* * *
Il libro non è "entrato nelle mie corde". Forse sono troppo distante dall’età della scrittrice. Il mondo degli incontri occasionali trovati in rete, è così irreale per me, che non mi ha per nulla emozionata tutto il racconto.
Educata e cresciuta in epoca in cui si faceva l’amore se ti innamoravi.
Maddalena Ronco
* * *
Emma vive a Roma, ha un lavoro che l’appassiona, un’amica eccezionale con cui condivide la casa e una vita sentimentale disastrosa. Fino a quando...
Sbagliata è un libro leggero e divertente, che ti trascina subito dentro le sue pagine e si fa leggere veloce. Non si può tenere quel ritmo (quasi) fino alla fine senza grandi semplificazioni, ma non mancano comunque spunti interessanti e rivendicazioni femministe per giovani precarie.
Da leggere in una giornata grigia e storta per risollevarsi l’umore.
Elena
* * *
Una scrittura fresca su un mondo lontano dalla mia generazione ,mi ha avvicinato alla visione del mondo dei miei figli trentenni.la scrittura si ricollega molto al minimalismo americano anni 80 (Ellis, Macinerney e leavitt) figli di Carver e nipoti di Hemingway
Oreste gabbanelli
* * *
Un libro che si legge in un soffio. Una storia che ho trovato a tratti un po’ banale, ma che sono riuscita a fare più mia, forse per il fatto che ho in comune con la protagonista alcune esperienze, essendo lei, per me, quasi una coetanea. Quella che trasmette è un’insicurezza verso se stessa, non si considera all’altezza nemmeno di essere pagata dal suo datore di lavoro, sogna l’amore vero che però non riesce a trovare nelle app di incontri che utilizza. Ho avuto la sensazione che la protagonista non sapesse davvero cosa volesse, nemmeno da se stessa, si definisce "sbagliata", ma fa bene il suo lavoro e tutto sommato riesce a fare colpo sui ragazzi con cui esce, anche se poi si rivelano cari umani con i quali è meglio non avere nulla a che fare. Ha un’immagine di sé un po’ distorta e spesso non sa come gestire le situazioni, ma in qualche modo se la cava sempre. Forse è questo mix di incongruenze che alla fine le permettono di legarsi alle persone giuste e trovare un suo equilibrio nel suo mondo incasinato.
Chiara Menichetti
* * *
Libro molto leggero, che ho concluso in pochi giorni. Seppur raccontando una storia specifica in realtà si parla un po’ anche della mia generazione, i quasi trentenni che spesso non sanno ancora che strada far prendere alla propria vita. Emma ha subito un lutto, che non è in grado e non vuole affrontare, e per questo si nasconde in relazioni fallimentari. Teme di innamorarsi di nuovo, per la paura di tradire chi ormai non c’è più. Inoltre vive in una grande città, con un lavoro poco stabile (ma che almeno le piace - ed è piaciuto anche a me) e con la sua migliore amica, sua ancora di salvezza. Una storia che si legge velocemente anche grazie alla scrittura ricca di dialoghi e priva di fronzoli.
Chiara Gaeta
* * *
Non dimenticarlo mai
La storia raccontata da Federica Bosco è una totale immersione in quella che è la nostra società contemporanea: maternità, infertilità, paura di invecchiare. In questo continuo vortice in cui siamo immersi quotidianamente sembra non esserci mai tempo per fermarsi a riflettere, ed è invece quello che una mattina decide di fare la protagonista del romanzo. Fermarsi, riflettere sulla propria vita e rendersi conto che manca qualcosa. Il tema della maternità viene affrontato senza filtri, e questo a mio parere è il punto forte del libro.
Nonostante i temi siano molto interessanti, lo sviluppo dell’intrigo non si presenta altrettanto accattivante e andando avanti si perde un po’ l’interesse per la storia.
DEBORA POZZI