< Prisma di  Gianluca Morozzi (Tea)

Qui di seguito le recensioni di Prisma raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Avevo già letto alcuni libri di Morozzi ed ero curioso di leggere anche questo suo libro. Lo stile è sempre il suo, irresistibile ma la trama l’ho trovata parecchio confusionaria e un po’ improbabile. Non tra i migliori di Morozzi

Giovanni Maria Corti

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L’impressione che mi ha dato è stata quella di un romanzo pensato e allestito in fretta e furia. I personaggi sono costruiti sulla falsa riga di protagonisti di altre narrazioni (in particolare il protagonista di questo romanzo è tale e quale a Dylan Dog, tanto che lo stesso indagatore dell’incubo viene citato tra le pagine) e con scarso spessore, conditi con dialoghi piatti e anch’essi innestati su frasi fatte e luoghi comuni, il tutto in un continuo gioco metaletterario che stanca e annoia.
La struttura del romanzo fa acqua da tutte le parti: solo un numero esiguo di pagine racconta effettivamente la vicenda, tutto il resto (o quasi) è composto da digressioni - e da un incredibile numero di pagine bianche, che danno il senso di "allungare il brodo" per non dare al lettore un romanzo inconsistente dal punto di vista della foliazione -, lasciando la trama scarna e poco avvincente.
Tutti i personaggi, magicamente, sono esperti dell’argomento principale del romanzo (Houdini e le sue fughe: addirittura la "spalla" del protagonista ne mette in atto una), particolare assai irrealistico, così come del resto la maggior parte del romanzo. Basti pensare a quel bambino di cui si parla a fine libro che, a sei anni, è descritto come un talebano che ha ucciso dei suoi coetanei trafiggendo i loro occhi in nome di una sorta di credo religioso scaturito da un romanzo che la comunità in cui vive utilizza come Bibbia (sei anni!).
Non mi sento di consigliarlo a nessuno.

Giacomo Giovinazzo

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Grandi lettori
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Prisma di Gianluca Morozzi è un giallo atipico, ben lontano dal poliziesco. Il protagonista Vilo è un detective e libraio indipendente, a cui viene assegnato il caso di un mago murato vivo.

Il tono è ironico quanto il mistero da risolvere, ma si smorza nei flashback più "dark" sul passato di Vilo.
I personaggi secondari sono caricaturali, come l’aiutante l’Orrido e la femme fatale Zelda, che in Prisma è una parodia della figura femminile tipica del noir.
Il protagonista spesso cita libri, film o serie tv o canzoni, il risultato è piacevole quando dà una sfaccettatura al personaggio, altre volte la citazione sembra un po’ barocca e fine a stessa.
Nel complesso è una lettura che intrattiene anche chi di solito non legge i gialli; una nota di merito è il tributo alla Botique del mistero di Buzzati.

Debora Ronchi

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lecce “Orti di guerra”
coordinato da Simona Cleopazzo e da Anna gatto
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Romanzo giallo, surreale con una scrittura audace e scorrevole: il lettore viene catapultato nei vicoletti di Bologna con una descrizione dettagliata anche negli odori. Il libro narra la vicenda di Vilo Vulcano, un libraio di una antica libreria che come secondo lavoro fa l’investigatore privato. Un pomeriggio nella sua libreria entra una bellissima donna, Zelda, che gli propone di risolvere il caso sulla morte del fratello, Ludovico: mago trovato senza vita dopo essersi murato nel sotterraneo della casa in montagna per emulare i trucchi di Houdini e per far vedere alla sua storica rivale, Prisma, quanto fosse bravo. Vilo per investigare si avvale dell’aiuto del suo amico Orrido poichè per Zelda suo fratello è stato ucciso. Pagina dopo pagina il lettore scoprirà molto anche della vita del libraio/investigatore e della sua incapacità di provare come emozione la paura. Un finale inaspettato porta allo stupore di chi legge e alla conferma di una perfetta scrittura.

Anastasia Ignone

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Questo racconto, di genere: giallo, contiene diverse storie umane ben definite, la scrittura risulta fluida, il costrutto la rende molto interessante. La doppia personalità dei vari personaggi a volte disorienta ma lo scrittore ha saputo ben spiegare e incuriosire.

Leopoldo Tomei

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Che bello trovare in un libro consigli di lettura! Inevitabile con un libraio (detective) per protagonista.
Non conoscevo Gianluca Morozzi e, dunque, è Prisma  che mi ha introdotto nel mondo narrativo dell’autore. È un libro-imprinting: mi esorterà a leggere altri libri dello stesso autore? O ne farò a meno? A lettura ultimata, non ho una risposta netta: sicuramente la lettura è stata piacevole perché la prosa di Morozzi è ironica, accattivante, e soprattutto fluida; la struttura narrativa con anticipazioni, flashback e sottintesi non è piatta; il personaggio creato è originale -ormai gli autori di gialli devono faticare per creare protagonisti riconoscibili attribuendo loro qualità e caratteristiche astruse-. Prisma è un racconto detox, con insita funzione disintossicante, che serve sempre dopo letture impegnative e complesse. Troppi libri restano da leggere, forse di Morozzi, e lo dico in pace perché è evidente la sua facilità narrativa e ideativa, può bastare uno.

Anastasia Petrianni

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Il protagonista è un giovane ragazzo un po’ sfigato che per arrotondare lo stipendio , che si procura nella libreria avuta in eredità dal padre , decide di fare  l’investigatore privato.
Un giorno arriva da lui una ragazza , che lo incarica di fare chiarezza sulla morte strana del fratello. Per la polizzia è semplicemente un suicidio, ma lei non lo crede. Il fratello amava troppo la vita per  uccidersi murandosi vivo dentro uno scantinato. È cosi che lui e il suo amico fidato iniziano le indagini. La storia non ha mai momenti di suspense. Si legge bene, la scrittura è buona e distensiva. Non lo rileggerei

De Renzi Anna Maria

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Il romanzo si caratterizza per uno stile agevole ed ironico.I personaggi hanno personalita’ al limite del surreale ma densi di risvolti psicologici interessanti. Certamemente la scrittrice non segue pedissequamente i canoni del giallo ma si snoda in meandri originali e accattivanti. Il finale appare un po’ scontato ma nel complesso è una lettura piacevole.

Maria Carlevale

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis
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Non è certo l’opera migliore di questo scrittore, ma è un romanzo giallo che sai lascia leggere con un certo interesse soprattutto per lo stile scorrevole e brillante, per l’ambientazione reale nella città di Bologna, per la storia misteriosa del detective-libraio Vilo.
I personaggi rispettano gli stereotipi del giallo all’americana: la cliente bellissima che forse nasconde qualcosa, il detective sfigato che costa poco e indaga con metodi poco ortodossi.
Trama non lineare e spesso non credibile. Attira comunque la curiosità del lettore e non svela alcuni segreti, gettando agganci per eventuali romanzi futuri.

Giuliana Gabet

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Circolo dei lettori
di Pontedera "LaAV"
coordinato da Maria Rolli
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Dal romanzo emerge subito il divertimento dell’autore nello scrivere questa storia e nel costellarla (anche troppo) di riferimenti letterari e citazioni alle sue passioni. Inizialmente abbiamo anche voglia di stare al gioco, ma il romanzo non sa andare oltre questo: viene fuori un’opera ancora molto immatura, con troppa carne al fuoco, decisamente incoerente e con un finale raffazzonato. Prisma è il frutto di un autore che si balocca con i propri miti facendone un pout pourri e sperando che il divertimento che ne consegue basti. Ma non funziona abbastanza.

Rossella Miccichè