< Pier Luigi Nervi in Africa di  Micaela Antonucci, Gabriele Neri (Quodlibet)

Qui di seguito le recensioni di PierluigiNerviInAfrica raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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il libro è una puntuale e interessante storia dell’attività dello Studio Negri in molte capitali africane, a partire dagli anni ’60. Piani di costruzione, disegni, foto dei cantieri e degli edifici completati chiariscono efficacemente la rivoluzione costruttiva e formale che è stato il "marchio di fabbrica" dell’ingegner Antonio Negri.

Maria Grazia Caldirola

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Un libro sicuramente frutto di numerose ricerche da parte degli autori. Si vede che è stato curato nel dettaglio, come una tesi di laurea, il che forse rende meno immediato un approccio da parte di chi sia digiuno o poco interessato agli argomenti trattati; le tante immagini alleggeriscono un po’, ma nel complesso potrebbe comunque risultare pesante a chi non sia del campo.

Federica Vicinanza

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interessante analisi delle opere architettoniche dello studio Nervi in Africa, fornisce informazioni e analizza i rapporti economici e politici che sono stati alla base delle collaborazioni anche con stati totalitari.
colpisce l’analisi dei costi del personale locale paragonato al personale in Italia, l’evidenza dello sfruttamento della manodopera africana.

Rita Bertelli

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E’ la storia dell’attività dello studio PierLuigi Nervi in Africa e in Medio Oriente, che ha avuto come protagonista soprattutto il figlio Antonio, dopo che il grande ingegnere aveva dovuto passare il testimone nel 1971 per ragioni di salute. L’ultima grande opera a cui Pier Luigi Nervi ha partecipato attivamente è il City Council di Cape Town in Sud Africa, che è stata anche la prima del continente africano affidata allo studio Nervi.
E’ un libro molto interessante, nel quale i dettagli tecnici delle opere sono inseriti nell’ambientazione storica e corredati di bellissime fotografie.
L’intento dichiarato degli autori è di ".... provare a comprendere non solo i modi e i tempi dell’epilogo della parabola di uno dei protagonisti della cultura progettuale italiana del secondo dopoguerra, ma anche per cercare le tracce di un’evoluzione mancata, o forse impossibile".

Rosalba Scavia

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Molto tecnico, coglie legami tra l’ architettura e il colonialismo che, forse, in Italia non sono molto studiati. È un libro di nicchia, per iniziati.

Angela Lambri