< Per un pugno di follower di  Anselmo Prestini (Vallardi)

Qui di seguito le recensioni di PerUnPugnoDiFollower raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Questo libro, anche se non un capolavoro letterario, mi e’ piaciuto di piu’, soprattutto se messo al confronto con il primo. Mi e’ sembrata un’istantanea della vita quotidiana di tanti ragazzi di oggi, quasi "sperduti" in una societa’ super collegata e, al tempo stesso, che non facilita veri rapporti sociali tra le persone. Mi ha anche ricordato in flashback la mia vita "preistorica’ vissuta a Milano tra l 1983 e 1989, proprio in via Tolmezzo e Piazza Udine!

Lina Panetta

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Una favola moderna tutta al maschile. Il giovane Omar che ha sempre vissuto in un piccolo paesino di montagna decide di trasferirsi a Milano per coronare il suo sogno, diventare un famoso influencer.
Verrà notato da un’agenzia di webstar che gli affiancherà due tutor con il compito di insegnargli "l’arte" del vero influencer.
È così che Omar verrà catapultato in un mondo dove tutto quello che appare non corrisponde quasi mai alla realtà. Un mondo costruito ad hoc in base ai desideri dei follower e alle mode del momento. Tra scene esilaranti, foto modificate, veri e propri siparietti studiati a seconda delle occasioni, Omar si interrogherà su quanto sia veramente disposto a cambiare il suo modo di essere per raggiungere il suo scopo.
"Per un pugno di follower" di Anselmo Prestini è un libro leggero e divertente che racconta in maniera goliardica i retroscena del mondo degli influencer e che svela anche piccoli segreti e consigli per chi vuole entrare a farne parte.

Letizia Bonura

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"Per un pugno di follower" è un interessante esperimento di metaletteratura, se così si può dire (e ad essere in dubbio non è il prefisso). Omar, ragazzone nato e cresciuto in mezzo alla natura incontaminata delle montagne di Tione di Trento, approda a Milano per diventare influencer. Pagina dopo pagina, ci viene mostrata la vita delle star e starlette di Instagram esattamente come i più lucidi di noi se la immaginano: un deserto arido privo di affetti e relazioni sincere, il più totale vuoto di contenuti, un girone dantesco nel quale si è costretti ad interpretare continuamente il ruolo di marionette-testimonial, un grottesco tour de force dello scrocco. Uno dei tratti più realistici del romanzo si rintraccia proprio in ciò che al romanzo manca: una motivazione autentica che muova i personaggi, un momento, dico uno, di conflitto interiore, una reale evoluzione. Insomma, ci troviamo di fronte alla figura dell’influencer in purezza. Eppure, nonostante la redenzione finale (più che scontata) rechi un messaggio edificante, lo sguardo su queste creature dannate è sempre indulgente, mai troppo severo. La ragione? Forse perché digitando Anselmo Prestini su Instagram ci si imbatte in un influencer da più di 150k (come direbbe Omar), immortalato tra hotel esclusivi, piscine a sfioro e ristoranti costosi, sempre con etichette e marchi bene in vista. A differenza del suo protagonista, infatti, Prestini a redimersi non ci pensa proprio. Ed ecco il ’meta’. Ecco il colpo di genio: sputtanare (a questo punto è lecito presumere che si tratti di una versione dello sputtanamento convenientemente edulcorata) la mano che ti nutre, nel tentativo, di fatto, di ottenere un boccone ancora più generoso. Perché, diciamolo, quale editore, oggi, negherebbe la pubblicazione ad un influencer da più di 150k? Appunto.

Camilla Galli

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Un romanzo leggero scritto con linguaggio scorrevole, ma con uso continuo (che diventa fastidioso) di para-inglese ed anglicismi (pazienza per “influencer” e “follower”, ma non per “outfit”, “postare”, “youtuber”, “body solving”, “hair styling”, “whatsappare” ed altri) e di numerosissimi corsivi senza senso. Italiano elementare e discorsivo (“uscire fuori”, “praticamente” …. ). Tutto ciò non giustificato dall’ambiente e dai personaggi che si vogliono descrivere. Una storia semplice che non emoziona e non coinvolge.

Maurizio Scarpa

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purtroppo il racconto non mi è piaciuto, sia dal punto di vista della trama sia per la scrittura, linguaggio superficiale
sembra di leggere un post su facebook

Giulia Muccioli

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Molto carina l’idea narrativa, l’ho sentita un pò a me vicina, avendo una laurea in scienze della comunicazione in alcuni passaggi mi sono sentita coinvolta, il dubbio instillato è ciò di cui spesso dovremmo domandarci prima di finire testa e cellulare per ore e ore.

Ida Campitelli

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PerUnPugnoDiFollower
Anch’esso un romanzo ironico, utilizza una scrittura forzatamente accattivante.
Partendo dall’esperienza dolorosa di un divorzio, approda ad un finale, che durante la lettura appare abbastanza scontato, di famiglia probabilmente felice con bimba (in arrivo) ed un cane.

Giovanni Amati