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Ho accettato di leggere questi libro come sfida con me stessa perché sapevo che sia gli argomenti trattati che il genere del saggio non sono nelle mie corde, devo dire piacevolmente colpita da entrambi, spunti davvero interessanti, forse quasi utopistici, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
Anna D’Annunzio
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Non essendo un esperto né, tanto meno, un luminare nel campo dell’Economia, mi asterrò dal giudicare gli argomenti trattati (esulerebbe dalle mie competenze e, dato il contesto, non sarebbe di alcun aiuto); mi limiterò, se così posso dire, a giudicare migliore, tra i due, il volume che sarà riuscito a proporre, in modo chiaro e preciso, gli argomenti in esso contenuti. Tenendo a mente le vostre parole (riguardanti la lettura, o meno, della saggistica), mi sono chiesto quale dei due saggi proposti fosse in grado, in linea di massima, di rivolgersi al più vasto numero di persone possibile (e non soltanto, come spesso accade per questo genere, a quello degli "addetti ai lavori"). In quest’ottica, ritengo sia migliore il primo. Non mancano parti o punti poco chiari o difficili da comprendere (soprattutto ad una prima lettura) ma, nel complesso, sono pochi e rari; questi ultimi, a mio parere, potrebbero essere stati favoriti dalla necessità dell’autore di sintetizzare (cit. "il libro ricostruisce in sintesi come redditi e patrimoni si ripartiscano e come termini della diade ricchezza e povertà interagiscano"), in meno di duecento pagine, la storia della disuguaglianza (e non soltanto a causa delle conoscenze, limitate, del sottoscritto).
Francesco Iengo
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Excursus accurato e ben dettagliato sulla ricchezza, poverta’ e le varie implicazioni, partendo letteralmente dalle origini della storia dell’uomo. Ottimi spunti.
Francesca Dallasta
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Bellissimo saggio sul rapporto fra ricchezza e povertà nel corso della storia, dalla preistoria ai giorni nostri. Scritto in modo semplice e comprensibile anche per un lettore che non ha né una laurea in storia né una in economia. Consigliato a chi vuol saperne di più su questo argomento.
Alessio Giavazzi
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In questo periodo in cui torna a riaffacciarsi il pericolo della povertà per molti di coloro che non la conoscevano o pensavano di averla superata, il libro fa riflettere come non sia mai sconfitta in quelle regioni storicamente afflitte da questo problema spesso dimenticato, ma che ora si affaccia anche in quelle che si definiscono benestanti.
il libro fa chiarezza, con dati e considerazioni, su come questo problema, nel corso dei secoli, non sia mai stato sconfitto anche nei paesi industrializzati e benestanti.
Ricco e documentato l’escursus storico, che occupa buona parte del volume, surrogato da riferimenti a documenti e dichiarazioni che nel corso di questi ultimi secoli hanno drammaticamente sottolineato il problema.
Alla fine della lettura non si può non concordare sulle soluzioni via via proposte.
Giancarlo Perciballi
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Sintesi storica della diseguaglianza tra ricchi e poveri,con proposte finali.Gran parte del libro
è occupata da bibliografie.........
Fabio Fusi
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“Ricchi e poveri” offre un’interessante panoramica sul divario tra ricchezza e povertà che ha dato origine alla disuguaglianza partendo dagli albori delle primissime società primitive del Paleolitico, attraverso le prime civiltà sviluppatesi nella Mezzaluna Fertile, gli antichi Romani, il Medioevo fino ad arrivare all’epoca contemporanea. Questa diade viene analizzata attentamente sia da un punto di vista economico, sia da una prospettiva socio-antropologica. Il testo risulta piuttosto impegnativo in quanto ricco di nozioni, definizioni, dati, indici e percentuali. A mio avviso, la lettura di questo accurato elaborato può essere rallentata e risultare dispersiva a causa del sistema di notazione adottato dall’autore, il quale ha deciso di riunire tutte le note alla fine di ogni capitolo anziché a piè di pagina.
E.P.
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Non sono per niente sicuro che stiamo trattando letteratura con questo libro sui Ricchi e sui Poveri del mondo. Forse si è pensato potesse essere avvicinato ad un saggio su l’argomento, in realtà il risultato è molto vicino ad una pubblicazione scientifica, ad una tesi di laurea, quindi a qualcosa di molto specialistico che non ha temi di letteratura, non ha possibilità di scatenare emozioni, solo notizie storiche e dati statistici. Mi spiace ma non è sicuramente questo il suo posto. Viva la brunetta dei Ricchi e Poveri.
Salvatore Zirano
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Il saggio è un interessante viaggio nella storia e nella geografia della distribuzione economica, di fatto della distribuzione della ricchezza e della povertà. con un linguaggio asettico l’autore ci guida nel corso dei secoli nell’evoluzione dell’economia a causa del mutare della società e nell’evoluzione della società conseguente al mutare delle strategie economiche. Anche quando l’autore ci conduce attraverso le latitudini e le longitudini geografico-economiche, il suo linguaggio rimane piano e costantemente orientato da un indice della distribuzione della ricchezza chiamato indice di Gini. Nell’ultima parte del saggio, saggio piuttosto stringato nel numero di pagine, l’autore analizza le posizioni di preminenti economisti e tenta, a me pare sommessamente, di dare qualche soluzione per migliorare la condizione dell’economia (mondiale).
Gianluca Pignalberi