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Saggio con una tesi cristallina da illustrare e tutto il rigore e la dovizia di dati per riuscirvi. Ho trovato particolarmente intrigante questa lettura, nonostante io non legga spesso sul tema della forbice tra i generi: in primis perché la costruzione del periodo è scorrevole, ma anche per la capacità di corroborare ogni affermazione con almeno una coppia di dati utili a fornire una molteplicità di sfaccettature che aiutino il lettore a maturare una propria posizione ragionata. Non vi sono, insomma, posizioni acriticamente assunte a metro dell’argomentazione, ma una lucida volontà di scavare nel fenomeno, rintracciandone, in corrispondenza dei diversi capitoli, i semi in diversi ambiti.
Ho preferito questa opera perché di ampio respiro e più confacente alla mia predilezione per le opere di saggistica dal taglio scientifico e trattatistico, seppur declinato con passione divulgativa, scelta questa particolarmente felice considerato il campo di indagine di matrice antropologico - sociologica.
Dario Filardo
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Un buon libro, che mi ha interessato perchè pieno di informazioni utili e di spiegazioni su una terminologia tecnica che non conoscevo.
Ho persino preso appunti!
Un libro agile , diviso per argomenti ,con ognuno dei quali attraverso studi e ricerche scientifiche si dimostrano tesi riguardanti il gender gap
libro letto con interesse!
Livia Conte
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Per soli uomini è un libro molto interessante. Non avevo mai riflettuto su quanto il mondo (sanitario, di design, di intelligenza artificiale eecc) sia tarato sul maschio "medio", bianco, di 70 chili, 1.77 di altezza.( Che peraltro non è neppure rappresentante degli "uomini"). Il linguaggio è chiaro, diretto, parlano i numeri e i dati. Non ci sono fastidiosi commenti morali, bensì i dati che davvero spiegano tutto
silvia garaffoni
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Troppo spesso si parla di parità di genere o di femminismo limitandosi a temi tutto sommato piuttosto vaghi e poco incisivi: le cd. quota rosa in politica, la parità numerica tra uomini e donne nei più disparati contesti (come se quantità e qualità fossero sinonimi) e persino superflue diatribe sulla declinazione al femminile di termini da sempre usati al maschile (come se dire avvocato ad una donna anzichè avvocata la sminuisse...).
Questo libro al contrario si focalizza su temi molto più pregnanti portando alla luce i veri problemi che comporta la disparità di genere nella società moderna. Possibile che ancora oggi la maggior parte dei farmaci in commercio (e anche quelli al momento oggetto di trial) siano testati quasi esclusivamente sugli uomini benchè sia dimostrato che la fisiologia femminile reagisca - parzialmente - in modo differente e che per questo a parità di malattia uno stesso farmaco può non essere efficace per metà del genere umano? Beh, a quanto pare non solo è possibile, ma è quello che succede ancora oggi. Oppure (e cosa ancora più inquietante) è possibile che non vengano utilizzati manichini femminili per i crush test? Possibilissimo e questo perchè nei rari casi in cui tali manichini sono stati utilizzati il livello di sicurezza dell’auto crollava drasticamente. E non solo. Anche quando sono utilizzati, la donna è di default nel lato passeggero. E ancora. Possibile che negli uffici la temperatura sia tarata (per legge) sul metabolismo maschile a 20 gradi senza tenere conto di quello femminile che indicherebbe quale temperatura ottimale i 24.6? Di nuovo è possibile. Tristemente.
Ecco, queste sono forse le battaglie da intraprendere più immediate perchè, numeri alla mano - come dimostra il libro - il maschilismo della società si manifesta anche e soprattutto in questi neanche troppo piccoli dettagli. Da leggere assolutamente!
Laura Quadri
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Compilare l’elenco delle disuguaglianze è utile e altrettanto mortificante. Grande merito agli autori che illustrano una situazione talmente cronicizzata da essere perfino percepita come perfettamente equilibrata. Ad ogni latitudine non mancano storie di discriminazione più o meno visibile. Per me che ero un’adolescente negli anni settanta vedere che si sono fatti molti passi avanti e molti di più indietro è una sconfitta che rende cupa la lettura del libro. Preciso e puntuale nella scrittura lascia aperto il problema che pone.
Maria Antonia Grasso
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Per soli uomini di Emanuela Griglie e Guido Romeo è un testo che ha vari meriti, primo fra tutti quello di basare opinioni e affermazioni sull’analisi di dati scientifici. Sei capitoli: sei campi di analisi diversi, dalla medicina ai media, dall’urbanistica al design per mostrare scientificamente quanto le donne siano ancora lontanissime dal raggiungimento della parità di genere. La sperimentazione di farmaci salvavita, la progettazione delle reti stradali e dei trasporti e ancora la realizzazione di attrezzature hanno posto e spesso continuano a porre al centro delle proprie ricerche il “reference man”, come lo chiamano gli autori. Un mondo che, considerando le donne portatrici di valori minori, ha dato vita a sistemi socio-economici, scientifici e sociali perdenti per tutti e quindi inefficienti, perché poco rappresentativi della realtà, anche di quella maschile attuale. Linguaggio chiaro, esempi accattivanti.
Sara D’Emilio
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Interessante saggio che analizza sotto diversi aspetti, dalla salute al design, dalle nuove tecnologie alla pianificazione urbana alla ricerca e informazione, le discriminazioni ancora molto radicate a scapito delle donne. Interessante anche l’analisi dei pregiudizi che involontariamente condizionano tutti noi.
Rosanna
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Lettura piacevole.
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Analisi statistica chiara e impietosa del mondo in cui viviamo da cui emerge una visione/realtà pensata su un soggetto maschile, caucasico e abbastanza giovane a tutto svantaggio del resto dell’umanità e chi ci perde maggiormente è l’universo femminile. La fotografia dei vari ambiti analizzati porta necessariamente il lettore a una riflessione profonda. Un esempio per tutti: come possono i medicinali essere adatti contemporaneamente a uomini e donne nonostante le differenze fisiologiche tra i due sessi. Da leggere, piacevole è chiaro anche lo stile narrativo.
Maria Simionato
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Tra quelli fino ad ora esaminati grazie al Torneo, questo è il primo vero saggio che ho avuto l’opportunità di leggere. Le pagine sono ricche di dati e di analisi approfondite. Gli argomenti, pur non sempre nuovi, sono molto interessanti e supportati da una ricca bibliografia. L’autrice riprende alcuni dei temi del femminismo italiano degli anni ’ 70 è li sviluppa senza farsi impastoiare dalle ultime tematiche di derivazione americana del Metoo.
Angela Camporesi