* * *
Il libro è un meraviglioso inno all’architettura come materializzazione delle relazioni umane e di quelle tra uomo e natura.
Lo studio su una corrente di pensiero, il Primitivismo, che pervade molte espressioni artistiche, diventa la ricerca di un nuovo umanesimo, di un nuovo atteggiamento nei confronti del mondo, di cui l’autore trova tracce nella cronaca e nelle tendenze culturali contemporanee. Per quanto riguarda l’architettura potrebbe ispirare uno stile pervaso da una profonda coscienza ambientalista per cui la Natura venga trattata con rispetto e recuperi il suo ruolo primordiale . Personalmente ho trovato molto interessante la seconda parte, in cui la categoria del Primitivismo viene richiamata a proposito dell’opera di numerosi autori con foto ed esempi.
Maria Grazia Caldirola
* * *
Un saggio piuttosto tecnico ed adatto probabilmente ad un pubblico più formato di quello che sono io.
La lettura è stata in ogni caso molto piacevole per quel che mi riguarda , anche di buona comprensione. L’argomento è il Primitivismo in Architettura , la ricerca dell’originario dell’autentico e dell’essenziale in contrapposizione con la relatività ed il progresso del mondo moderno. Roberto Secchi ci narra come sia molto difficile parlare di Primitivismo in Architettura in quanto non sempre si può fare affidamento su dichiarazioni esplicite a riguardo da parte degli autori.
Interessante la struttura del saggio: nella prima parte si parla dell’argomento in questione con un ‘cappello ‘ davvero interessante e molto ben descritto (anche per neofiti) , la seconda parte è invece antologica e ci parla di Architetti ma soprattutto di Opere che l’autore considera come esponenti del Primitivismo , infine nella terza parte una serie di contributi di studiosi che mettono sotto la lente d’ingrandimento l’opera dandoci spunti per ulteriori discussioni e/o studi.
Oltretutto sono presenti una quantità incredibile di note per gli eventuali ed opportuni approfondimenti .
Barbara Solmi
* * *
Interessante saggio sull’arte primitiva in architettura corredato da una carrellata di esempi di opere per aiutare a capire che cosa è il primitivismo. Testo chiaro e semplice che sconta però l’argomento molto specialistico
Maria Cristina Benassi
* * *
La lettura di questo saggio andrebbe consigliata a tutti per riflettere, per andare oltre l’utopia che fa intravedere per dare una possibilità alla natura e all’umanità.
Graziella Paglia
* * *
Innanzitutto ripeto le stesse considerazioni fatte sopra circa il significato della valutazione.
Questo testo resta un gradino sotto all’altro. Non avrei letto con ogni probabilità nessuno dei due, ma questo non è riuscito ad appassionarmi. Descrizioni complesse e un tentativo, secondo me non molto ben riuscito, di ritrovare una linearità e unitarietà di sviluppo e di senso in un ambito che scarsamente si presta a tale tentativo. È comunque una ricostruzione a posteriori che ritrova elementi comuni che non erano secondo me presenti e chiari ai protagonisti. È ovvio che non può che essere così, visto l’argomento, ma il tentativo di tenere tutto insieme a sostegno della tesi e la farraginosità della ricostruzione complessiva lo rendono difficilmente digeribile per un profano.
Enzo Gentile
* * *
Devo ammettere che quando ho letto il titolo prima di scaricarlo avevo avuto una sensazione positiva tanto che già in mente mia lo davo per vincitore. E invece così non è stato. Trovo che il testo è troppo accademico e poco divulgativo. Più idoneo agli esperti del settore che non agli amanti della materia come dovrebbe essere un saggio. In alcune parti addirittura ridondante… insomma estremamente alto per essere appezzato dalla moltitudine. Salvo però, è non è poco, la ricchezza di fotografie e immagini. Buona l’idea editoriale quella della divisione in due parti; la prima più generalista e la seconda antologica. Resto comunque perplessa!
Francesca Cammisecra
* * *
Un tema interessante e sconosciuto ai più. Cosa è il primitivismo, come può essere coniugato in architettura e quali esempi possiamo trovare tra i grandi professionisti. A volte è molto tecnico e necessiterebbe un lettore con una discreta preparazione nell’architettura, sicuramente superiore alla mia.
Livio Giuseppe Leoni