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La narrazione degli eventi è relativamente piatta, monotona, priva di avvenimenti importanti, non c’è suspence. Le conversazioni a volte risultavano finte e costruite. Ci sono frasi messe lì che potevano benissimo essere eliminate. Il personaggio dell’ispettore Passalà mi è risultato un po’ antipatico. Non ho apprezzato il fatto che alla fine quasi fraternizzi con l’assassino, stringendogli "la mano con calore" (pag. 120) e definendolo un "romantico assassino" (pag. 120), un ossimoro a mio parere.
Giada Grassi
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Narrazione piatta e monotona, zero suspense. Ci sono sicuramente gialli migliori.
Martina Romano
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ROMANZO DALLA TRAMA PREVEDIBILE CON PERSONAGGI LE CUI PSICOLOGIE E CARATTERISCHE COMPORTAMENTALI RISULTANO STEREOTIAPTE ED A TRATTI BANALI. GLI EVENTI, SEPPUR PERFETTAMENTE COLLOCATI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO, CON PRECISE DESCRIZIONI DI AMBIENTALI E TEMPORALI, SONO EMPIRICI NELLA LORO CONSECUTIO.
IN SOSTANZA SALVO SOLO LA CAPACITÀ DI DESCRIZIONE DELLE AMBIENTAZIONI MA IL FILO NARRATIVO NON È AFFATTO APPASSIONANTE.
FRANCESCO CIRIGLIANO