< Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo di  Elena Granata (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di Placemaker raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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In un momento storico come questo, in cui il riscaldamento globale ci sta obbligando a ripensare ai nostri stili di vita, un libro come questo è perfetto. Si ragiona su come possono essere ripensati gli spazi in cui viviamo e in che modo poterli rendere più sostenibili, anche dal punto di vista ecologico, e di come la figura del placemaker possa essere d’aiuto in questo, portando molti esempi concreti. Molto chiaro nell’esposizione, la lettura scorre veloce.

Elena Cicalini

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La trattazione ha come tema fondante l’attenzione alla qualità della vita quotidiana nel secolo dell’antropocene, cioè dell’epoca in cui è emersa con prepotenza la capacità trasformativa e distruttiva dell’uomo e per cui sembra più che mai necessario un lavoro di ricucitura e sostituzione e di profonda ri-significazione dei luoghi. Questo lavoro dovrà essere guidato dai cosiddetti placemaker, gli inventori dei nuovi luoghi che abiteremo, che sono spesso architetti, designer, antropologi, insegnanti, etc, che possiedono un’intelligenza connettiva. Sono cioè capaci di costruire relazioni tra cose differenti, capaci sempre di trasferire quello che hanno appreso in un campo della scienza in un altro, prendendo la natura per il suo verso senza opporle resistenza e tramutando una buona idea in un progetto vivo che trasforma un luogo. Utilizzando intelligenza, esperienza ed immaginazione sarà possibile: ri-progettare spazi di lavoro condivisi cruciali per dare un senso alle città aumentando il benessere individuale; ri-pensare la scuola come un organismo capace di colmare la scissione tra educazione ed esperienza, permeabile e collegato al suo esterno, diffuso nel tempo e nello spazio; ri-modellare le città riconoscendo anche agli animali il diritto ad abitarle, in modo che le città possano fungere da importante contrappeso alla perdita di habitat che si verifica altrove. Interessanti sono gli esempi concreti e attualissimi di città che hanno già fatto proprio l’assunto di questa trattazione e che permettono così al lettore di avere perfetti esempi di best practices nonché di immedesimarsi nei nuovi stili di vita che, se attuati, potranno portare all’inizio di una nuova era non può fondata sull’antropocene.

GS

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Un modo innovativo per approcciarsi al mondo del design è sicuramente quello che vede come punto di partenza la lettura di questo saggio. Il placemaker è una figura che si allontana da quella del designer e dell’architetto. Al centro del proprio lavoro vi è infatti l’dea di “inventare luoghi” tenendo conto di come i nostri spazi si stanno evolvendo e noi con loro, o viceversa. Questa opera è il frutto di un miscuglio di scienze, dalla sociologia, all’antropologia, dall’arte all’ingegneria. Sfogliando queste pagine il lettore può sentirsi totalmente appagato dalla totalità di interessanti argomenti che lo coinvolgono al suo interno. Unico piccolo neo di questo saggio potrebbe essere che non è proprio per tutti e per leggerlo e non presentando all’interno qualche fotografia o qualche immagine, è difficile per il lettore che non è appassionato alla materia rimanere concentrato fino alla fine.

Laura Lipari

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La lettura del saggio Placemaker ha destato in me un grande interesse.
Ho sempre amato il rapporto uomo-ambiente e le modifiche dell’habitat naturale nella sua evoluzione storica mi hanno suscitato talvolta orrore, altre volte ammirazione.
Un effetto estremamente positivo di questa
lettura è stato il nuovo sguardo con cui ho considerato gli interventi urbanistici nella mia città, apprezzandoli o criticandoli in modo decisamente più consapevole.
Ho giudicato alcuni progetti piuttosto utopistici, ma è proprio ciò che sembra visionario è proprio ciò che è capace di dare prospettiva al nostro agire.
Nel complesso, ottimo.

Michela Baiamonte

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Semplice , scorrevole, piacevole lettura per chi ama l’argomento molto settoriale.Simpatica e contemporanea la motivazione alla base della stesura.

Susanna Caccavallo

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molto ben scritto con una tematica ben congegnata, sviluppata attorno ai placemaker del passato, presente e soprattutto futuro. Di sicuro interesse per un pubblico più vasto essendo tanti i campi ’esplorati’ Lettura piacevole e in tanti casi anche istruttiva.
Brava l’autrice.

Giuseppe Guarino

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Leggere Placemaker è stato davvero stimolante e mi ha dato tante chiavi di lettura per comprendere gli elementi che caratterizzano i contesti in cui si svolgono le nostre vite di oggi. L’autrice Elena Granata nell’intento di delineare questo nuovo insegnamento di formazione di "costruttori di luoghi" utilizza delle negazioni " non è un designer, non è un architetto" e dedica il saggio ai futuri placemaker del futuro che si stanno preparando per il lavoro più bello del mondo. Ed in effetti questo saggio è pieno di spunti appassionanti e riesce a far alzare lo sguardo con fiducia verso la nostra contemporaneità, verso gli elementi importanti che si stanno muovendo in essa. scrive l’autrice che " un vento dirompente sta attraversando anche l’architettura, l’urbanistica, il paesaggio" e invita a trascendere gli specialismi dei saperi per tracciare dei nuovi collegamenti, nuove connessioni che possono rifecondare i luoghi della nostra esistenza. E’ un libro che nutre la mente e dona nuove prospettive ai problemi contemporanei in cui siamo immersi.

Elena Trambusti

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L’ho cominciato, ma non sono riuscita a terminarlo perché l’argomento non mi interessa moltp. Apprezzo comunque il grandissimo lavoro svolto per poterlo scrivere

Lucia Tarli

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Un libro straordinario, dove l’architettura si anima dando vita a cose meravigliose, in un’ epoca dove il cambiamento è repentino questo esageratamente Dona e riqualifica i luoghi dandogli non solo un’altra vita , ma un’anima. Grazie a queste idee nuove il tempo e lo spazio diventano un arcobaleno di riqualifica e ricostruzione, questo libro dovrebbe aiutare a riorganizzare città e luoghi quasi abbandonati ed essere per i nuovi imprenditori una sorta di spinta a fare bene e meglio.