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Circostanziata digressione sulla storia di coloro che, per ragioni riconducibili di fatto ad una molecola - la melanina - sono stati nel corso dei secoli largamente identificati come utensili di cui servirsi per lavori massacranti e come trastulli con cui dilettarsi. Come bestiole dotate di "parola" e di parole, taciute e gridate, che per lunghi tratti hanno lasciato indifferenti gli esponenti di una umanità che pretendeva di definirsi, per contrasto, "incivilita" e superiore in virtù del pallore del suo incarnato. Negri. L’autore ripercorre con dovizia di particolari un percorso di lotta strenua, di sangue, di pregiudizi - talvolta ridicolmente spaventosi - e di emancipazioni rivoluzionarie. Di contraddizioni incorporate. Nello sport, nelle arti, nella vita. È un saggio che scorre come un romanzo.
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diciamo subito che il titolo non mi piace; certo, l’autore spiega il motivo e il significato del termine ma è ugualmente disturbante! detto questo, il libro è molto interessante, si legge con facilità perché è scritto in modo semplice con un linguaggio quasi didascalico. L’argomento è lo sport in America legato ai temi del razzismo, della cronaca, della Storia arricchito da una buona ricerca giornalistica. Libro consigliato a chi ama molto lo sport ed è sensibile ai temi del razzismo in America.
simonetta Curti
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Molto interessante la proposta di affiancare lo sport al razzismo. Diviso in periodi di circa 10 anni nei quali vengono raccolti gli avvenimenti più importanti. Molto coinvolgente. Mi è piaciuto molto!
Francesca Celotto
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Superato il fastidioso titolo [propongo in alternativa (ESSERE) NEGRI] il testo è interessante e documentato in quasi tutti i capitoli mentre negli ultimi due, storia molto recente, è più sbrigativo. Una perfetta strenna natalizia destinata a quella gran parte di pubblico (maschile) che non compra e soprattutto non legge libri ma che con il mirato lancio pubblicitario potrebbe imparare qualcosa.
Anna De Chirico
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Argomento interessante e di attualità anche se il saggio racconta anche di periodi storici lontani, piuttosto appassionante anche per chi, come me, non è avvezzo ai saggi.
Mariangela Cavaglia’
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storia del razzismo americano attraverso l’analisi della vita di alcuni sportivi afroamericani e del loro contributo allo sport nonostante il razzismo che ha pervaso e che pervade tuttora la società americana o buona parte di essa.
buona l’idea di contestualizzare la storia degli sportivi afro americani con " focalizzazioni" sul contesto socio politico degli anni presi in considerazione; questa modalità riesce a far leggere le vicende sportive anche in chiave politica, con una sottolineatura particolare per quegli atleti che hanno fatto dello sport un modo per combattere la segregazione razziale o il razzismo.
il Libro però non nasconde che nemmeno lo sport e le vittore dei vari atleti è riuscito a scalfire il pregiudizio e l’odio razziale, così come la partecipazione e le morti in guerra di molti afroamericani ha permesso loro di essere riocnosciuti come soldati degni di onore.
gli ultimi avvenimenti narrati legati sia allo sport, ma anche a fenomeno crudeli quali la morte di Floyd ed altri ha dimostrato che la "Mediatizzazione" degli avvenimenti ha aiutato più di altre modalità gli americani a difendersi da atteggiamenti razzisti e vessatori .
Lo sport in certi momenti ha avuto difficoltà a veicolare messaggi politici o non ne è stato compresa la potenzialità.
Lo sport può essere usato per veicolare tanti messaggi non solo contro ogni forma di razzismo e di pregiudizio perchè come dice l’autore"il razzismo uccide più del coronavirus"
Loredana Gamberoni
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Un saggio interessante su un argomento di sicuro non molto consueto. Scritto in maniera chiara e scorrevole.
Vania Rivalta