< Orizzonti perduti, orizzonti ritrovati di  Eric Salerno (IlSaggiatore)

Qui di seguito le recensioni di OrizzontiPerdutiOrizzontiRitrovati raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Molto interessante per chi ama viaggiare, preciso e stimolante, sono stata molto indecisa, ha vinto la pigrizia!

Nicoletta Cerrani

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Tra le pagine di questo saggio troviamo le vicende personali e non solo dell’autore, Eric Salerno, che ci guida attraverso Nord Africa, Terra Santa, Asia Meridionale e America centrale; attraverso il suo racconto e la sua esperienza siamo in grado di affacciarci su paesi lontani (o che ci sembrano tali) e conoscere le vite e le vicende di chi li abita.
Salerno ci sottopone soprattutto i cambiamenti, a volte stravolgimenti, che negli ultimi decenni hanno colpito questi paesi, trasformandoli spesso da paesi pacifici e ospitali a paesi devastati da guerre e guerriglie, da grande povertà e indifferenza generale.
Una lettura molto interessante, che sicuramente aumenta la preoccupazione per il mondo che sarà.

Beatrice Venturini

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"Orizzonti perduti, orizzonti ritrovati" di Eric Salerno mi ha incuriosita così tanto che la lettura delle sue 200 pagine è stato piacere. Questo ha reso la scelta della preferenza, rispetto all’altro libro, molto più ardua rispetto alle volte precedenti. Forse la mia curiosità su ciò che non conoscevo affatto ha giocato la carta vincente. Qui ci sono riflessioni su un viaggio, affrontato da un uomo alla ricerca di sè e le descrizioni di quei luoghi che quotidianamente vediamo distrutti in tv mi hanno trasportata in posti speciali e affascinanti.

Eleonora Pupo

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Il secondo libro "Orizzonti perduti, orizzonti ritrovati’ non è un saggio, secondo l’accezione classica della parola. Non contiene una tesi, non si svolge secondo un ordinato schema per giungere alla conferma o al rigetto della stessa. Sono racconti di viaggio, svolti in tempi molto diversi, piuttosto disordinati nell’esposizione. Interessanti dove si segnalano le trasformazioni che sono avvenute nel tempo, dal momento che l’autore visita medesimi luoghi in tempi diversi. Ciò nonostante, alla fine delle due settimane non avendo terminato i libri, io continuerò nella lettura di questo, più amena e non finirò il saggio che ho individuato come migliore (in quanto saggio)

Zeila Biondi

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Questo saggio mi ha sicuramente conquistata più della prima opzione. Il racconto in prima persona dell’autore di esperienze e avventure vissute in prima persona trasmette la sua grande passione e permette di assaporare al meglio tutte le conoscenze condivise.
Altro punto a favore è il cambio di destinazione di ogni capitolo, che permette di spaziare e trattare diverse tematiche, in modo da soddisfare lettori con interessi diversi.
Nonostante fosse una saggio, la lettura è molto semplice e coinvolgente. Questo porta a imparare e assorbire numerose informazioni piacevolmente, senza la pesantezza di un saggio impersonale a solo scopo informativo.
Promosso e consigliato, soprattutto ad appassionati di viaggi.

Federica Slanzi

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Questo secondo saggio ha fatto la mia gioia di lettrice. L’autore ha srotolato i suoi tanti viaggi come un tappeto magico, portandomi nel Sahara, nel Bronx, sul passo Khyber, a Timbuctù, luoghi che negli anni passati ( ma anche ora )rappresentano colonne d’ercole storico-psicologiche. Gli orizzonti di cui narra sono certo lontani..la miscela di paura, ingenuità, puro sogno che componeva la mistica del viaggiatore si è in buona parte dissolta, l’esperienza giornalistica e umana che lo portò a contatto con luoghi appena scottati dalla storia, come l’Algeria post coloniale, non pare replicabile oggi. la massificazione del turismo, drogato da eccessi di informazioni, immagini e aspettative preconfezionate ha tolto sapore alla scoperta, ha colpevolizzato il filo di incoscienza che caratterizzava il viaggiatore-reporter di un tempo.
siamo diventati tuttologi armati di obiettivi e grandangoli che poi corrono a casa a riempire album di figurine; parafrasando Bukosky, che utilizzò questa metafora in tutt’altro ragionamento, il turismo di massa, affamato di immagini e di bandierine da piantare sul cammino equivale a fare una foto del sole e una volta tornati a casa illudersi che ci scaldi. ringrazio l’autore perchè è bello, bellissimo poter ascoltare un vero saggio alle prese coi ricordi di una vita tanto intensa. Grazie per essere salito su un taxi diretto al Bronx quando i tassisti rifiutavano di andarci, grazie per Poste Weygand, ultimo fortino della legione straniera in Algeria , dove forse ha passato del tempo Bruce Raynolds, il rapinatore più famoso d’Inghilterra, grazie per l’immensità del Sahara , per la meraviglia di città che, a lungo sognate, infine appaiono.

Veronica Polmonari

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Molto interessante prr gli appassionati di viaggi e di culture diverse che qui vengono raccontate con occhio attento e con molto rispetto. L’autore ci arricchisce di tante informazioni travolgendoci con una scrittura fluida dovuta alla sua attività di giornalista che conosce il mondo.

Sandra Saltarelli

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Bellissimo mosaico di storie incentrate su luoghi e porzioni di mondo più o meno conosciute in occidente, narrate mescolando gli episodi storici che le hanno interessate e le memorie dirette dei viaggi del giornalista e scrittore. Un libro scritto con una perfetta prosa scorrevole, chiara e piacevole, da ottimo giornalista e autore di reportage.

Lucrezia Buganza