< Pesca al cantautore in Emilia di  Roberto Barbolini (Oligo)

Qui di seguito le recensioni di PescaAlCantautoreInEmilia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ammetto di non essere riuscita ad andare avanti, ho letto le prime 50 pagine ma proprio non ho avuto il desiderio e l’interesse a proseguire nella lettura.

Alessandra Vita Colonna

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Quello di Barbolini è un viaggio, e come ogni viaggiatore ben sa, la colonna sonora è fondamentale.
Ho apprezzato tantissimo la narrazione per aneddoti, brevi o lunghi che fossero - e per ognuno, c’era un disco che suonava.
Tra l’altro, questo libro mi ha avvicinata tanto agli artisti che i miei genitori hanno seguito nel corso della vita, e che ricordo di aver ascoltato con mio padre, nel suo studio, mentre lui lavorava e io coloravo. Inutile dire che ci è scappata la lacrimuccia.

Giulia Bozza

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Testo composto da narrazioni di diverso tipo dai racconti lunghi ai brevi frammenti che mediante personaggi e situazioni che ritornano disegna un ritratto ironico e doloroso di una generazione di perduti fra la provincia e la globalizzazione che giungeva. Sottofondo il periodo dei dischi in vinile: Beatles ai Nomadi etc... per i personaggi la musica è importantissima. Si tratta della generazione della musica ribelle. I suoni aspri e distorti delle chitarre rock esprimono rabbie, frustrazioni dei protagonisti ed anche il loro oscuro desiderio di amore e bellezza.
Nel libro è presente un intreccio di fili: prima di tutto la musica rock non colonna sonora di sottofondo (questo libro sembra proprio un disco) bensì collante della narrazione. Romanzo di formazione denominazione presa in prestito da un genere nato con un’opera di Goethe. Quindi di "deformazione" parodicamente come altro estremo.

Helga Militello

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"Pesca al cantautore in Emilia" si articola in tre parti e contiene diversi racconti più o meno brevi. Sulle spalle di Barbolini grave il grande peso della malattia del sonno, la “nona”, e fa di tutto per cercare di rimanere sveglio.. come lo capisco Barbolini, un po’ succede anche a chi si imbatte nella sua storia. Nonostante il racconto dettagliato e ricercato, non ho trovato la lettura molto fluida. Forse, a lungo andare, la “nona” è davvero cosi contagiosa come pensava.

Francesca Franzoni

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Un libro ricco di storie scorrevoli, alcune spassose, tipo quella riguardante Mobasta , altre meno, soprattutto nel finale.
Saggio pieno di situazioni spiritose, con tanti capitoli appassionanti. Consiglio la lettura.

Maurizio Rossi