< Perdenti di  Gianluca Ferraris (Piemme)

Qui di seguito le recensioni di Perdenti raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Il libro ha tutti gli ingredienti del “giallo“, del noir, anche se non ne ha affatto il sapore. Si capisce subito l’identità dell’assassino, le indagini sono messe in secondo piano dalla vita dell’avvocato che ci racconta in prima persona i suoi drammi familiari, la sua ossessione per l’abbigliamento firmato in contrasto con la sua vantata estrazione popolare, giustifica la sua strabiliante memoria con un principio di autismo che non mi ha convinto. Il protagonista non suscita empatia, lo smascheramento del colpevole in tribunale è piatto e privo di suspense. Lettura non sgradevole ma per niente coinvolgente.

Mariella Palese

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"Quel momento in cui mettiamo la nostra vita nelle mani di uno sconosciuto è da conservare.". Lorenzo Ligas è un affermato avvocato di Milano che trascorre la sua quotidianità tra il vizio dell’alcool e le compagnie trovate su Tinder. "Credevo che superati i quaranta non avrei più sbagliato. Che sarei stato sicuro di me. Credevo che i pensieri non mi avrebbero più tradito né le paure dato la caccia. Credevo che avrei controllato i sentimenti e non mi sarei mai fatto sorprendere alle spalle dall’incertezza. Credevo, sì. E invece. ". Nell’inebriante monotonia dei suoi vezzeggiamenti, l’avvocato si imbatte in un caso di omicidio di cui, il suo cliente Giacomo Nava, detto Jack Zero (nome d’arte del cantante vincitore del Festival bar) è stato dichiarato colpevole. "Noi ci aspettiamo strade dritte e loro si arricciano. Noi vogliamo che la vita ci risponda per come noi la sentiamo e lei tace per poi urlarti le cose fortissimo quando ormai vivi sott’acqua e ti pare di non riuscire più a sentire niente." Un giallo intrigante che tiene incollato il lettore fra le sue pagine e i suoi ingarbugliati intrecci. Una lettura resa molto scorrevole grazie al l’alternanza del punto di vista della narrazione: una terza persona (il narratore) che descrive una successione di accadimenti della vittima, "l’uomo triste" ; una prima persona che coincide con il personaggio dell’avvocato Ligas e una voce narrante che riporta le vicende che si svolgono attorno ai protagonisti. Un romanzo che ho divorato veracemente in un pomeriggio, insieme ai suoi tradimenti, inganni, delitti, eros, amori, affetti e vizi.

Valeria Vagnarelli

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Un indiziato senza alibi che ha minacciato la vittima (un poliziotto) prima della morte. Gli agenti che, pur di trovare il colpevole non ritengono necessario approfondire le indagini. Ecco che per l’avvocato milanese Lorenzo Ligas, in un periodo difficile della sua vita, questo caso si trasforma in una sfida quasi impossibile che lui accetta senza riserve. Da brillante professionista, marito e padre di una deliziosa ragazzina è sceso sempre più in basso, divorziato e quasi senza lavoro, complice l’alcol e squallidi incontri su Tinder che lo fanno sentire sempre più solo. La difesa di Jack Zero, ex pop star cocainomane compagno della ex moglie del poliziotto morto, appare come l’occasione del riscatto davanti al mondo. In una corsa contro il tempo, false piste, testimoni che non sono attendibili, in una Milano spietata, l’avvocato riesce a dare una svolta al processo, a ritrovare fiducia in se stesso e l’approvazione e l’affetto di chi gli è più caro la figlia Laura. 
"Noi ci aspettiamo strade dritte e loro si arricciano. Noi vogliamo che la vita ci risponda per come noi la sentiamo e lei tace per poi urlarti le cose fortissimo quando ormai vivi sott’acqua e ti pare di non riuscire più a sentire niente.” Così scrive Ferraris per entrare nel personaggio dell’avvocato penalista Lorenzo Ligas nel difficile compito di esporre le tesi che possono portare all’accusa o alla libertà di un essere umano. In tutta la vicenda le sue difficoltà personali si mescolano nel tentativo di ribaltare le tesi dell’accusa ormai troppo sicura di una facile condanna. Nonostante le diverse sfaccettature che caratterizzano la personalità dell’avvocato, la scrittura di Ferraris è coinvolgente e porta a parteggiare per il suo ‘eroe’ in una battaglia che sembra impari. Gi amici gli hanno voltato le spalle e lo hanno estromesso dallo studio, la città stessa spietatamente lo respinge trovandolo in un momento di difficoltà economica dovuta alle vicende personali legate al sofferto divorzio. Le metropoli vogliono e ammirano per un breve attimo i vincenti, macinano con noncuranza chi arranca. Milano non è solo il quadrilatero della moda ma è anche la stazione di Rogoredo dove l’avvocato va a cercare l’indiziato tra gli spacciatori. Il protagonista non perde mai la sua umanità. Egli crede fin dall’inizio, quasi contro l’evidenza, nell’innocenza del suo cliente e forse proprio questa lo fa arrivare ad una conclusione che ribalta il verdetto e a una rivalutazione momentanea di sè.

Lorenza Nicoletti

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Il primo di una lingua serie, vale la pena leggere di questa indagine. Il commissario è un personaggio asciutto, che indaga con maestria e astuzia. Un libro pieno di suspance che sicuramente vi terrà attaccati alla carta fino all’ultima riga.

Marta

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Mi complimento con l’autore Gianluca Ferraris per la stesura del romanzo Perdenti. Molto riuscita la costruzione del personaggio principale, l’avvocato Lorenzo Ligas, notevole la sua abilità nel muoversi in contesti talvolta complicati con una coerenza che non mostra nessuna debolezza. Scrittura incisiva, mai banale, che riesce a tenere avvinta l’attenzione del lettore senza ripetizioni gratuite e descrizioni ovvie, con un ritmo incalzante presente in tutto il romanzo.