< Non di solo amore di  Francesco Fioretti (Piemme)

Qui di seguito le recensioni di NonSoloDiAmore raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Romanzo scorrevole, gradevole, che fa entrare in empatia con facilità il lettore con i protagonisti, che riporta il lettore sui banchi di scuola quando si studiava Dante, facendo un’analisi molto più ampia dei grandi temi che Dante affronta nella Commedia. Nel ritrovare l’amore e se stesso durante il periodo di chiusura forzata per la pandemia, il professore Deaglio affronta i temi dell’adolescenza, della scuola, della crisi degli adulti, della sua crisi familiare, della smaniosa necessità di ricercare la felicità e di cercare la strada per raggiungerla. E’ una lettura alternata fra le lezioni su Dante, che il professore stila per un nuovo libro, e le sue vicende personali, creando fra loro un collegamento; vicende intime che Deaglio affronta percorrendo le strade dantesche per raggiungere la felicità e l’amore vero, per dare un senso a quello che accade attorno a lui e in lui. Ci fa capire come Dante con la Divina Commedia volesse far dimenticare ai suoi lettori la “miseria della loro condizione”.

Cristina Voltini

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Nel romanzo il protagonista, un professore d’Italiano, affronta ed elabora una crisi familiare e personale oltre a quella generale causata dalla pandemia, attraverso le sue meditazioni su Dante. Queste considerazioni, che lui chiama lezioni, forse perché sarebbero rivolte ai suoi studenti, sono maturate negli anni e sembra in realtà che egli le destini a se stesso, più consapevole e pronto a coglierle rispetto al giovane ragazzo di un tempo. La lettura è scorrevole, perché queste lezioni si alternano alla sua storia personale che si intreccia a quella di alcuni studenti che gli fanno rivivere momenti della sua adolescenza. Questo libro è riuscito a suscitare in me un rinnovato interesse sull’argomento e a farmi dimenticare le noiosissime lezioni ascoltate al liceo; dovrebbero leggerlo i professori di letteratura per comprendere che è possibile insegnare Dante in maniera appassionata contestualizzandolo per farlo apprezzare maggiormente dagli studenti.

Evelina Longavita

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Libro scorrevole, attuale e di facile comprensione. Rivolto ad un pubblico giovane inconscio delle meraviglie della Divina Commedia. Strumento per farsi una minima conoscenza dei personaggi principali della Divina Commedia e per meglio comprendere determinati versi.

Michnea Diana

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Ho letto NonSoloDiAmore di Francesco Fioretti: La trama ruota sulla vita privata e professionale di Stefano Deaglio, un professore di mezza età che insegna Italiano e Latino in un liceo. Il protagonista racconta momenti di un matrimonio fallito, del rapporto con una moglie bisbetica e irascibile, della gioia che gli procura una figlia adorabile; poi ci sono le narrazioni di esperienze alle prese con gli adolescenti delle sue classi, la loro quotidianità densa di problemi e di cambiamenti. Tra un capitolo e l’altro però l’inserimento di vere e proprie lezioni di letteratura, di filosofia e altro producono interruzioni poco opportune e del tutto superflue. Lo stile “cattedratico” rende la lettura faticosa non coinvolgente.

Maria Maddalena Colomba

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Questo romanzo alterna delle lezioni di letteratura italiana e il racconto della vita di un insegnante di italiano. Purtroppo non sono riuscita a leggerne piu di 4 capitoli perché a mio parere troppo pesante!

Lia krivacek

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Non solo di amore ...una piacevole lettura , a forma di romanzo che sa molto di lezione magistrale, accademica però ben scritta che si legge con un sorriso , con spunti e chiavi di lettura accattivanti

massimo pellizzardi

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La scuola descritta da Fioretti, anche se rischia il già letto, è sempre vivace. Il professore Deaglio, seppur in difficoltà, non dà mai il peggio di sé e racconta con lucidità la fine del suo matrimonio, senza mai scadere nel patetico. L’alternarsi della storia con le lezioni della felicità (non è che il romanzo sia un espediente per veicolarle???) risulta un po’ pesante, forse perché le lezioni sono molto "didattiche". Interessante l’idea ma direi che possiamo fare riposare in pace il nostro Dante per almeno altri settecento anni. Mi è piaciuto il lieto fine non cercato per forza. Ho apprezzato questa osservazione sul tempo che condivido: "Si sente di nuovo libero, se non altro, anche se in realtà tra i due lavori e sua figlia di tempo per sé ne ha davvero poco. Ma cos’è poi il tempo per sé? Non è forse il tempo che si dedica alle cose e alle persone che si amano?"... perciò grazie per questo tempo che mi avete fatto dedicare ad una cosa che amo... la lettura!

Laura Favaretto