< Per una nuova destra di  Daniele Capezzone (Piemme)

Qui di seguito le recensioni di PerUnaNuovaDestra raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Ho votato Capezzone pur non condividendo molte delle sue proposte e analisi politiche liberiste perché ho trovato nel suo libro tutti gli elementi di un saggio: mi sembra accurata l’analisi dello scenario politico sia nazionale che internazionale e le sue proposte hanno continuità e filo logico che guida il lettore per tutto il libro. Non mancano autocritiche e aperture al confronto e il linguaggio è chiaro e mai scorretto anche se provocatorio.

Mariella Palese

* * *

 

Premesso che nessuno dei due libri mi ha entusiasmato, ho trovato Per una nuova destra un saggio prolisso le cui argomentazioni non mi hanno colpito ed interessato.

Maria Cristina Benassi

* * *

 

Non mi è piaciuto e non condivido nessuna delle teorie sviluppate nel saggio. Troppe pagine per illustrare un unico concetto: libertà per gli imprenditori e per i lavoratori autonomi di fare quello che a loro fa più comodo. L’obiettivo dell’ autore è sostenere la tesi che lo stato e la UE sono esclusivamente un impaccio e che senza di essi tutto funzionerebbe meglio. Si pagherebbero meno tasse e si avrebbe autonomia decisionale rispetto alle direttive UE.Di contro ci sarebbe una sostanziale riduzione dei servizi (welfare). L’autore non ci spiega però come avremmo affrontato la pandemia senza un sostanziale intervento statale. Credo che i suggerimenti indirizzati ad una "nuova destra" non siamo altro che la riproposizione delle teorie del liberismo più sfrenato.

Mara Cerbini

* * *

 

Nella compagnia di giro presente in tutti, o quasi, i talk o pseudo talk, che ogni giorno vanno in onda sui canali televisivi, Capezzone è un mosca bianca.
Statalisti, sinistrirsi radical chic, ulivisti più o meno frondosi, trovano sempre un interlocutore attento ed agguerrito.
Guardatelo : sempre elegante, puntiglioso ma mai aggressivo, esce indenne da tentativi di rissa perchè argomenta sempre con calma eleggerezza il suo pensiero di destra liberale.
Il suo libro è come il suo aspetto, semplice , elegante , propositivo.
La nuova destra ( o centro destra), deve confrontarsi ( come la sinistra ) con una nuova realtà : il dopo COVID ed una guerra alle porte.
Non è più tempo di ideologie estreme; la proposta di Capezzone per la costruzione di una destra liberale, antitasse, che guardi all’uomo, europeista e soprattutto lontana da nostalgie del passato, è nuova e brillante, per chi è della sua parte politica, ma interessante ed aperta al dialogo anche per chi non lo è.
Non ho votato questo libro perchè contrapposto ad un interessantissimo saggio storico, che è il genere che amo di più, insieme alla saggistica scientifica.

Francesco Manzo

* * *

 

Con lo stravolgimento del mondo che conoscevamo prima della pandemia, ci troviamo di fronte ad uno scenario inedito, che può permetterci di porci domande cruciali.
L’autore di chiede cosa possiamo portarci da quel mondo obsoleto e cosa al contrario va rivisto e ripensato? Come intende agire la destra per creare una sua posizione autorevole nelle istituzioni, negli apparati dello stato, nella cultura?
Penso che in generale il volume sia ben articolato, fornisce al lettore un quadro generale sulla situazione attuale della destra e sulle prospettive future che aspettano i partiti, anche nel caso di coalizioni.

Raffaella Bianco

* * *

 

"Bisognerebbe leggere articoli e libri soprattutto di coloro che la pensano in modo diverso da noi".
Questo motto, che richiede un certo impegno intellettuale per essere seguito, oggi purtroppo è sempre meno applicato. Le "bolle d’informazione" dentro cui ognuno di noi vive sono sempre più a tenuta stagna, impermeabili a tutto ciò che non si conforma alle nostre idee o forma mentis.
Eppure, sforzarsi di leggere di idee politiche e filosofie economiche lontane dalle proprie è un arricchimento e serve a sviluppare uno spirito critico più completo anche nei confronti di ciò in cui crediamo, oltre a fornirci dati e informazioni per formarsi un disegno più completo della parte a noi "avversa".
La prosa di Capezzone è roboante e, a tratti, urticante e insopportabile, tuttavia le tesi espresse in questo suo saggio - lontane dal pensiero del sottoscritto - aprono le porte alla comprensione di teorie economiche e politiche liberiste che, messe nella prospettiva di una oggettività (che all’autore ovviamente difetta) intellettuale, arricchiscono le conoscenze del lettore e, quanto meno, sono uno stimolo a cercare fonti di informazioni più obiettive sull’argomento.

David Padovani