< Sanguina ancora di  Paolo Nori (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di SanguinaAncora raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Il libro per me è stato un piacevole viaggio nella letteratura russa. Credo possa essere considerato un buon mix tra biografia e saggio. Secondo me uno dei libri più belli dell’autore.

Elisa Montioni

* * *

 

Noioso è il primo aggettivo che mi è venuto in mente dopo le prime pagine. Forse ho iniziato a leggerlo prevenuto perché non ho mai amato particolarmente le biografie e onestamente devo ammettere che la letteratura russa non la conosco, non mi ha mai particolarmente attratto.

Domenico Sergio Vazzano

* * *

 

Anche se il tema sulla vita di Dostojevski può essere interessante, il racconto si perde in mille descrizioni di libri di altri scrittori russi, per cui risulta difficile seguire il filo del racconto principale.

Francesca Bajlo

* * *

 

Mi verrebbe da definire questo libro una biografia con accenni di autobiografia, dove l’autore racconta la vita e le opere del grande Dostoevskij attraverso la propria esistenza.
Leggendo questo libro è come entrare, letteralmente, nella testa dell’autore e leggere per iscritto i pensieri che gli vorticano nella mente e fluiscono come un torrente in piena.
Inizialmente ho trovato questo approccio caotico e snervante poiché non trovavo un filo logico al racconto, bensì una gran confusione con continui salti da un argomento all’altro; tuttavia, procedendo attraverso questo torrente di pensieri, ti ritrovi a comprendere come questo vortice altro non è che l’ars maieutica dell’autore che ti aiuta a capire chi fosse realmente Dostoevskij e il perché sia stato un così grande autore.
Sebbene non sia un’amante delle biografie, devo ammettere che questa, nella sua confusione ordinata, mi è piaciuta e mi ha fatto tornare la voglia di leggere nuovamente i libri di Dostoevskij.

Giorgia Franchi

* * *

 

La storia di Dostojeskij pretende di essere intrecciata in questo libro con quella del suo autore e da tale combinazione dovrebbe risultare un effetto "speciale" al lettore. A me, che ho letto molto dell’autore russo (e di altri suoi contemporanei) ma che non sono un’esperta di questo tipo di letteratura, seguire il filo narrativo è risultato complicato e spesso non del tutto comprensibile. Inoltre ho trovato molto diverso il linguaggio adoperato per le parti "autobiografiche" rispetto a quello descrittivo degli scrittori citati e del contesto storico. Mi sembra una cosa non compiuta tra saggio e racconto storico-letterario.

Claudia Lionetti