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Argomento interessante, trattato in modo particolare e originale.
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Gradevole come lettura
interessante per gli aneddoti da interfacciare con gli aspetti più severi delle personalità.
Si legge scorrevolmente
Teresa Citro
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non ho fatto in tempo a leggerlo
Silvia Vavassori
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Mah! Più Che un libro, una monografia...
Cesare Gigli
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Nella premessa del saggio, Caligiuri riporta la riflessione di Noam Chomsky secondo la quale indebolire l’istruzione pubblica vuol dire indebolire la democrazia. Considerazione condivisibile. Se facciamo caso ai numeri elevatissimi di analfabetismo funzionale, incomprensione della lettura e distorta percezione della realtà. Numeri che coinvolgono milioni di persone manovrabili dalla comunicazione interessata, quella dei partiti e delle aziende per esempio, perché non in grado di filtrare le informazioni in entrata. Senza trascurare il divario tra Nord e Sud. Quindi il permanere di quelle -ferite educative- per dirla con Draghi che emergono nella rilevazione delle competenze dove le migliori prestazioni sono legate ai provenienti dalle famiglie agiate e agli istituti scolastici situati nelle aree ricche.
Che fare allora? Più che intervenire sui programmi e ampliare le attrezzature informatiche, occorre incrementare le conoscenze, potenziare l’educazione, e soprattutto, migliorare il contesto economico sociale culturale. E sono queste ultime proposte a lasciarmi perplesso. E parecchio anche. Senza voler soccombere alla sindrome della fatica sprecata a proposito dell’atto dell’educare, come si fa a chiamarle in causa, giustamente ovvio, quando non sono riusciti a migliorare il contesto duemila anni e passi di cristianesimo e l’utopia devastante del marxismo? A meno di non dare credito alla fine della povertà proclamata dal quasi defunto Movimento cinque stelle.
Fausto Politino
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Una strennina natalizia per piccoli affamati di aneddoti natalizi, con curiosità biografiche di scienziati ruvidi e intrepidi. Poco poco, piano piano.
Pierluigi Guainazzi
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Leggero, curioso, dimenticabile.
Le storie raccontate, gli aneddoti riportati sono a tratti interessanti ma il modo in cui sono trattati lascia molta insoddisfazione: c’è una narrazione storica ma poco approfondimento psicologico soprattutto. Sono curiosità appena più articolate di quelle che si trovano sui settimanali di enigmistica ma da un libro mi aspetto molto di più.
Alessia Eleuteri
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Librino molto piacevole: lo definisco in questo modo non certo per sminuirlo ma solo perché si legge facilmente in una serata, distesi sul divano in pieno relax, regala piccole pillole di storia raccontate da una prospettiva diversa, episodi anche divertenti e che mai probabilmente avrei avuto occasione di scoprire e di leggere se non grazie a questo torneo!
Molto bella la storia di Lise Meitner (sicuramente una grande donna ma sconosciuta ai più) e anche il capitolo finale "Natale intorno alla luna" con la splendida frase di William Anders: "Siamo venuti fin qui per scoprire la Luna, e la cosa più importante è che abbiamo scoperto la Terra"; penso sia proprio la metafora del nostro essere al giorno d’oggi: sempre tesi ad andare oltre, a scoprire e sperimentare cose ed esperienze nuove...senza renderci conto (purtroppo) dell’enorme ricchezza e bellezza che invece abbiano già intorno a noi.
Insomma anche da un "libricino" possono venire fuori grandi sorprese!
Simona Cirillo
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Molto bello ed interessante questo viaggio nella scienza del Natale. Nell’arte della pittura soprattutto. Bello scoprire come molti di questi quadri li abbia visti dal vivo in mostre o musei. Ma non basta per superare l’attualità del secondo libro.
Claudio Oscar Moschini
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Collegare un periodo dell’anno particolare, in questo caso le festività natalizie, con un episodio, una svolta in ambito scientifico mi è sembrata una buona idea: non il classico taglio cronologico, ma filo diverso di lettura. Una scrittura attenta, precisa, tecnica e lineare: quasi ci si dimentica che si parli di eventi scientifici, emerge la vita dietro ogni passaggio.
Alessandra Barone