< Per la mia strada. Partire e rinascere in montagna di  Eva Toschi (HarperAndCollins)

Qui di seguito le recensioni di PerLaMiaStrada raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Per la mia strada
(Stavolta la scelta è stata molto difficile, i due libri ricevuti si sono rivelati molto più piacevoli del previsto.)
Ho scelto "Per la mia strada" perché mi ha conquistato la semplicità con cui l’autrice racconta il suo percorso evolutivo, la sua crescita interiore. Ho apprezzato la coerenza di chi decide di guardarsi, conoscersi ed apprezzarsi per quello che è e di impare a rispettare se stessa, non senza difficoltà, comprendendo ed accentando anche le proprie fragilità. Così si impara ad amarsi. La lezione del buon Socrate è attuale più che mai: trova il tuo buon-demone cioè la tua virtù, mettila a frutto ma ricorda di farlo secondo misura, un atto di amore non può che moltiplicare amore, e qui alla base di tutto non c’è solo il rispetto della propria natura ma soprattutto di quella Madre Natura che è in grado di accoglierci e di farci sentire realmente parte di un tutto.

Mariagrazia Catolino

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Più che un libro autobiografico mi è sembrato una vera e propria confessione. L’autrice/protagonista opta per una scelta di vita molto determinata e precisa. Da una quotidianità ordinaria ad uno stile di vita sostenibile e appagante inseguendo il sogno e la passione totalizzante, quella che riesce a farti saltare tutto il banco e ti proietta su altri tragitti inaspettati che non per forza scaturisce dall’amore per un uomo o per una donna ma, come in questo caso, può essere determinata da una totale esaltazione per uno sport. Non sempre è facile assecondare le proprie inclinazioni soprattutto quando sembra che la vita ha progettato altro per noi, ma quando si riesce ad invertire la rotta per seguire altre stelle ci si può rendere conto che la stella polare non è l’unica via… c’è sempre la seconda stella a destra… questo è il cammino e poi diritto fino al mattino!!!! Edoardo Bennato docet!!!

Francesca Cammisecra

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"Per la mia strada" è la storia di una rinascita interiore, di crescita e di coraggio. L’idea non è proprio originale, ma la lettura è scorrevole.

Alessandro Cutrona

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Diario scritto vivacemente e intelligentemente ma che letterariamente non va oltre la rappresentazione di comuni accadimenti personali: falesie,corde,scalate,ultrarunning e altro.In alcuni passaggi si registra un’altezzosità esistenziale che sporca la naturale sincerità del testo.

Marzio Stornelli

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Il riferimento alla montagna è fonte di grande ispirazione; aumenta lo sguardo; pone il lettore in grado di mettere sullo stesso piano la propria vita con un termine di paragone come la montagna che è veramente favoloso ed evocativo.

Stefania Settevendemie

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Il confronto con Erri De Luca per qualunque libro sarebbe impietoso, ma devo dire che "Per la mia Strada" ci mette del suo: lo stile mi appare trasandato, i contenuti non mi sembrano organizzati al meglio, e per essere un saggio mi pare soprattutto che non abbia fatto quella che dovrebbe essere la scelta regina: voglio essere un saggio di approfondimento psicologico, oppure un saggio tecnico, anche se con un taglio personale? E pur volendoli sostenere simultaneamente, mi spiace ma bisognava raggiungere livelli maggiori di intensità e di profondità.

Annalisa Molfetta

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Eva Toschi non sarà certo una scrittrice a livello di Erri De Luca ma ho apprezzato il suo "Per la mia strada". Non l’ho terminato per mancanza di tempo (i miei sforzi su Erri De Luca hanno preso molto tempo). Per quanto ne ho letto mi è sembrato più un romanzo di formazione che un saggio. Una ragazza o meglio una donna che affronta sfide, anche estreme alla ricerca di sé stessa. Il linguaggio è fluido e scorre
Le situazioni descritte sembrano realistiche e sono interessanti.

Silvio Gaudio

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272 pagine per raccontare il disagio di affrontare una esistenza “normale” e la scelta di vivere in un camper e fare arrampicate mi sembrano un po’ troppe; soprattutto se ciò che si racconta non coinvolge particolarmente il lettore. Credo si possano reperire molti altri testi più arguti, divertenti e/o profondi per riflettere sulle questioni trattate nel libro qui in commento.
Mi viene in mente, ad esempio, Walden vita nel bosco di THOREAU.
Libro assolutamente da non consigliare. La mia preferenza va al meno peggio dei due e cioè al libro Per la mia strada

Adamo Biolo

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PER LA MIA STRADA

Fa effetto parlare di montagna in questi ultimi giorni. Il resoconto di Eva Toschi sulle sue imprese di scalatrice si abbina allo sconcerto per quanto accaduto in Trentino, luogo superbo di vette e percorsi per amanti delle escursioni. Un romanzo di formazione o, pure, il diario di un’adolescente che combatte per trovare la Sua Strada e ci riesce soltanto abbandonandosi e cedendo terreno. Le implicazioni letterarie ed esistenziali che si arricchiscono del racconto hanno una potenza referenziale trasferita ai luoghi e alle persone che vivono la montagna certamente dirompente. I sussulti, le paure e le insicurezze della giovane donna che è capace di trasformare il suo corpo, di adattarsi a condizioni di sopravvivenza estreme, di coltivare la solitudine e il silenzio come passaporto per raggiungere gli scopi pratici prefissati e guadagnare quelli di crescita personale sono il filo rosso della storia che, messa a confronto con altro libro e altro autore, sarebbe stata sicuramente premiata. In questo caso purtroppo no.

Maria Antonia Grasso