< Radio Ethiopia di  Alessandro Andrei (LesFlaneurs)

Qui di seguito le recensioni di RadioEthiopia raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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In Etiopia non ci sono mai stata, ma grazie ad Alessandro Andrei è come se lo avessi fatto. Le descrizioni sono state così precise da permettermi di sentire ogni profumo e di vedere ogni colore.
Intrappolato in una realtà che non gli appartiene, Andrea, grazie ad un mix di eventi inverosimili ma che tengono tutti sospesi sul filo del rasoio, riesce a trovare il suo mondo, il suo vero io e a cambiare la sua vita.
Un romanzo luminoso dove tutto gira intorno ad un elemento comune che lega la vecchia vita a quella nuova: la Radio Ethiopia, dove vengono trasmessi i più grandi successi del rock e che hanno accompagnato tanti momenti della vita del protagonista.
Questo racconto è luce, perché in mezzo a sventure, situazioni bizzarre, avventure e un giusto insieme di sentimenti, ci fa capire che la vita è una e se non è quella desiderata, grazie a forza di volontà e anche ad un pizzico di quel destino che spesso è ineluttabile, si può ribaltare.
Siamo tutti incerti davanti al futuro e dubbiosi su tutto ciò che è stato fatto in passato. Ma in fondo, come ci dice il romanzo: “Non esiste la scelta giusta ma la migliore possibile.”
Frase sottolineata, evidenziata ed impressa per sempre nella mente.

Martina Mersoni

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Una storia raccontata senza giri di parole in grado di creare scenari africani solo con l’utilizzo di frasi che proiettano nella mente immagini nitide e potenti. Un viaggio intimo, introspettivo e pericoloso che parla di valori importanti nella vita di ognuno di noi. Unico neo per me è stato il finale. Scontato. Come quando si legge un giallo e a metà capisci chi è stato. Nonostante questo la voglia di fare la valigia e di partire per l’Africa verrebbe a tutti. Naturalmente ascoltando Radio Ethiopia.

Samanta Schenetti

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Radio Ethiopia ti fa venire una gran voglia di ricominciare, di riconsiderare tutta la nostra vita e mettere in stand-by ció che ci sta travolgendo, lo stress, il lavoro. Non è mai troppo tardi per ricominciare, per trovare il proprio percorso è il messaggio che più mi è arrivato. Libro intriso di personaggi, paesaggi che mi resteranno nel cuore. È un viaggio dentro se stessi che ti fa venire voglia di riscoprirti insieme al protagonista.

Iolanda Alicia Quatraro

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Il libro è godibile, non è esattamente il mio genere, ma si porta a termine comunque volentieri. La trama un po’ scontata, tuttavia abbastanza interessante. Il linguaggio utilizzato ricorda un po’ quello dei thriller moderni.

Sara Mazzocchi

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Il protagonista coglie come un’ancora di salvezza da una vita in cui si sente prigioniero fra un attacco di panico e l’altro la richiesta d’aiuto per la ricerca di un amico di gioventù scomparso.
A 40 anni ha capito di aver tradito il suo io ragazzo e trova in Etiopia persone che sono capaci di risvegliarlo con uno sguardo o un sorriso. Essendo coetanea del protagonista ho riconosciuto il ripercorrere con la memoria le sensazioni dei 20 anni, il dolore nell’accettare che non torneranno, il timore di non essere nella strada che ci porterà ad essere felici.

Paola Destro

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Romanzo che si potrebbe quasi definire "di formazione" che narra il viaggio fisico e, allo stesso tempo, spirituale del protagonista. L’autore è in grado di trasmettere in modo impeccabile il senso di inadeguatezza, frustrazione, smarrimento e solitudine che affligge il protagonista così come, forse, un’intera generazione.

Marta Negri

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Pontedera “LaAV”
coordinato da Maria Rolli
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La narrazione di Andrei mi ha lasciata perplessa per le innumerevoli e rocambolesche vicende, situazioni, spostamenti, cambi, andate e ritorni collocati in un tempo fluido di presente-passato/passato-presente che ha reso difficoltosa la lettura.
L’inizio del romanzo predispone il lettore al relax, ma poi si trasforma gradualmente in un thriller che ci presenta un protagonista quasi misogino che sceglie di ricostruire con i suoi ex compagni di scuola un legame di amicizia in un’isola esclusiva nell’Oceano Atlantico in piena libertà e spensieratezza.
Ho trovato invece molto originale la sequenza di canzoni (14) citate nel corso del libro, Andrei inizia una specie di playlist con “The weight of love” degli Editors che riporta al suo innamoramento per una ragazza e termina con “Voodoo Chile” di Hendrix in cui come scrive Adam Mitchell “il pensiero e l’immaginazione futuristici fluiscono liberamente.”

Margherita di Francesco

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis
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Cosa rende un romanzo interessante? Andrei ci ha provato spruzzando le sue pagine con note ìintimistiche di un adulto in crisi o mai del tutto cresciuto, contrapposto alla povertà dell’Etiopia afflitta da rivolte, conflitti e regno di criminali e trafficanti. Il mix però non riesce a convincere il lettore, le descrizioni della Dancalia sembrano pagine tratte da guide di viaggi patinate, rivolte a viaggiatori europei annoiati da un tenore di vita borghese, tipicamente milanese. Il personaggio principale appare un po’ vuoto, privo di forza, eternamente indeciso tra salvarsi e salvare l’amico. La risoluzione finale risulta poco credibile, un tentativo di concludere con un coup de théatre ed un tocco esotico, per attrarre lettori equiparati a turisti sprovveduti.

Anna Ferranti