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L’arte è un mondo da me poco esplorato per mancanza di strumenti culturali di lettura, ma Ruta è stata capace di incuriosirmi e nonostante alcuni passaggi tecnici per me ostici ha ben evidenziato il rapporto tra l’artista e il mondo che la circondava ,sottolineando la capacità di un pensiero che integrasse la cultura nordica con il mondo diseredato del nostro meridione.
giovanni da roit
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Questo saggio, ricco di dipinti, sculture e disegni, restituisce pienamente al lettore il ritratto, elegante e garbato, di un’artista poliedrica che mescola lo stile classico con l’espressionismo, nonché di una donna determinata a imporsi in un mondo prettamente maschile. Racconta il coraggio e la sensibilità della Boglino che si cela dietro le sue opere - donne dai piedi e dalle mani grandi come rappresentazione della loro intima sofferenza ma anche della loro solidità - una donna libera e ribelle che si è affermata in un periodo storico tragico e complicato.
Cristina Voltini
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Libro d’arte che racconta la storia artistica di una donna definita pittrice ribelle e libera. Il racconto sistematico delle produzioni artistiche della Boglino permette al lettore di scoprire un’artista fuori dalle convenzioni del 900, tuttavia la lettura non risulta appassionante.
Valeria Masci
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Interessante ma secondo me, un po’ didascalico.
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Mi sono sentito come don Abbondio: Elisa M. Boglino, chi è costei? Confesso la mia ignoranza. Presentata come ’una delle figure più importanti della storia dell’arte del Novecento’, non ho i titoli e i meriti per commentare questo genere di indicazione. Posso solo dire che: il tono generale della scrittura mi è risultato poco coinvolgente, asciutto; in metafora, come il pane toscano: senza sale. La presenza di figlio (che se non ho capito male parla di sè in terza persona !) e nipote ad ’arricchire’ la narrazione su Elisa Boglino mi hanno fatto invece di fatto confuso, sul senso e sulla genesi del volume.
Le opere raccolte nel libro, invece, le ho trovate molto interessanti, anche belle: era proprio una brava artista! Forse servivano più opere e molte meno parole.
Riccardo Belotti
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Il volume di Anna Maria Ruta su Elisa Boglino è stata una bella scoperta. Non solo per un testo capace di non annoiare nonostante i riferimenti storico-culturali richiamati, non sempre pienamente comprensibili a un lettore non specializzato nell’arte. Ma anche - e soprattutto - per la possibilità che offre di conoscere un’artista potendo visionare parecchie delle sue creazioni, con immagini a colori, ben definite.
Serena Angelucci
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Biografia di un cantante non famosissimo (conosco solo alcune delle sue canzoni ), che, attraverso il racconto della sua vita e delle fasi della sua formazione, umana prima che artistica, getta una luce per me nuova sulla sua produzione musicale.
In effetti, pur essendo un testo leggero ed accattivante (anche se forse un po’ troppo prolisso), descrivendo nel dettaglio la genesi delle sue canzoni permette all’ascoltatore poco attento, di notare il messaggio profondo nascosto sotto l’apparente leggerezza dei testi.
Loredana Rottino
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nel secondo testo, a mio avviso la prosa è lineare sebbene sia al servizio di un’opera che vuole spiegare l’arte anche ai non addetti ai lavori; l’obiettivo è senz’altro centrato non senza divagazioni su stili ed artisti della stessa epoca. questo ha fatto la differenza nell’attribuirle la mia preferenza.
Adele Manzella