< Rinuncia di  Laura Liberale (AnimaMundi)

Qui di seguito le recensioni di Rinuncia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Farcito di riferimenti e note può essere letto solo da gli appassionati della materia...difficilissimo da leggere ma almeno ha una bibliografia a supporto.

Ilaria corsalini

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Libro curioso ma troppo specifico. La nomenclatura esagerata confonde e alla fine resta solo un’idea vaga del contenuto.

Francesco Dozzi

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La rinuncia. Un tema su cui non ci si interroga più. Il saggio ripercorre le tappe di un percorso, quello dell’asceta errabondo, il rinunciante. si, "Il" rinunciante, perchè quello che l’autrice, Laura Liberale, illustra con grande chiarezza e minuziosità è un percorso e una tradizione tutta maschile. È interessante come l’autrice abbia provato a farsi largo tra i rituali tradizionali e con grande cura abbia introddotto la "donna rinunciante", colei che si eleva dalla raffigurazione peccaminosa che la vede come simbolo di lussuria e tentazione. Una lettura scorrevole che arricchisce.

Chiara Eugenia

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Questo libro, in tutta sincerità, non mi ha entusiasmato granché! Sarà che non sono interessata al tema( la religione e la spiritualità,anche in altre culture, non mi appassionano proprio! Sono atea ed ogni giorno che passa, sempre più convinta! )ma ho trovato il testo un po’ troppo "pesante" e nozionistico, con troppe note da seguire per riuscire a capire e leggere fluidamente. Mi sono persa, diciamo così. E, nella mia beata ignoranza ( perché comunque capisco che dietro c’ è una grandissima conoscenza da parte dell’ Autrice dell’ argomento), l’ ho trovato anche ripetitivo in alcuni punti. No, i testi sacri della tradizione indiana non fanno per me, mi spiace, anche se ci ho provato!

Roberta Scarpa

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Rinuncia è un saggio che ho trovato difficile finire. il tema è quello della mistica indiana e del percorso dei brahamani verso l’ascesi. Un percorso fatto di rinunce sempre più drastiche. L’autrice però non fornisce alcun contesto e questo rende questo saggio comprensibile solo al lettore che abbia profonda familiarità con la tradizione indiana.

CHIARA ROMOLI