< Quando tornerò di  Marco Balzano (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di QuandoTornero raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Il libro presenta un tema a noi molto lontano: quello dell’immigrazione delle badanti romene che spesso si prendono cura dei nostri cari quando - sempre le donne - non riescono a prendersene cura. Daniela viene presentata come una madre che deve prendersi carico di un viaggio e dei figli lontani per dare loro un futuro, ma tutte le scelte da lei fatte si infrangono con l’ennesima sconfitta, la più grave delle altre: vedersi sfuggire i figli. Uno rischia di perderlo sul serio. E Balzano mette sul piatto d’argento tanti temi senza appesantire. È impossibile non empatizzare con la donna protagonista. Anzi, forse l’unica pecca di questo libro è che sia troppo breve.

Serena Gherghi

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Già dalle pagine iniziali si deduce il futuro disfacimento del protagonista e della famiglia come conseguenza dell’assenza della madre emigrata.
Il tema (gli effetti sociali devastanti dell’emigrazione femminile) prometteva di essere piuttosto pesante, non ho completato la lettura perché emotivamente troppo impegnativo.

Cristina Toffi

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Il libro mi è piaciuto molto: mi sono coinvolta nei diversi personaggi e, anche se l’espediente narrativo di cambiare il punto di vista sulla stessa storia non è certo nuovo, mi sembra che qui restituisca pregnanza alla narrazione.
Ho pensato che dovrebbe essere una lettura obbligatoria per chi si avvale del lavoro di una badante straniera.

Piera Torselli

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Storia interessante perchè vicina ed attuale per il lettore e perchè raccontata da un triplice punto di vista. Il linguaggio utilizzato è coerente con i diversi personaggi. Nell’intreccio della storia si intravedono alcune "citazioni" di autori contemporanei.

Simona Cigliano

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L’ambientazione e i personaggi hanno stimolato la mia curiosità. Vediamo l’Europa dell’est come un luogo vicino ma non ne conosciamo la storia e le difficoltà, facciamo fatica a riflettere su quanto dolore le persone che incontriamo mentre lavorano in Italia abbiano sofferto nel lasciare le loro origini. Soprattutto quando, come la protagonista Daniela, devono abbandonare i figli ed essere quindi condannate al senso di colpa per aver interrotto la relazione quotidiana madre/figlio, nella speranza di un futuro migliore. Ho riconosciuto però anche il senso di colpa comune alle madri, divise fra l’affermarsi come individui e l’esperienza totalizzante di amare un figlio

Paola Destro

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Il libro è molto interessante perchè racconta di un fenomeno molto diffuso come l’immigrazione, focalizzandosi sul punto di vista delle protagoniste e dei protagonisti, che solitamente non vengono interpellati da radio e giornali. Il parallelismo tra la vita della madre e quella dei figli permette di descrivere il dramma di chi deve abbandonare la propria famiglia per trovare un lavoro e di chi sente l’assenza di un caposaldo nella propria crescita.

Marta Negri