< Privati di Venezia. La città di tuttin per il profitto di pochi di  Paolo Somma (Castelvecchi)

Qui di seguito le recensioni di PrivatiDiVenezia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Privati di Venezia purtroppo non riesco a dare un giudizio sarà che non è il mio genere ma non sono riuscita ad andare avanti se non di qualche pagina perché l ho trovato fin da subito "piatto"

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Il saggio è ben scritto, il tono è polemico e vagamente ironico. È una chiara denuncia ai detentori di capitali, il titolo ne è un palese rimando, nella forma di un articolo di giornale più che di un saggio. In un saggio si tende ad informare il lettore, in questo mi è sembrato che si volesse polemizzare, seppur con molti dati statistici e storici alla mano, che sono a mio parere un punto a favore, indicatore del grande studio che è stato fatto sull’argomento. Nel complesso ben scritto, l’autore era ben informato e il contenuto è arrivato forte e chiaro.

Gio Maru

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Una lettura “dura”, realisticamente disarmante. Liberalismo sfrenato, egoistici interessi di parte declinati incessantemente per un arricchimento personale che però inchiodano una città ad un presente ed ad un futuro senza orizzonte...... Una lettura- denuncia cruda che ingenera rabbia e senso di frustrazione.
Con una prosa asciutta e scevra da ogni retorica, l’autrice ha la capacità di “mostrare” come i “Privati di Venezia” riescano a privare la città ed i suoi abitanti della ricchezza che la stessa rappresenta. Avrebbe ben completato però la lettura /denuncia un ipotetico spiraglio di luce per dare la speranza di un necessario e doveroso cambiamento.

Concettina Ventimiglia

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Il libro “I privati di Venezia - La città di tutti per il profitto di pochi” di Paola Somma, nonostante non mi abbia colpito molto, consiglio di leggerlo perché la trasformazione del patrimonio culturale di Venezia (spazi aperti, musei, singole opere d’arte, architetture, fabbriche e mestieri tradizionali) è un “giacimento di pietre preziose” a disposizione degli investitori, che si è snodato per alcuni decenni ed è il risultato dell’azione di diversi gruppi d’interesse e di attori.
Da più di due anni la pandemia e la conseguente fuga di turisti hanno messo a nudo non una città temporaneamente vuota, bensì lo scheletro scarnificato di un organismo privo di vita, dove gli edifici senza abitanti, ristrutturati e restaurati per farne degli alberghi, sono pieni di rendita, più simili a delle cassaforti che delle case.
Alcune tappe e vicende emblematiche di questo processo sembrano utili ad ogni grande trasformazione, ma la ripartenza si tradurrà in un ulteriore smantellamento delle recinzioni della proprietà comune e del patrimonio pubblico.

Ezio Cairoli

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Il libro denuncia la monocultura turistica che ha afflitto venezia negli ultimi 30 anni. Per superficialità o per interesse il risultato è stato lo spopolamento della città con diminuzione dell’attività produttive- libro non facile da leggere per chi non conosce molto bene la città.

Matteo Maurizio Mauro

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Molto utile e molto interessante per me essendo un grande appassionato di Venezia.

Giorgio Berardini