< Scala B(is) di  Gisella Colombo (Solfanelli)

Qui di seguito le recensioni di ScalaBis raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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In una serie di racconti autoconclusivi, ci vengono narrati episodi di vita quotidiana.
In realtà è la metropoli lombarda la vera protagonista di queste storie
La Milano degli anni’80, il cui colore dominante è il grigio, fredda, nebbiosa, rumorosa.
Una città che ostenta ricchezza, dove tutto sembra semplice, che attira lavoratori da ogni parte d’Italia e non solo.
Il lettore non rimane a bordo campo, non è solo spettatore. Il lettore diventa un personaggio.
Il vicino di casa, quell’impiccione che da dietro le tende spia, osserva.
Ogni racconto è una finestra aperta su una vita diversa, sugli amori, sui rimpianti, sui desideri, sui ricordi che i personaggi hanno. Che li rendono felici o mettono a disagio.
Queste storie non ci appartengono ma in fondo potrebbero essere nostre, perché sono normali, quasi banali. Ma in fondo la quotidianità è davvero ovvia?

Emilia Novali

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Scala b(is) è un caleidoscopio di vite. In un condominio le scale, le finestre, le terrazze, i pianerottoli, persino le gabbiole dei portieri celano storie. E dietro le porte o i vetri, tra i nomi delle vie e delle piazze si intravede anche Milano. Il minimo comune denominatore è solo all’apparenza la scala nella quale i condomini abitano, ad unirli è la vita, quella nascosta, origliata, appena sussurata così diversa a volte da quella che gli altri immaginano dietro i loro spioncini.

Ramona Lucarelli

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Molto scorrevole, mi è piaciuto perché fa immergere in un’atmosfera di volta in volta diversa. È come fare il giro per un palazzo scortatə dalla vecchietta pettegola che sa tutto di tutti. Molto piacevole e diversi personaggi, anche se dipinti brevemente, dimostrano una profondità psicologica molto interessante.

Alexandra Cojocaru

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“Scala B(is)” di Gisella Colombo è un libro che si legge bene, scorrevole e con capitoli brevi. Come stile di scrittura e come ambienti evocati mi ha ricordato un po’ Dawn Powell, che per me è un punto a suo favore.
Il libro racconta le storie degli inquilini di un condominio di Milano negli anni ’80, storie che a volte si intrecciano perchè si intrecciano i rapporti tra i personaggi. Questo libro in realtà è il sequel di “Scala B”, che io non ho letto, ma sono riuscita comunque a seguire la storia in quanto i personaggi coinvolti non sono gli stessi.
Nel complesso il libro non mi è dispiaciuto e l’ho anche letto abbastanza velocemente, tuttavia devo ammettere che mi ha dato l’impressione di storie accennate e frettolosamente concluse. Alcuni finali hanno un lieto fine per me quasi banale e forse avrei preferito che le storie venissero sviluppate un po’ di più.

Eleonora Dall’Olio

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Un mosaico di vite e personalità che si intrecciano nello sviluppo di una storia corale.

Alice Nubile

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Inizialmente non si trova il nesso tra un personaggio e l’altro, ma mano a mano che i capitoli si susseguono le storie dei personaggi si intrecciano facendoti affezionare ai bizzarri inquilini del condominio. È stato bello tornare a Milano.

Giulia Cominato

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Gisella Colombo è Milano. Quella Milano dalla quale in ogni caso non puoi mai farne a me; sopratutto per chi come me ne è nata ai limiti).

Sara Brambilla