< Punti di incontri di  Ilaria Motta (IlRio)

Qui di seguito le recensioni di PuntiDiIncontri raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Difficile e caotico, l’ho letto in poche ore per arrivare ad una recensione e scoprire il nodo di ogni racconto. A volte ci sono riuscita, altre volte no. È un libro faticoso, acerbo, cerchi concentrici di descrizioni lunghe, forse non necessarie. Chiudo con un boh e perché.

M.C.

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Ho trovato i racconti molto prevedibili e abbastanza scontati. Perdonate la citazione ma la cosa che mi veniva più spesso in mente è stata: “La fiera dell’ovvio”

Sara Manuela Paolillo

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Circolo dei lettori
di Catanzaro “Palomar”
coordinato da Umberto Mancino
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Brevi racconti che narrano di donne diverse, normali, ma che producono in qualche modo una svolta nella vita di chi s’incontra o scontra con loro. Anche questa una scrittura semplice, modesta, che però, rispetto a Minimalia, almeno presenta personaggi diversi in situazioni differenti, anch’esse quotidiane, non straordinarie. Mancano anche qui scavo psicologico e analisi dei contesti sociali; le varie figure sono appena abbozzate e anche i paesaggi appaiono descritti in genere con accenni fugaci; le varie storie hanno esiti positivi e sembrano avere un’intonazione didascalica.

Vincenza Pettinato

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Ilaria Motta, Punti di incontri Racconti, Il Rio Letture
Un insieme di racconti, in verità poco coinvolgenti, personaggi e vicende che si illuminano in momenti inattesi: un luogo, un ricordo, una conoscenza improvvisa, un punto d’incontro che li arricchisce e dà consistenza e significato al loro quotidiano. In una scrittura semplice e piana, piacciono alcune descrizioni.

Elisa Stranieri

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Altra autrice a me sconosciuta. L’incipit dell’introduzione è ciò che più mi piace del libro: in effetti che cosa gli incontri tra sconosciuti se non vite che si intersecano. Racconti brevi con donne protagoniste, anche in ruoli apparentemente inusuali; ma sono istantanee, fotografie che più scontate non potrebbero essere.

Piero Filippa

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Racconti anche questi brevi su figure femminili e vite che passano accanto le une alle altre, quasi lampi di luce in un grigio che attornia il resto. Scrittura piana ma tutto troppo banale e scontato.

Elisabetta Luciano