< Non ce lo dicono. Teoria e tecnica dei complotti dagli Illuminati di B di  Enrico Buonanno (Utet)

Qui di seguito le recensioni di NonCeLoDicono raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Questo saggio descrive i meccanismi alla base delle teorie del complotto e permette di riflettere sul fatto che le molteplici teorie del complotto che ci sono state nel corso degli anni hanno dei fattori comuni. Interessante, soprattutto se contestualizzato nel contesto attuale.

Elena Galati

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Libro interessante con un inizio claudicante e troppo giocoso per i miei gusti. Si riprende bene dopo poche pagine e alla fine l’ho trovato intrigante.

Francesco Dozzi

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Un saggio sul complotto. Che passa in rassegna i suoi tratti fenomenologici e denotativi, i suoi sintomi e i suoi effetti. Di certo una lettura interessante che stimola molte riflessioni su alcune situazioni sociali che ci circondano, dalla politica alla attuale emergenza sanitaria causata dal Covid-19.

Chiara Eugenia

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modo creativo per trattare l’argomento

Camilla De Giorgio

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Ce lo hanno detto, per parafrasare il titolo, e si cerca di farci conoscere di come si crea un complotto di successo. Si parte da un testo, da una netta contrapposizione noi/loro, una buona capacità di collegamento ed il tutto deve essere “lungo, complicato, frustrante, laboriosissimo e inutile “.
Questa è la premessa per raccontare le storie di conflitti presenti e passati, per mostrarne la struttura genetica, sempre la stessa da secoli.
Scrittura agile, venata da una sottile ironia.

Roccangelo Tritto

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"Non ce lo dicono" è un saggio brillante e godibilissimo, che si legge come un romanzo (appassionante). Ma non inganni la levità del linguaggio e l’ironia (a volte sconsolata, direi) che accompagna il lettore dall’inizio alla fine: dietro si intuisce un formidabile lavoro di ricerca sul tema ’bufale’, come testimoniano altri lavori di Buonanno su argomenti affini. Particolarmente interessante mi è parsa l’analisi dei meccanismi psicologici che portano al complottismo: più rassicurante trovare un colpevole che sentirsi in balìa del caso... Che dire? Dovrebbe essere adottato come libro di testo scolastico...

Gabriella Assirelli

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Un libro che prova a rimettere il fila le teorie del complotto da quelle più fantasiose a quelle più radicate.
E che spiega molto bene anche quanto il potere si serva del complotto per la propria sopravvivenza.
In epoca di populismi sicuramente un libro che aiuta a fare chiarezza e che dovrebbe essere fatto leggere nelle scuole.

Mirco

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Ennesimo libro sul complottismo che fa l’ennesima disamina delle teorie bizzarre (ma spesso estremamente nefaste) che durante tutta la storia dell’umanità hanno dimostrato come l’idiozia umana ha sempre molti seguaci. Premettendo che sul tema Umberto Eco ha scritto pagine di ben altra levatura, a mio parere queste 250 pagine si fa davvero fatica a seguirle. Capisco che in tempi di no vax e terrapiattisti rinfrescare le storie dei complotti più o meno noti al grande pubblico poteva essere utile a svegliare qualche mente non del tutto obnubilata (pia speranza), ma scomodare pure i cartoni animati mi sembra davvero eccessivo. Un’energica attività di editing volta a sfrondare le parti sulle stupidaggini più evidenti avrebbe sicuramente reso il testo più scorrevole.

Loredana Rottino

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Con stile vivace e ironico si descrivono complottismi dietrologie bufale di tutti i tipi a cui credono percentuali insospettabili di persone, che non si rendono conto che, credendo di essere più furbi degli altri, sono i primi ad essere manipolati dal potere: se sei così stupido e ingenuo, puoi solo essere manovrato. Interessante, non noioso.

Carmelo De Rosa

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Interessante ricostruzione dei più’ noti supposti complotti succedutesi nel corso del tempo, L’obiettivo (centrato) dell’autore, al di là della ricostruzione storica di ciascun “complotto”, è quello di evidenziare la metodologia ogni volta seguita e che si ripete pressoché identica nel corso dei secoli, mettendo in risalto gli elementi assolutamente necessari per la costruzione del falso complotto. Forse, per agevolare una più larga fruizione del testo, Enrico Buonanno avrebbe potuto sintetizzarne alcune parti.

Giancarlo Coccia