< Salto di  Elena D’Amario (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di Salto raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Questa biografia invece risulta molto accademica e formale. Il protagonista è un uomo di grande spessore e influenza nell’ambito del teatro. La sua vita viene analizzata in modo critico e analitico che risulta pesante anche se perfettamente limpida, ben strutturata e collegata alle fonti.

Lisa Carrera

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Si racconta un’esperienza personale di forza e determinazione e per questo è adatto a tutti, soprattutto ad un pubblico giovane.

Melania Vecchi

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Libro intenso che parla della forza di volontà e di seguire i propri sogni.
Il libro si legge in maniera gradevole ma forse la scrittura non coinvolge del tutto il lettore.

Luca Garbin

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Una scrittura semplice e schietta ma senza alcuna volontà di ricerca stilistica adatta ad un pubblico giovane

Aida Iandolo

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Devo ammettere che sono stata indecisa sulla scelta; alla fine hanno inciso il mio interesse per l’arte e la storia oltre a considerazioni di carattere formale. L’autobiografia di Elena D’Amario è indubbiamente interessante ed accattivante, è ben scritta anche se in modo piuttosto "semplice"; a tratti risulta un po’ ripetitiva. E’ sincera ed incoraggiante, nel senso che riesce pienamente nell’intento di raccontare un’esperienza di vita che può risultare esemplare.

Silvia Buson

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Gradevole la scrittura e piacevoli tutte le parti biografiche, ma l’inserimento di "motti" pseudo filosofici sulla vita e di "paginette" di riflessioni del tipo auto-aiuto mi sembrano troppo statunitensi. Fossi un redattore, suggerirei una ristampa italiana eliminando tali parti, riservandole alla traduzione inglese.

ROBERTA MESSINA

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“Salto” è la biografia di Elena D’Amario vincitrice del programma televisivo Amici e poi studentessa di danza in una scuola Newyorkese prestigiosa. La biografia parla di un sogno e di una passione realizzata nonostante tutte le difficoltà. È una sincera e logica autoanalisi che ci rende partecipi delle confessioni di una vita che non è la nostra. Il libro è privo di pregiudizi e molto disarmante nella sua semplicità. E’ una storia di vita senza pretese che sembra voler dire al lettore rebus sic stantibus il riconoscimento va dato.

Giulia De Biasio