coinvolgimento dovuta sia alla storia (priva di fondamenta e in cui a volte ci si perde mentre altre parti rimangono incompiute), sia alla scrittura, che non consente di immedesimarsi nei personaggi. Apprezzo dunque questa sorta di sfida affrontata dalla scrittrice nel trattare questo tema ma avrei anche apprezzato, da parte della stessa, una maggiore attenzione alla parte più sentimentale della protagonista, che determina le sue azioni

Claudia Pratticò

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Non ho mai letto nulla di simile, dunque la storia mi ha colpito particolarmente. Non è una storia da tutti, ma comunque mostra un lato diverso di un mondo poco conosciuto.
Il libro, abbastanza corto e diretto, sputa in faccia al lettore la storia particolare e la vita sregolata dell’autrice. In realtà questa è soltanto la superficie di un vero e proprio trattato sulle perversioni umane, in cui la mistress esplora le sue esperienze lavorative.
Finndom, balloons fetishism e sessification non sono soltanto i titoli dei capitoli del romanzo ma sono i lati oscuri, anche se presenti, delle vite di milioni di persone. Questi soggetti non cercano di nascondere o rinnegare tali aspetti del proprio io, ma li accettano e ci convivono, spesso con il benestare delle pazienti mogli.
La frase più bella del romanzo: “Penso che ti mettono al mondo, ma poi sei tu che devi nascere”

Roberto Corticelli

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Miss Stress è scritto molto meglio di Nonostante Nemesis, senza dubbio, anche se non c’è trama che reputo più lontana dai miei gusti.
Ad ogni capitolo la trasgressione estrema della protagonista si alterna a dei picchi di psudoredenzione della sua vita così sopra le righe, come se si rendesse conto di essere la più normale in mezzo a un mare di svitati ed eccentrici viziosi.
Ci guadagna il fatto che sia raccontato tutto in prima persona, quindi la narrazione è fresca e ti fa stare dentro la storia; il contenuto, purtroppo, è a mio avviso di una gigantesca pochezza e, anche se per questione di centesimi, vince questa guerra tra poveri (romanzi?), ma solo perché Nonostante Nemesis riesce a lasciare il segno ancora di meno.

Lorenzo Lambertucci.