< Quando l’arte va a ruba di  Fabio Isman (Giunti)

Qui di seguito le recensioni di QuandoLArteVaARuba raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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"Quando l’arte va a ruba" è un’opera interessante e in grado di coinvolgere al massimo il lettore, grazie sia al tema che alla resa grafica: sicuramente le immagini delle diverse opere riescono a rendere il messaggio ancora più chiaro. Inoltre, l’argomento scelto è molto intrigante e il lessico utilizzato, insieme al già citato tema, rendono il libro molto scorrevole e di agevole lettura.

Alessandra Frustaci

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Quasi un poliziesco ma di reale rispondenza, spesso avventuroso e pieno di dettagli.
Talvolta prolisso e poco attento all’attenzione del lettore.
Da leggere e far decantare un capitolo alla volta!

Grazia Maria Scardaci

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Quando l’arte va a ruba

Saggio interessante che tratta l’argomento, come si intuisce dal titolo, dei furti perpetrati negli anni ai danni del mondo dell’arte di qualsiasi genere, riportando numerosi aneddoti poco conosciuti e, se c’è stato, le circostanze del ritrovamento della refurtiva. Dai quadri, ai manoscritti ai reperti archeologici le opere d’arte di qualsiasi tipo hanno sempre attirato insieme agli estimatori anche il mondo della malavita.
Libro che consiglio!

Elisabetta Mura

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Scritto in modo avvincente e con uno stile narrativo coinvolge il lettore come un romanzo. Vincente anche la scelta di corredare il testo con immagini per chi, come me, non avezzo al mondo dell’arte non conosce l’opera di cui racconta. Ha uno stile divulgativo, appassionato e appassionante.

Elena Biraghi

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Il saggio di Fabio Isman è una sorta di genealogia dei furti e falsi d’arte, che fanno girare la ruota del quarto più lucroso mercato al mondo; include una ricca e vivace documentazione, notizie curiose e un opportuno apparato iconografico. La lista dei furti, falsificazioni e saccheggi di guerra risulta per forza di cose incompleta, ma ne vengono illustrati i casi più rilevanti a partire dall’antichità. Riguardano latrocini famosi sia in Italia che all’estero, i grandi trafugatori d’arte: Napoleone e Hitler come casi emblematici; la mafia e la criminalità organizzata che mostrano “particolare interesse” per i beni culturali; i beni archeologici trafugati da semplici tombaroli, o attraverso vie più nobili, o come bottino di guerra. Si citano episodi felicemente risolti grazie all’efficienza dei TPC o “007 dell’arte” (e alla loro banca dati “Leonardo) assieme a molti misteri tutt’ora insoluti; i primi processi per furti d’arte e l’annosa questione della giustizia italiana giudicata troppo lenta e mite. L’autore critica l’inadeguatezza legislativa alla quale porrà rimedio una legge recentemente approvata alla Camera; e la piaga dell’incuria con la quale da troppo tempo viene conservato il patrimonio artistico italiano. Alcune cose stanno cambiando e si spera che presto l’Italia non potrà più a lungo essere definita un “cimitero di ruberie”.

Brunello Filippo

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Coinvolge questa storia dei furti d’arte nei secoli, un reportage ricco di immagini che ci permette di conoscere lo straordinario e poco noto lavoro del Nucleo patrimonio artistico dei Carabinieri. Interessante per il focus sui diversi tipi di reato connessi al mondo dell’arte, tra ruberie di interesse nazionale o privato e sulla (va ammesso) grande capacità artistica di alcuni falsari. rivelano artisti di livello.
I vari temi sono trattati con verve da romanzo e colpisce la storia poco conosciuta di alcune opere famosissime, come la Gioconda.
Un libro ricco, ma agile alla lettura.

Daniela Fiorone

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Libro molto interessante per il tema trattato. A tratti lascia il lettore stupefatto dei retroscena che si celano dietro ad alcuni dei più famosi furti di arte. La scrittura è scorrevole anche se a volte si ha la percezione che si passi da un argomento ad un altro in modo un po’ frammentario.
Consigliato perché appassionante

Irene M.