< Reo confesso di  Valerio Varesi (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di ReoConfesso raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

L’ho trovato un romanzo gradevole, è scorso bene, il commissario è anche attraente nel suo ruolo di antieroe martoriato da dubbi e bilanci di vita con segno negativo, però... però la storia sembra non incidere mai a fondo, sembra non lasciare il segno, con un colpo di scena che alla fine tanto colpo di scena non è, con un finale amaro che però non lascia la bocca impastata di vera amarezza.
Forse manca un po’ l’atmosfera cupa e arrendevole di certi scrittori di noir, manca quello spleen di fine romanzo, quando ti sei legato ad uno dei personaggi e chiudere la pagina sembra un addio.
Alcune espressioni, poi, sembrano davvero povere di coinvolgimento, come "si diedero il cinque sbattendo i palmi come due calciatori dopo un gol" e altre di simile "potenza".
Avendo per fortuna così tanto da leggere, non so se sceglierei altro dell’autore.

Lorenzo Lambertucci.

* * *

 

Davvero un bel giallo. Il protagonista (il commissario Soleri) ben caratterizzato, finalmente realistico, lo si segue nei sui dubbi, tra le riflessioni con la sua intelligenza all’interno di una città, Parma, tra corruzione, frodi in una storia non banale e ben costruita

Lucia Giorgi

* * *

 

Il personaggio seriale Soneri ritorna con un ennesimo caso da risolvere. Questa volta, il colpevole, si consegna nelle mani del nostro commissario già nel primo capitolo. Le cose non sono però così facili come sembrano, ma lasciamo al lettore appassionato la soddisfazione di scoprire il seguito. Si dirà solo che Valerio Varesi è capace di una prosa elegante che cattura già con le prime frasi. L’autore allestisce una scena cupa e cittadina, a tratti soffocante, che spinge il romanzo verso l’isola letteraria del genere noir. Meritano attenzione le riflessioni interiori di Soneri che strizzano l’occhio al Laidlaw di William McIlvanney. In conclusione, non è facile riproporre, senza stancare o annoiare il lettore, per sedici volte lo stesso personaggio in altrettanti romanzi, ma Varesi ci riesce magistralmente e noi aspettiamo già il prossimo capitolo.

Andrea Peressini

* * *

 

Lo scrittore ha la capacità di coinvolgere il lettore pagina dopo pagina con una leggerezza sorprendente. Il personaggio principale affascina e provoca sentimenti contrastanti a chi vorrebbe immedesimarsi con lui. La scrittura è scorrevole anche se alle volte risulta fin troppo semplicistica. La trama si infittisce sempre di più e tiene il lettore "sulle spine" al punto giusto.

Michela Sanfilippo

* * *

 

“Reo Confesso”, di Valerio Varesi è un giallo fuori dal camune, uno di quei libri che difficilmente si dimentica. Tale caratteristica è dovuta alla genialità dell’autore di presentare al lettore un romanzo “al contrario”, ovvero partendo dall’incontro tra il commissario Soneri e l’assassino che, fin da subito si dichiara colpevole, costringendo il protagonista ad una vera e propria lotta personale contro se stesso ed il suo modus operandi. La bravura di Varesi sta, però, nel rovesciare la narrazione senza mai essere banale o scontato, ponendo il commissario dinanzi a due inchieste che più volte lo metteranno alla prova, sia nella vita pubblica che in quella privata, costringendolo quasi a dubitare di se stesso. Il tutto, inoltre, è contornato da una descrizione dettagliata di movimenti, luoghi, personaggi, dialoghi mai banali in una Parma a metà tra il presente (con la preoccupazione per la pandemia, che Soneri disprezza totalmente) ed il passato (che rivive attraverso i ricordi dei vari personaggi che, a turno, aiuteranno il protagonista a dipanare l’indagine). Senza dubbio, quindi, si può concludere di trovarsi dinanzi ad un vero e proprio stravolgimento del filone narrativo tipico dei romanzi polizieschi, cosa che, unita allo stile, alla competenza ed alla conoscenza dell’autore, fa di questo libro uno di quelli da leggere assolutamente.

Gennaro Di Chiara

* * *

 

Lettura molto piacevole, la scrittura è scorrevole e chiara. La narrazione procede agevole con una buona descrizione dei personaggi e dei luoghi. Incuriosisce fino all’ultima pagina.

Giuseppina Ciccarese

* * *

 

Racconto decisamente affascinante. La trama ha uno svolgimento sorprendente e a tratti avvincente.
ho trovato molto interessante il racconto nel racconto sulla storia di Aquileia dei suoi mosaici e delle contaminazioni fra il vecchio e il nuovo culto, fra i vecchi rituali e la novità del cristianesimo.

VINCENZO DE CARLO
VIA BASENTO, 35 - GALATI

* * *

 

Indagine del commissario Soneri nella sua Parma, di cui l’autore mette in luce vizi e angoli bui. La nebbia, fisica e metaforica, è la grande protagonista, e impregna di sé vicende e stati d’animo del commissario. L’atmosfera è ben disegnata, così come i personaggi -molti i meschini- della trama. Una forte denuncia della Parma bene. La scrittura è ricca e coinvolgente.

Silvia Lombardi

* * *

 

Reo confesso
L’incipit è davvero ben scritto, come d’altra parte tutto il libro. Anche la trama per niente scontata. Il protagonista si ritrova un caso sui generis: un uomo sdraiato su una panchina, avvolto da cenci, che si accusa di omicidio. Rivela la vittima, il luogo del delitto, l’arma, insomma tutto è chiaro. Fin troppo, Questo rende cauto e diffidente Soneri.
La storia si dipana nell’esigenza di discernere il bene dal male, i fatti dalle parole, gli angeli dai demoni, andando oltre le prove.
Non è il racconto di un semplice caso, di una confessione, di una raccolta di prove, come la professione richiede.
E’ una storia dove è l’intuito a essere protagonista e risolutorio.
Accurato nella scrittura, lo scrittore sa come prendere per mano il lettore e portarlo dentro la storia.
Molto piaciuto.

Sonia Consolo Giaccotto

* * *

 

Sarah. Perfezione e bellezza prima di tutto. Segni particolari: mamma.
Alma. Una ribelle, l’irregolare di famiglia, con un occhio di un colore e uno di un altro. Segni particolari: zia.
Sveva. Figlia che cerca l’approvazione della madre. Nipote che ha trovato la madre che ha sempre voluto nella zia.
Un viaggio attraverso stralci della loro vita per scoprire il profondo e intrinseco legame. Un viaggio che tocca le corde più profonde. Un viaggio per scrollarsi di dosso la paura e avere il coraggio di essere felici.

Daniela Merola

* * *

 

SCRITTO BENE HO APPREZZATO ANCHE LA PARTE DESCRITTIVA DEGLI ANGOLI DELLA CITTA’ PERO’ ESSENDO L’ENNESIMO "GIALLO" CHE LEGGO HO PREFERITO PREMIARE UNA STORIA DIVERSA

DARIO GENOVESI