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 < Nuovo Testamento. Una lettura ebraica. Vangelo e Atti degli Apostoli di  Marco Cassuto Morselli , Gabriella Maestri (Castelvecchi)

Qui di seguito le recensioni di NuovoTestamentoVangeliEAttiApostolici raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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L’ho trovato un po’ meno interessante, anche perché tratta di argomenti che conosco piuttosto bene. Uno dei suoi eventuali limiti è di essere un testo di nicchia, rivolto in fondo a poche persone. Gli autori dimostrano comunque una conoscenza approfondita di ciò che scrivono.

Bruna Mengoni

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Un’interessante rilettura ebraica dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli curata da Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri. Anche se non è propriamente la lettura “da sabato pomeriggio”, è molto sorprendente come un’opera antichissima e, all’apparenza, conosciuta da chiunque, possa “cambiare”, tras-formarsi nello scorrere delle varie pagine in base a chi si occupi di curarla. Cassuto Morselli e Maestri (interessante la coppia ebreo-cattolica) hanno svolto un eccellente lavoro di riattualizzazione del pensiero ebraico di un’opera “ebraica”, in tutto e per tutto, dato che anche i protagonisti lo sono, e molto spesso ciò viene dimenticato (o forse taciuto?). Lettura scorrevole nonostante la mole, consigliata però ad un pubblico già “colto” – o almeno, con una leggera “infarinatura” religiosa – e, soprattutto, interessato all’argomento.

Francesco Pio Ceravolo

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Questo libro l’ho trovato interessante perché ci permette di analizzare in modo approfondito questi testi sacri.

Rosella Costantino

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La chiave di lettura del testo è il dialogo ebraico-cristiano portato avanti dal lavoro comune degli autori, un ebreo e una cattolica, impegnati a riscoprire le radici ebraiche del cristianesimo.
Per me che sono atea e conoscevo i Vangeli solo superficialmente, è stato un viaggio molto interessante dal punto di vista culturale segnato da una serie di notevoli scoperte. Dal fatto che Gesù, Yeshua, non parlasse né in greco né in latino, ma in ebraico e in aramaico, al fatto che il concetto di Dio ha diversi significati ciascuno tradotto con un termine specifico (Eloqim, Kyrios, Ha-Shem «il Nome», Adòn, «Signore»), ai nomi propri originali degli apostoli.
La presentazione dei Vangeli in questa ottica obbliga il lettore, cristiano o non cristiano, a tener conto della radice giudaica e al contesto ebraico e rabbinico in cui sono stati concepiti ribaltando l’abitudine a leggerli come fossero di origine greca o latina con traduzioni dove l’ebraicità è stata rimossa. Inutile sottolineare quanto queste aperture al diverso siano importanti nella situazione attuale: non è male chiedersi come sia possibile che l’antigiudaismo che ha sempre segnato la storia degli ebrei tragga origine e si alimenti dell’insegnamento di un giudeo come Yeshua.
E’ stata un’impresa titanica, anche se forse solo per studiosi del settore. Ho notato comunque con piacere che la casa editrice è totalmente laica.

Tullia Roghi

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Lettura interessante ma faticosa sia per il tema - indubbiamente complesso ma non per questo poco affascinante - sia per alcune scelte stilistiche - la presenza di nomi e parole ebraiche ad esempio.

Paola Giordano