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Sullo sfondo di un’epoca in cui la morale si è via via autonomizzata dalla religione e il suo fondamento teologico è stato per lo più oscurato, l’autore delinea alcuni aspetti essenziali del rapporto tra morale e religione, in una prospettiva filosofico-religiosa da lui definita "teistica". Quest’ultima, riconoscendo l’esistenza di un Dio onnipotente, onnisciente, perfettamente buono, creatore del mondo, legittimerebbe la dipendenza della morale dalla religione e la formazione di un’etica religiosa capace di offrire una giustificazione e una motivazione della morale più convincente di una secolare e di rappresentare, nel pluralismo etico contemporaneo, un’alternativa al rischio del relativismo e del nichilismo morale, riguadagnando un orizzonte di significato comune. Una riflessione coraggiosa negli intenti anche se a tratti faticosa, nella lettura e nella comprensione.
Anna M. Stasi
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Non mi hanno appassionato le tematiche affrontate
Leonardo
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L’autore approfondisce la dipendenza, in passato molto evidente, tra morale e religione e illustra come questo rapporto si sia evoluto nella cultura e nelle società occidentali moderne.
Vera Muccilli