* * *
Ho scelto di dare la mia prefernza a questo libro perché più complesso del saggio su Farinelli. Mentre il saggio su Farinelli parla di come la vita può farsi arte, il saggio su wagner ci parla di come l’arte può farsi vita, di come può svincolarsi dal pensiero dell’autore e prendere una strada autonoma. La complessità non è un limite, penso che ci sia bisogno di essa, l’opera d’arte è tale solo se contiene molti significati, anche in contraddizione tra loro. In un mondo che aspira alla semplificazione la complessità è la soluzione
Francesco Velardita
* * *
Attenta analisi dell’opera di Wagner e di come vi si fondano musica e filosofia.
Tuttavia di difficile comprensione per chi non ha delle consolidate basi di filosofia contemporanea.
G.B.
* * *
Libro interessante e colto esplora l’influenza del pensiero filosofico (Feuerbach , Shopenhauer, Nietzsche) sulla musica di Wagner e viceversa.
La lettura è piuttosto complessa e richiede buone basi di cultura filosofica e conoscenza dell’opera wagneriana.
Orazio Palazzolo
* * *
Non siete seri
Come si fa a confrontare un libro su Wagner e uno sulla wedding planner della ferragni !!!!!
Buona estate
* * *
faticoso, davvero faticoso. ed è un commento del tutto personale. per leggerlo (ma che dico? per studiarlo!) occorre essere in almeno due condizioni: esame universitario ineludibile, oppure profonda passione per Wagner. Non mi trovo in alcuna delle due condizioni. C’ho provato, ma il testo richiede non solo una preparazione che evidentemente non ho, ma riferimenti assai precisi propri di uno studioso già dentro al tema. Dunque: ci metto l’argomento, ci aggiungo lo stile chirurgico e ... no, scusate ma non ce l’ho fatta.
massimo guerra
* * *
La visuale di Wagner in termini filosofici mi ha molto stimolato, tenendo conto che sia dal punto di vista della filosofia (non sono mai stata particolarmente interessata) che dal punto specifico della musica di Wagner (amo profondamente la musica classica ma ho sempre ritenuto Wagner troppo “pesante”), non ero molto preparata. E invece l’analisi del suo rapporto con i filosofi dell’epoca e la interpretazione dell’autore della visuale di Wagner, che posso riassumere nei termini raccontati dall’autore stesso in una intervista specifica (che sono andata a cercare su internet) come:
“In Wagner le più grandi opere si concludono non con un raggiungimento dell’assoluto bensì con un’apertura, non con una chiusura, ma con un’apertura a qualcosa che per accadere richiede l’intervento dell’uomo, un intervento che non ha fine… Il tema della redenzione è onnipresente in Wagner, sottolineato anche da Nietzsche. Per Wagner redenzione vuol dire che il “finito” viene redento e diventa “infinito”, redento dalla temporalità, si libera dalla temporalità e raggiunge l’eternità. Contemporaneamente Wagner realizza l’opera come un’opera commerciale, che va al di là della purezza artistica…”
ha fatto sì che ho cominciato a leggere tutte le opere ben riassunte nella seconda metà del libro intervallando il testo con ascolti della musica. Direi che come stimolo è stato un successo.
Chiara Maria Messina
* * *
Saggio complesso,oserei dire per iniziati,inerente ai molti possibili collegamenti filosofici della musica di Wagner,oggettivamente il compositore che più si presta a considerazioni di ordine filosofico.Lettura improba per me,che non sono melomane nè portato a grandi elucubrazioni filosofiche.
Avrei voluto invece un approfondimento,che nel libro non ho trovato,sulle modalità storiche e sui percorsi ideologici con cui il sinfonismo wagneriano è stato rozzamente distorto e strumentalizzato dall’"etica nazista".
Indubbiamente un saggio coltissimo e profondo,
vivamente sconsigliata la sua lettura sotto l’ombrellone.
Paolo Altea
* * *
Libro assolutamente da consigliare agli appassionati e soprattutto conoscitori di musica e filosofia. Molto particolareggiato e approfondito, ma difficile e un po’ noioso per i non addetti ai lavori
Erika Spaggiari
* * *
Ho trovato il libro molto interessante. Non conoscevo Wagner come autore filosofico, motivo per cui mi ha molto incuriosito la lettura di tale saggio. Sento di aver arricchito il mio bagaglio culturale e di aver anche ottenuto una nuova lente attraverso cui rivedere molto delle passate nozioni scolastiche su altri autori
Susanna Tomasin