< Oltre le quinte di  Rossella Cilli (Diastema)

Qui di seguito le recensioni di OltreLeQuinte raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

La trama è improbabile, la scrittura pretenziosa. Un lavoro ancora tutto da migliorare. Lettura davvero poco piacevole.

Emanuele Papa

* * *

 

Un racconto che inizia leggero e delicato, con un innocente mistero da risolvere. In un attimo, però, ti ritrovi nell’atmosfera surreale di un Paese che sta per entrare in guerra, con l’incredulità, l’eccitazione, il fermento, la paura del protagonista e dei personaggi vicini. Alcune parti, verso la fine del racconto, sono molto toccanti.

ALESSANDRA STEFANELLI

* * *

 

***
Grandi lettori
***
Ho letto prima cinque sorelle e quando ho cominciato a leggere Oltre le quinte ero convinto che avrei votato il secondo, ma man mano che il libro proseguiva, ha rivalutato il primo. Fra i due libri molte analogie, il tema legato ad un “arte” (moda e musica). l’idea di un figlio che non vive con i suoi genitori, l’ambientazione in regimi totalitari fra le due guerre. Scritto forse meglio Oltre le quinte, più leggibile e più costruito Cinque sorelle che fra due libri che si leggono bene, libri da treno direi, vince di pochissimo, ma sono stato molto incerto. Adesso che faccio parte dei giurati comincerò a non essere d’accordo anche con il mio voto (vedi mio profilo).
Parte davvero bene ed è ben scritto. Ma poi la trama delude, sia il protagonista che è un “quasi” Forrest Gump del nazismo (quasi coinvolto nel complotto contro Hitler, quasi protagonista della decodifica dei codici, quasi scopritore della verità sui campi di concentramento, e quasi allievo di Von Karajan), sia soprattutto il personaggio di Fried che davvero non convince. Comunque molto leggibile e ben scritto. Buono. -

Luigi Tusino

* * *

 

Romanzo lento , faticoso perché sovrabbondante di particolari secondari ,inutilmente analitico . Si intrecciano più vicende :il dramma umano della Lemper , il clima politico , la passione per la musica del protagonista che ci parla in prima persona Non è credibile questo ragazzo dalla personalità evanescente che si perde in descrizioni minuziose di vestiti , pizzi , sete , guanti da sera , mentre fuori i nazisti stavano propagando la loro folle ideologia Rilevo freddezza anche nei rapporti familiari e sentimentali , non c’ è spessore psicologico nelle descrizioni di queste relazioni compresa quella problematica con Fried , la cui fine è molto scenografica ma poco credibile dato il personaggio
Ottime le ricostruzioni storiche che delineano la cultura dell’ autrice .

Stefania Bisaccioni De Angelis

* * *

 

Mi è piaciuto molto lo stile narrativo dell’autrice, che intreccia bene  le vicende storiche di un’Europa sempre più coinvolta nell’impegno bellico e  gli anni migliori di un giovane ragazzo coinvolto, suo malgrado, in questioni più grandi di lui.La sua incosapevolezza nel perseguire i suoi obbiettivi (cercare la verità sulla sorte della figlia della sua insegnante) e seguendo sempre la passione per la musica (e per Didi), lo porta a situazioni estreme ma non per questo perde la lucidità del suo compito.Ovvero grazie alla musica (ma anche ai silenzi delle cose taciute) ogni personaggio e situazione dà un significato ad ogni azione.Mi piacciono i libri di storie vere a narrazione storica, e poi è scritto in un modo piacevole.

Francesca Sensi